Capitolo 1
Da
bambino mi piaceva giocare con le ragazzine con le bambole, Non, sono, gay,
Mi piaceva vestirle e
pettinarle a modo mio secondo quello che avevo in testa, la mia fantasia, ho
una sorella più piccola, di me, lei iniziava i primi passi nella scuola di
taglio e cucito, iniziai a fare dei disegni d’abiti femminili, e lei cercava di
realizzarli.
Nella
provincia di Napoli i genitori poveri cercavano di mandare il figlio maschio a
imparare un mestiere, quando dissi che volevo fare il parrucchiere per donna,
mio padre.
Inizio
a imprecare che aveva fatto un figlio ricchione, mia madre lo convinse che non
cera niente di male, a lavorare, come parrucchiere.
Iniziai
in un salone senza molte pretese il padrone si accontentava, di quello che
incassava dopo alcuni mesi, mi disse che ero portato per quel lavoro, mia madre
e mia sorella furono le mie cavie, a quindici anni ero diventato bravo, le
signore iniziavano a chiedere di essere servite da me, la clientela aumento,
tutto sembrava andare verso un successo da parrucchiere, sino a che un giorno,
mia zia, la sorella di mia madre mi chiese se volevo aggiustargli, i capelli,
ma a casa sua, zia era una gran fica sposata con un marinaio, che era sempre
lontano.
Marco
vieni sei, gentile, a venire di domenica forse dovevi uscire?
Stai
tranquilla zia non dovevo andare da nessuna parte, lo sai che la domenica la
passo a disegnare abiti.
Mi
sono già lavato i capelli, zia quante volte ti o detto che devo lavarli io,
iniziai a lavorare sui capelli, dopo un po’ dovevo attendere perché gli avevo
messo i bigodini, zia devi andare da qualche parte in particolare.
Dove
vuoi che vada verro a pranzo da voi e poi forse nel pomeriggio andiamo al
cimitero con tua madre.
Zia
tu sei bella ed io vorrei farti ancora più bella di quella che non sei, mi vuoi
togliere un desiderio.
Dimmi
se posso. ti accontento.
Mi
piacerebbe truccarti ho portato tutto l’accorrente vuoi sappi che non lo mai
fatto tanto potrai sempre pulirti
Truccami
se vuoi.
Iniziai
a fare tutto il necessario alla fine con i capelli pettinati gli dissi zia o
finito guardati.
Marco
ma tu sei un mago.
Io
avevo in mente un’altra richiesta avevo timore che potesse arrabbiarsi.
Marco
dimmi cosa devo darti io desidero pagarti.
Zia
non voglio soldi da te.
Che
cosa posso fare per ricambiare.
Ti
faro una richiesta, mi auguro che non ti arrabbierai.
Cosa,
sarà mai dimmi.
Come
sai io ho la passione di dedicare tutto quello che ho dentro alle, donne,
vorrei provare con te a massaggiarti con creme di bellezza per tutto il corpo
sento di poter fare molto con le mani.
Marco
mi stai chiedendo di mettermi quasi nuda tra le tue mani.
Non
quasi ma nuda lo so che ti chiedo troppo se non vuoi non fa nulla posso capire.
Marco
la mia paura non e mettermi nuda se qualcuno lo viene a sapere che figura
faccio con tua madre.
Zia
che sono stupido chi lo viene a sapere se non ne parliamo noi ed io non lo faro
di certo.
Sarebbe
per una volta?
No
cosa farei una sola volta ci vorranno, molte sedute per ottenere un risultato
decente diciamo almeno tre volte a settimana.
Come
facciamo quale scusa possiamo trovare, daremo dei sospetti.
Zia
siamo noi eventualmente a sentirci in colpa, quante sere mi chiedi di venire a
dormire da te perché ai paura a stare da sola.
E
vero non ci avevo pensato, quando vuoi iniziare.
Possiamo
iniziare domani sera, solo adesso o portato dei campioni di crema e di latte detergente,
vorrei fare una prova mettendo appena un po’ di crema per vedere eventuali allergie.
Dové
vuoi metterla.
Sotto
le ascelle e all’interno delle cosce li la pelle e più delicata.
Che
intenzioni ai mettermi la mano tra le cosce, ragazzo non sarà una scusa la tua
per toccare.
Zia
se la pensi cosi non fa nulla lasciamo stare.
Scherzavo
come sei permaloso ragazzo mio, dai prendi i campioni.
Misi
un poco di crema sul dito e glie lo misi sotto il braccio presi dell’altra e la
guardai
Lei
mi sorrise consapevole del mio disaggio, si sollevo il vestito.
Che
devo fare.
Apri
un poco le cosce, m’inginocchiai, per la prima volta nella mia vita vedevo una
donna con le mutandine, misi la crema passai la mano per tutto l’intero della
coscia, zia vedi qui si stanno formando dei noduli di cellulite penso che
potranno andar via se no tutti almeno in parte.
Va
bene pero non capisco perché devo mettermi, nuda non posso restare con
mutandine e reggiseno.
Zia
il tuo corpo sarà unto di creme ci sono delle creme rassodanti sia per le
cosce, per il seno le natiche.
Va
bene mi ai convinta, si vede qualche reazione m’inginocchiai di nuovo, non si
notava nulla a parte dei peli che fuoriuscivano dalla mutandine, la tua pelle a
reagito bene, possiamo farlo.
Marco
io ti accontento ma tu fai attenzione di non parlarne con nessuno.
Stai
tranquilla l’unico che noterà dei cambiamenti, sarà tuo marito ti troverà più
bella di quella che non sei già.
Ti
credo che lo farai, ma per tuo zio non servirà non mi guarda più ormai.
Come
una donna bella come te.
Sai
quando un matrimonio fallisce e il nostro e fallito da tempo ormai, non
parliamo, senti ma tu avrai delle spese dimmi il costo dei prodotti.
Niente
soldi prendo dei campioni che ci danno i fornitori lo sai che la moglie del mio
datore di lavoro ha un negozio che vende i prodotti, mi a sempre detto che
posso prenderli lo sa bene che merito mio che il locale del marito e sempre
pieno.
Parlando
mi ero alzato e senza volerlo ero rimasto con la mano tra le cosce, e
ovviamente mi ero eccitato.
Marco
che fai ti sei addormentato vedi che avevo ragione io vuoi toccare.
Lo
disse ridendo, scusa zia parlando non mi
ero reso conto.
Scherzo
sta tranquillo.
Arrossendo
a più non posso gli dissi, zia però e bello toccarti.
Da
domani potrai toccarmi quasi tutti giorni vai adesso che si sta facendo tardi e
io devo uscire.
Attesi
con ansia l’indomani, quello che avevo chiesto a zia era la verità, il
turbamento era arrivato al momento che l’avevo vista le mutandine.
L’indomani
sera come d’accordo andai a dormire da lei.
Marco
ai cenato.
Si
lo sai che mamma non mi lascia in pace se non mangio.
Vuoi
iniziare subito.
Come
vuoi tu e se lo vuoi.
Non
sono il tipo che si tira indietro, ma tu lai mai vista una donna nuda.
Zia
lo sai che sono un ragazzo come posso averla vista.
Dove
vuoi che ci mettiamo sul letto.
Non
potrei lavorare, prendiamo una coperta e un lenzuolo e mettiamolo sul tavolo,
dopo aver preparato il tutto, la guardai ero imbarazzato e nello stesso tempo
ansioso di poterla vedere e Toccare, sorridendo inizio a spogliarsi, stavo per
avere un colpo, per me era la prima volta che vedevo una donna nuda.
REALIZARE UN SOGNO AMARE MAMMA E ZIA
Capitolo 2
Marco
parola mia devo essere uscita di senno a mettermi nuda davanti a te, se ne
parli con qualcuno parola mia non ti rivolgo più la parola.
Zia
e vero che ho soli quindici anni ma non sono né uno stupido e ne tan poco un
chiacchierone.
Lo
so che non lo sei, ed e per questo che ho accettato.
L’aiutai
a stendersi, penso sia inutile dire tutto quello che feci, devo solo dire che
la massaggiai per due ore dopo averla lavata con il latte detergente, lavorai
molto nell’interno delle cosce.
Zia
per questa,sera penso che basti.
Marco
io mi sento un'altra, e vero tu ai qual cosa nelle mani, chi ti lascia più
desidero che si ripeta quando più e possibile.
Mica
posso venire tutte le sere daremo da pensare, e poi mi devo impegnare tutti i
giorni.
Ti
dispiace adesso ai iniziato mi vuoi lasciare a meta, se vuoi ti posso pagare lo
sai che non mi mancano i soldi.
Zia
io da te non prenderò mai un soldo, desidero chiederti due cose non lo so se
posso.
Dimmi
che cosa desideri se mi sarà possibile, ti accontento.
Ho
un po’ vergogna a chiedertelo.
Dai
non aver timore dopo che mi ai vista nuda e mi ai toccata come neanche mio
marito la fatto mai, ai vergogna.
Come
ai detto ti ho toccato da per tutto , ma non li e quello che desidero non lo
mai toccata.
Marco
ma ci sei andato cosi vicino se mi toccavi, non avrei detto nulla, adesso mi
sembra strano dire metti la mano se vuoi magari mentre mi massaggi e tocchi un
po’ non dico nulla sei, contento, e l’altra cosa che volevi chiedermi quale?
Desidero
che m’insegni a baciare vuoi?
Marco
mi sa che non sei cosi, ingenuo come vuoi far credere.
So
di non essere ingenuo non lo mai detto, sto tutti i giorni con le donne e loro
mi prendono in giro, in ogni modo se non vuoi non fa nulla.
Di
ma tu avevi programmato già tutto?
Di
baciarti sì tutte le volte che ti vedo, non penso ad altro che di baciarti
adesso ti arrabbierai.
Perché
veramente desideri baciarmi
Più
di ogni altra cosa al mondo, cosa credi perché ho voluto truccarti,
massaggiarti e vero che non posso chiederlo a tutte, ma e anche vero che
desideravo toccare te.
Ti
credo adesso aiutami a scendere dal tavolo vado a farmi un bagno caldo e poi mi
darai un bacio.
Ti
posso aiutare ti lavo la schiena.
Puoi
farlo ormai mi, ai toccata da per tutto e domani lo rifaremo vero.
Zia
come faccio non si può, dire che vengo anche domani a dormire da te.
Dai
vedi come devi fare, trova il modo.
Facciamo,
cosi io il pomeriggio dalle quattordici alle diciassette sono libero, verro da
dietro cosi nessuno mi vedrà. Ai visto che puoi farlo,
L’aiutai
a scendere dal tavolo nel farlo, misi la mano sul monte di venere, lei mi
sorrise.
Non
ce la fai ad aspettare vero
Ti
renderò anche questa più bella.
Che
vuoi fare, te la pettinò e taglierò i peli farò un triangolo perfetto,
Marco
ti lascerei, fare ma non lo faremo quando torna mio marito mi darebbe della
pazza e farebbe troppo domande.
Perché
ti ispezione.
Non
la fa, ma come e normale vuole fare l’amore.
Lo
so che vuole farlo, mica dice spogliati, fammi vedere come sei vi conoscete
ormai.
Tu
piano, piano vuoi saper troppo andiamo nel bagno se no va finire che prendo
freddo.
Riempimmo
la vasca lei s’immerse nella folta schiuma.
Dai
volevi aiutarmi lavami la schiena.
Iniziai
a lavarla, scusa zia tu ai detto che il tuo matrimonio e fallito, malgrado, il
fallimento ti vuole ancora lo so che non sono fatti miei, per tanto se non vuoi
non rispondere.
Posso
anche risponderti ragazzo mio il sesso e una cosa e fare l’amore e un’altra
cosa,
Lui
con me fa sesso e basta devi capire da solo cosa voglio dire, bada di non farne
parola con nessuno neanche tua madre lo sa, povera Anna e stata fortunata ad
avere un figlio come te e Sonia, ma sfortunata nel trovare un marito stronzo
peggio del mio andarsene lasciandola senza un soldo e con debiti adesso per
fortuna ci sei tu che la stai aiutando, dovrai farlo sei tu che devi farla
sorridere di nuovo e farla rifiorire, lei e bella e più di me, e lei che dovresti
cercare di curare un po’ n’avrebbe bisogno.
Zia
io a dirti la verità mi sento in colpa forse papa e andato via per causa mia, i
guai sono iniziati quando lui mi accusava di essere un gay, e mamma mi
difendeva.
Non
devi pensare che andato via per colpa tua, le cose non andavano bene già da
molto tempo, adesso pensa a curare lei.
Mica
posso dirgli ti voglio massaggiare mettiti nuda sai dove mi fa scappare,
E
tu non glie lo chiedi puoi dirgli di restare con mutandine e reggiseno poi dopo
che avrete preso confidenza glie li togli sarà naturale e vedrai che non dirà
nulla, adesso vai nel soggiorno ti raggiungo tra un minuto
Poco
dopo mi raggiunse aveva indossato un accappatoio.
Marco
vuoi una coca un succo d’arancia.
Non voglio bere nulla, come ti senti dopo tanto
tempo a farti massaggiare
Mi
sento bene che dico benissimo guai a te se non verrai ancora.
Zia
ti ho promesso che cercherò di venire tutti i giorni.
Promesso.
Prometto
faro tutto quello che vuoi io sono felice quando ti vedo sorridere.
Marco
tu mi vuoi baciare vero?
Se
vuoi sì
Devi
essere tu a prendere l’iniziativa no la donna.
Io
non so come fare.
Vieni
vicino a me poggia la bocca sulla mia e metti la tua lingua nella mia e il
resto verrà da se l’istinto ti dirà cosa fare.
Feci
quello che mi aveva detto, e fu stupendo, fu come disse lei il resto venne
naturale,
misi
una mano sulla coscia attesi una sua reazione che non venne, sali verso su sino
a mettergli la mano tra le cosce, pensai che mi respingeva, mi favori aprendo
le cosce,
Ero
maldestro gli frugavo la fica con le dite, lei mi accarezzava la nuca e
stringendomi sempre più forte, a d’un tratto strinse le cosce e si tesa tutta,
aveva avuto l’orgasmo, mi respinse dolcemente e riapri le cosce.
Marco
amore mi togli il respiro.
Zia
e bellissimo baciarti.
Ti
piace.
Tanto
ti prego ancora.
Va
bene ancora uno ma smettila di frugare la passera .
Non
vuoi che ti tocco, più.
Amore
per questa sera basta baciami adesso.
Ci
baciammo ancora e ancora.
Dopo
un po’ ero e esausto avevo goduto nei pantaloni, mi frullava una domanda nella
testa.
REALIZARE UN SOGNO AMARE MAMMA E ZIA
Capitolo 3
Zia
posso farti una domanda forse e insolita ma ti prego non ti arrabbiare.
Parla
pure liberamente non mi potrei arrabbiare con te.
Ho
sentito i grandi dire che leccano la fica e vero.
Marco
e vero ma adesso non so cosa pensare ho sei per davvero ingenuo o lo fai.
Zia
veramente non lo so, mi guardo negli occhi. ti credo mi disse.
Baciandola
sulla guancia gli sussurrai posso provare.
Marco
piano, piano mi stai chiedendo di diventare amanti ai trovato la scusa dei
massaggi per arrivare a questo?
Zia
scusa ma non e vero la mia non era una scusa volevo tutto questo so bene che
sono un ragazzo ma devo dirti che sono sempre stato innamorato Di te se ci
pensi vedrai che ti ricorderai degli episodi, quante volte ho cercato di stare
con te, di toccarti quante volte mi hanno dato del maldestro perché mentre
eravamo a tavola facevo cadere il coltello ho pure la forchetta, era per
spiarti tra le gambe, nel mio portafoglio porto sempre una tua foto, nel mio
tempo libero sto sempre a guardarti e baciare quella foto, ecco adesso ti ho
confessato il mio segreto, di sicuro riderai di me.
Marco
amore non potrei mai ridere di te come potrei, devi pensare che io sono molto
più grande di te sono tua zia e più importante sono sposata e vero che mio
marito e uno stronzo ma ciò non cambia che e mio marito, la tua e una
infatuazione che con il tempo ti passera. No io ti amerò per tutta la vita,
adesso non vuoi che ti bacio più e che ti massaggio.
Ma
no amore ci baceremo ancora a dirti la verità e piaciuto molto anche a me, mi
auguro che ti comporti da uomo.
Stai
tranquilla se prima cercavo di toccarti ho pure di spiarti da oggi non lo faro
più per evitare che qualcuno capisce.
Bravo
cosi devi fare, dimmi la verità dopo quello che ce tra noi puoi dirla, che
facevi quando mi spiavi tra le cosce.
Mi
fai vergognare. Non devi dimmi. Lo sai andavo nel bagno chiudevo gli occhi e
facevo da solo, misi una mano sul ventre e l’accarezzavo dolcemente.
Va
bene per questa notte già e successo molto andiamo, a dormire.
Zia
accontentami dai, solo, un attimo.
Marco
amore sono cose che si fanno senza chiedere che vuoi che dica io quello che
devi fare.
Io
non voglio fare nulla contro il tuo volere, ho paura che ti possa arrabbiare e
dopo non ti farai ne baciare ne toccare.
Non
mi arrabbierò mai con te stai tranquillo, ci tieni cosi tanto a provare.
Sì
ti prego.
Mi
guardo e sorridendo disse, ho perso la testa amore mio, leccami se lo vuoi cosi
tanto.
Si
distese sul divano e allargo le cosce, aveva la fica ricoperta di folti peli
ricciuti, con le dite apri le grandi labbra e mi disse, marco vedi quel
pistolino e quello che devi leccare forte se vuoi che mi piace. Mi avvicinai lentamente
e con la punta della lingua iniziai a martellarle il clitoride. Marco amore
impari in fretta, cosi metti un dito dentro ecco bravo mi fai morire, prendi
tra le labbra, il pistolino e succhialo, e martellio con la lingua, ecco cosi
che bello amore.
Era
bello e mi piaceva da matti, dopo un po’ strinse le cosce mettendo le mani
sulla mia testa e mi presso sulla fica mi tenne fermo per un po’ , poi si
rilasso e mi scompiglio i capelli, mi tolse da quella posizione, e si rimise
seduta prese il viso tra le mani e mi bacio.
Marco
dimmi ti e piaciuto leccarla.
Tanto,
zia promettimi che lo rifaremo ancora.
Sì
amore lo rifaremo ancora se lo vuoi cosi tanto, adesso lascia che penso a te.
Mi
sbottono i pantaloni e me li tiro giù, prese il cazzo lo accarezzo dolcemente.
Per
essere un ragazzo stai ben fornito, amore che ai goduto già.
E
stato troppo eccitante, toccarti poi baciarti e toccarti la fica sono venuto
senza toccarmi.
E
caldo e liscio, tu mi ai leccato la fica ed io te lo succhio questo bel cazzo
che ai.
Si
chino e diede dei colpi di lingua tutto intorno alla cappella, poi lo prese in
bocca ed inizio ad andare su e giù, mai avrei pensato d’avere tanto, avrei
voluto durare a lungo, ero a limite zia gli gridai sto per venire, pensavo che
si tirava indietro, invece continuo sino a che sborrai lei continuo spremendo
sino all’ultima goccia.
Marco
mio piccolo amore, sarai contento spero.
Zia
come non mai.
Marco
quando siamo soli chiamami per nome prestando attenzione di non farlo davanti
agli estranei.
Per
non correre rischi quando saremo soli ti chiamerò amore.
Sono il tuo
amore non me lai detto. Presi il suo viso e baciandola delicatamente sulla
bocca gli sussurrai ti amo ti amo, lei ricambio dopo un po’, basta cosi amore
andiamo, a dormire.
Posso dormire con te.
Non lo sai quando mi piacerebbe, ma tuo zio molte
volte arriva senza preavviso ed entra senza bussare, forse cerca di trovarmi
con il mio amante, buona notte amore mio, domani.
Avremo tempo di stare insieme.
REALIZARE UN SOGNO AMARE MAMMA E ZIA
Capitolo 4
L’indomani mattina ero euforico
mi sentivo uomo avevo l’amante quanti ragazzi parlavano di fica, ma non
sapevano neanche com’era fatta, andavo di fretta al mio rientro a casa, mamma
era impegnata in cucina, la salutai come sempre baciandola sulla guancia,
Marco tra un attimo e pronto.
Mamma che ai sembri strana ai pianto.
Lascia perdere e la mia vita disgraziata non ho mai
avuto fortuna.
Mamma perché forse ti manca papa e colpa mia che
andato via.
No amore non e colpa tua non devi pensarlo neanche
per scherzo.
Allora perché piangi, gli
accarezzai il viso, non piangere ti prego sciupi il tuo bel viso presi il suo
viso con tutte e due le mani e la baciai sulle guance sugli occhi sul naso
sulla bocca, ti voglio bene mamma.
Marco tu sei un bravo ragazzo
alla tua età dovresti andare a scuola e invece grazie a te riusciamo ad andare
avanti.
Mamma io faccio quello che voglio
fare e la mia passione per tanto non mi pesa, non piangere più ti prego.
Cercherò di non farlo.
Mi strinse a se baciandomi sulla
guancia.
Marco perdonami se non ho potuto
darvi di più di quello che avrei desiderato.
Mamma come devo dirti che io sono
contento cosi, nel frattempo avevo messo le mani nei suoi fianchi, e la baciai
Sul collo, dalla mattina ero in uno stato di
eccitazione pensavo sempre a quello che era successo la sera prima e quello che
mi accingevo a fare, per tanto solo il contatto, il cazzo s’indurì a più non
posso, mi allontanai col bacino per evitare che poteva accorgersi della mia
eccitazione, lei si strinse di nuovo ebbi l’impressione che spinse il ventre
contro il mio.
Marco un giorno troverai una
smorfiosa ed io non sarò più nulla per te.
Io non cercherò nessuno ho già la
ragazza.
Chi e la conosco.
Si allontano solo con il viso,
sei tu la mia ragazza.
Io sono la tua ragazza, bello mio,
e poi non lo sono più ormai.
Tu sei bella, molto bella,
avresti bisogno solo di curarti un po’ di più,
Sai che bello poterti
abbracciare.
E da un bel po’ che non mi
abbracci più, perché non lo fai più.
Ti stringerò tante di quelle
volte tra le braccia che ti stancherai di me.
Puoi stare sicuro che non mi
stancherò mai di farmi accarezzare e baciare da te.
Posso tenerti sempre cosi, nel dirlo la strinsi
ancora di più, e scesi con la mano quasi sul culo.
Puoi
perché no,ne sarò felice se avrai delle attenzioni per me,mi sentirò meno sola.
Se
tu sei contenta ti colmerò di baci e di carezze, da questo momento mi avrai
sempre intorno, posso baciarti sempre ed accarezzarti come adesso, faci una
carezza per tutto il culo, il messaggio era chiaro.
Certo
amore mio puoi fare quello che vuoi, basta che non lo fai in presenza d’altri
non capirebbero, adesso lasciami finire.
Starei
delle ore cosi con te.
Avremo
tempo amore.
Si
sciolse dal mio abbraccio e si giro verso i fornelli, l’abbracciai da dietro
mettendo le mani a croce sotto al seno, e baciandola sul collo, mamma questa
sera e il turno di Sonia di dormire dalla zia vero.
Sì
perché.
Avrei
un idea vorrei massaggiarti con delle creme che ho preso al negozio sono ottime
per la cura della pelle vuoi. Certo se ti fa piacere perché no e ora che mi
curi un po’.
Mamma
io intendo massaggiarti per tutto il corpo. Ho capito amore.
Vedrai
mi prenderò cura di te ti faro più bella di quello che gia sei.
Mi metto nelle tue magiche mani.
Appoggio la testa sulla mia
spalla e chiuse gli occhi, continuai a baciarla sul collo sulla guancia, ti
voglio bene non dovrai piangere mai più ne per miseria ne perché
Ti manca qualcosa, scesi con la
mano sul ventre, penserò io a te per tutto, scesi con la mano ancora più giù
sino a metterla sul monte di venere.
Ti ringrazio amore fa che tutto
ciò si avvera.
Lo faro tu sei tutto per me, pressai
le dite sulla fica mettendo la mano nel mezzo delle cosce anche se era da sopra
al vestito senti di aver forzato tra le labbra,
ti
chiedo solo due cose.
Dimmi
qualsiasi cosa vuoi e gia tua.
Uno
e che non voglio più vederti piangere, secondo che mi permetterai ti poter
stare sempre cosi con te, poterti accarezzare e fantastico.
Te
lo già detto amore importante di non farlo in presenza di qualcuno se fai un
solo gesto sbagliato non ti avvicini più a me.
Stai
tranquilla non sono uno stupido.
Lo
so che non lo sei, ma adesso mi lasci finire, non vuoi mangiare oggi.
So
io cosa mangerei.
Dimmi
cosa vorresti mangiare.
Te
mangerei a forza di baci.
Matto
lasciami adesso.
Poco
dopo ci mettemmo a tavola ero seduto di fronte a mamma, allungai il piede gli
accarezzavo il suo, lei mi sorrideva, alzai il piede fino a metterlo tra le ginocchia
di più non arrivavo come fosse casuale feci cadere il coltello nel raccoglierlo
guardai tra le sue cosce era senza mutande, ripresi il mio posto lei mi guardo
e sorrise che era un invito a continuare,dopo aver mangiato lei inizio a
rassettare l’aiutai come si mise a lavare i piatti gli dissi mamma io esco ci
vediamo questa sera.
Mi
lasci sola pensavo che restavi un po’ con me.
L’abbracciai
di dietro come prima e baciandola sulla guancia, devo andare ho un impegno ma
questa sera iniziamo la cura, mi fai una promessa.
Dimmi
che vuoi che ti prometta.
Mi
lascerai fare tutto quello che voglio desidero che tutto il tuo corpo fiorisca
di nuovo.
Mi
metto nelle tue mani gia te lo detto, anche se adesso sei cattivo mi lasci, sai
che mi piace che mi stringi cosi.
E a
me piace tenerti, ero un ragazzo ma non stupido penso che si era, eccitata
adesso voleva godere, misi la mano sul monte di venere, e pressai un po’ volevo
vedere come reagiva, reagì
REALIZARE UN SOGNO AMARE MAMMA E ZIA
Capitolo
5
Rilassandosi
sull’ mio torace, continuai a baciarla sul collo e vicino l’orecchio, spostai
la mano e la misi lungo la coscia e lentamente sollevai il vestito.
Marco
amore che fai.
Lasciati
andare sarà bello vedrai.
Non
posso farmi toccare cosi da te sei mio figlio.
Non
a importanza chi siamo, e bello volersi bene,avevo messo un dito tra le labbra
della fica e gli stuzzicavo il clitoride.
Ma
tu mi vuoi bene.
Certo
che te ne voglio.
Mamma
sai prima ti ho visto tra le cosce sai che sei bella, quando ti ho detto che
volevo mangiarti e questa che voglio.
Lo
so amore avevo capito, davvero mi trovi bella.
Tu
sei bella, e per quello che ho visto devi essere uno splendore.
Marco
amore com’e bello muovi il dito più svelto cosi.
Mamma
quando stai per godere avvisami.
Perché
che vuoi fare.
Desidero
che mi godi in bocca, desidero leccarti questa tua splendida fica, lo fai.
Sì
amore sì adesso, adesso.
M’inginocchiai rapidamente ed affondai il
viso, in quella splendida fica, lei mise le mani sulla mia testa e mi teneva
pressato sulla fica.
Marco
amore non posso fare questo con te.
Feci
orecchie di mercante, diceva che non poteva, intanto mi pressava sulla fica,
cercavo di mettere la lingua quando più dentro era possibile, era qualcosa di
sublime leccare i suoi liquidi, adun tratto mi presso cosi forte che mi mancava
l’aria, si rilasso e allento la presa diedi un paio di linguate, poi mi
rialzai, la baciai sulla bocca.
Marco
com’e possibile che sia successo.
Mamma
e stato bellissimo, promettimi che mi permetterai di leccartela ancora.
Amore
come posso dire sì adesso e successo cosi senza pensare a quello che facevamo.
Mamma
e bello a te piace a me pure perché negarci questo piacere.
Cosi
tanto ti piace.
Ho
sì e sai quando e stato più bello, quando ai goduto e mi tenevi pressato sopra.
Amore
mi dispiace non volevo.
Mamma
e stato l’attimo più bello, promettimi che lo rifaremo ancora,e di più dovrai
fare come adesso pressarmi sopra e stato l’attimo più bello.
Amore
e peccato ma lo rifaremo, ma tu devi promettere che fai molta attenzione a non
fare e dire nulla che possa dare il minimo sospetto.
Stai
tranquilla non sono mica scemo, mi devi promettere che questa notte lo rifaremo,
Penso
che sarà ancora più bello, nel frattempo l’avevo stretta a me accarezzandogli
il culo e baciandola sulla guancia.
Perché
sarà più bello?.
Inizierò
a baciarti e leccare iniziando dalla fronte sino al punto più nascosto del tuo
corpo
Gli
passai le dite tra le natiche, sfiorando il buco del culo, dimmi sì ti prego.
Sì
amore mio se non la smetti te lo faccio fare di nuovo adesso.
Mi
prometti che quando starai per godere mi pressi la testa su.
Amore
quello viene naturale, cosi tanto ti piace.
E
bellissimo.
Ok
lo faro.
Mamma
non vuoi fare nulla per me, non e giusto come faccio resto cosi.
Che
vuoi fare`amore.
Un
attimo mi sbottonai i pantaloni e li abbassai, apri le cosce, lo fece, lo misi nel mezzo,mamma
mio Dio quando e bello.
Marco
amore mio vai piano sarà ancora più bello, ecco cosi, amore quando sei pronto
tirati indietro non godere tra le cosce non si può mai sapere, poi desidero che
mi godi in bocca come tu ai fatto con me, sono uscita di senno oggi, ma non mi
importa sono troppo felice di stare con te in questa situazione.
Mamma
non resisto più sto per venire.
Si sciolse dal mio abbraccio e si inginocchio, prese il
cazzo e diede delle linguate tutto intorno alla cappella, poi lo prese in
bocca, strinse il cazzo sotto per fermare l’orgasmo, misi le mani sulla sua
testa, e l’aiutavo, e andare avanti indietro, stavo per esplodere, la fermai
con il cazzo tutto in bocca, la tenni ferma esplosi, ingoio tutta la mia
sperma, lo lecco, tutto intorno, lo lascio, si alzo e mi sorrise.
Sei,
contento, quanto ne avevi, mi stavi soffocando, ma era buono.
Mi
dispiace, non volevo, ma sai in quel momento uno non pensa.
Lo
so amore, ma e stato bello, sentirti esplodere in fondo la mia gola, solo che
non mi aspettavo che ne avevi tanta.
Mamma
e stato stupendo, bellissimo, stasera lo rifacciamo.
Si
amore saremo soli, una volta chiuso la porta,staremo tranquilli.
Desidero
tenerti nuda tra le braccia mi accontenti.
A
questo punto, che siamo, ti accontento ci metteremo nudi, solo una cosa ti
chiedo, non dovrai provare a metterlo dentro.
Perché
sarebbe bellissimo poterti chiavare.
Lo
so ma per due motivi dico di no, il primo, potrei restare incinta, e capirai,
poi sarebbe incesto completo.
Restare
incinta, si può usare le pinnule o il preservativo, a parte che io mi so controllare,
e posso tirarmi fuori, prima che godo, per l’incesto chi se ne frega ci amiamo
e questo basta.
La
fai facile tu.
E
facile se lo vogliamo, la baciai sulla bocca, amore saremo felici.
Che
vuoi diventare il mio amante.
No
l’amante,ma l’amore della mia vita.
Vai
adesso stasera vediamo.
Andai
al lavoro, ero al settimo cielo, non mi aspettavo di arrivare tanto con mamma,
ero sempre stato attratto da lei, non ci provavo, un po’ uno non pensa che, la
madre non accetta gli approcci di suo figlio, come fini l’orario di lavoro
andai di volata a casa, mia sorella era già, andata dalla zia.
Ciao
amore vuoi cenare.
Si
ma prima desidero baciarti.
Baciami
amore anch’io desideravo che venivi, presto non so cosa mi succede ma ti ho
atteso tutto il giorno, come una donna innamorata aspetta il suo amore.
La
presi, tra le braccia e cercai, la sua bocca, iniziammo a baciarci con frenesia
e desiderio misi una mano lungo la coscia e gli sollevai il vestito,misi la
mano nella mutandina.
Dopo
amore, desidero prima lavarmi, sono rimasta cosi tutto il tempo volevo che
rimanesse,ancora tutto il piacere che mi ai fatto provare.
E
adesso che e bello sa di fica, e no di sapone. Non dire stupidaggini amore, in
questo momento puzza, e lo so bene, dopo a letto, farai quello che desideri, e
lavati anche tu, io intanto rassetto. Andai a lavarmi, mi rasai quei quattro
peli che avevo sul viso, mi, illudevo che avevo la barba, mi profumai, andai in
camera da letto, dopo una mezzora, venne, indossava una camicia da notte corta
e trasparente, spense la luce, si mise a letto, ci cercammo, le nostre bocche
si fusero, tutte in unico, piacere, i nostri, corpi aderivano, il mio cazzo
duro presso sul suo monte di venere, gli tolsi la vestaglietta, e io le
mutande, gli accarezzai una tetta, giocavo con il capezzolo, si indurì, dava
l’impressione, di un
REALIZARE UN SOGNO AMARE MAMMA E ZIA
Capitolo 6
Chicco
d’uva, lo presi tra le labbra, lo lambivo con la lingua, misi la mano tra le
cosce, e come mi aveva insegnato, zia, cercai il clitoride,lo presi con due
dite, lo stringevo e lo massaggiavo, delicatamente, lei prese il cazzo, lo
massaggiava, con una delicatezza, vellutata,lascai, il capezzolo, scesi giù, Verso
la fonte, del piacere, misi la testa tra le cosce, gli allargai le labbra della
fica, con la lingua cercai il clitoride, diedi delle leccate rapide, gli misi
due dite dentro, iniziai a chiavarla, con le dite. Marco girati, verso di me
dammi il cazzo, cosi posso succhiartelo. mi girai, portando il
cazzo,all’altezza, della bocca, senti subito la lingua sulla capocchia, lambiva, tutto in torno, lo prese, in bocca,
inizio a farmi il pompino,mi dedicavo alla fica,, Provai a stuzzicarle il buco
del culo, attesi, una sua reazione, ci fu, ma non negativa. Marco amore,
mettici un dito dentro, mi piace, essere stuzzicato il buco del culo. Perché,
non ti fai inculare, non sarebbe più bello, un’altra sera, adesso continua, sto
godendo che bello, Amore, cosi muovi il dito, più veloce, leccami, la fica, e
godiamo insieme. Alcuni secondi, esplosi,ingoio tutto, mi strinse, la testa tra
le cosce, ci rilassammo, mi addormentai come un angioletto, tra le braccia, di
mamma. Mi sveglio, al mattino, con un succo, d’arancia, e lo zabaglione. Mamma
a che serve lo zabaglione. Ti metterà in forza, bello, mio, questa sera, mi
devi fare il culo, bello, dopo che ti sei addormentato, non pensavo altro, di
farmi fare il culo da te, desidero farti questo dono, sono vergine di culo, a
te l’onore, di rompermi il culo, adesso alzati, che si fa tardi, per il lavoro.
Poco dopo, andai a lavoro, iniziai, e qualche cliente abituale, mi chiese, cosa
ai Marco sembri diverso,a una che conoscevo molto bene, avevo confidenza, mi
pose la stessa domanda, mi chinai, all’orecchio, gli sussurrai, o fatto l’amore
per la prima volta. Bravo ti dai da fare, giovanotto, devo fare attenzione,
adesso sarai, più sicuro di te, farai la corte a tutte le clienti. La prima
sarà lei, dove troverei una bella come lei. Adulatore, ti darò una mancia,
molto generosa, la ringrazio, signora, le volevo chiedere, un favore se può.
Dimmi che cosa desideri, che faccia. Avrei in mente, di creare un giro, di
servizio a domicilio, di massaggi e trucco, forse ne può parlarne alle sue
amiche, non voglio che il principale lo sappia. Bene ai, la prima, cliente sono
io, e di sicuro, ti trovero, delle clienti, non e che una scusa, per cercare di
scopare, dillo, subito. Mi metta imbarazzo. E perché, io dico quello che penso.
Nel caso io dico non e cosi, se si può offendere, e non diventerà, la mia prima
cliente, se gli dico, si o anche intenzione, di scopare con lei, mi manda a
quel bel paese, praticamente a fan culo, come mi devo comportare?, mi dica lei.
Vieni da me nel pomeriggio, mi farai massaggi, e il trucco, se ci viene voglia
di scopare,si deciderà se farlo, o no. Grazie, le dico adesso, ogni volta, che
viene qua, io le guardo le gambe, o sempre pensato cosa, succede, se mi metto
con la testa tra le cosce della signora. Ti davi una risposta. Si che mi avrei
preso un gran ceffone. Quello che ai voglia di fare, non lo se te lo permetto,
certo non qui, ci vediamo da me nel pomeriggio. Mamma non trovava, molto
lavoro, mio padre, non dava nulla, era solo uno scansa fatica, cosi avevo
pensato, che potevo guadagnare dei soldi extra. Quella sera, volevo restare a
dormire da mamma, era il mio turno di dormire da zia, cercai amia sorella, se
ci andava lei, non volle, io e mamma ci guardammo, e lei mi disse, sarà per
un’altra volta, la zia mi aveva chiesto di non cenare, desiderava cenare, con
me, al mio arrivo, come chiuse la porta, mi abbraccio, mi ficco letteralmente,
la lingua in bocca, io rapido, gli sollevai il vestito e gli accarezzai il
culo, e come avevo fatto, con mamma, gli misi un dito nel culo, mi sbottono i
pantaloni e tiro fuori il cazzo che, era già pronto all’uso, mi masturbo, un
poco, si allontano. Vieni ceniamo, abbiamo la notte davanti a noi, metterò il
ferro, e che vada al diavolo, mi a chiamato e in pieno oceano. Come lo sai che
sia vero può raccontarti una bugia. Non può, quando chiama, e sono in
navigazione, chiamano, con Roma radio, quando squilla, l’operatore, mi dice il
nome della nave, tranquillo, mio giovane amante, abbiamo la notte, tutta per
noi, prima di cenare, o un desiderio, desidero che ci immergiamo, nella vasca
da bagno, piena d’acqua calda e profumata, vuoi. Insieme, e stupendo andiamo, che
aspettiamo, mi spogliai, velocemente, sembrava, che la vasca, poteva volare via,
zia mi segui, pochi secondi eravamo nella vasca,con l’acqua, bella, calda e
profumata, ci copriva, completamente, prese una spugna, ci verso su del
bagnoschiuma, in abbondanza, me la passo per tutto il corpo, contra cambiai, mi
piaceva, un sacco, insaponarle le tette,, tra le cosce, mi lavo il cazzo, mise
un dito nel culo, per lavarmi meglio, mi spiego, che quando, una donna ti fa il
pompino, se il culo, non e lavato, bene, si sente, il cattivo, odore, mi chiese
di fare lo stesso con lei, ridevamo, ci scambiavamo dei baci, usciti
dall’acqua, mi profumo, ebbi l’impressione di essere il suo giocatolo, o forse
il figlio che non a, il paradosso, e che il marito, dichiara, io sono a posto,
il grande maschio, in seguito, si vedrà, mi passo un accappatoio, cenammo un
buona cena, mi diede una bistecca, alta due dite, cotta al sangue, anche lei, devi
metterti in forza, stava diventando una mania, tra lei e mamma, dopo cena, mi
disse di accendere la tv in camera da letto, la sentivo che rassettava, mi
raggiunse, data la stagione calda, si tolse l’accappatoio, resto nuda, mi
abbraccio. Marco spegni, quello stupido apparecchio, devi amarmi. Zia io ti
voglio scopare, sarà la mia prima volta. Sicuro che mi scoperai, e sono felice
che sia io a darti questa gioia per la prima volta, prima, mi lecchi un po’, e
io te lo succhio, sai che ai un bel cazzo, e anche grande, mio marito si sente,
uno stallone, se vede te si va a nascondere. Inizio a ridere, zia, devo usare
il preservativo, io non ce lo. O provveduto, io tranquillo. Zia lo che devo
metterlo, per la prima volta, che chiavo, fammi sentire cosa si prova, a
sentire il calore della fica. D’accordo entrerai, e per poco, poi lo metti, il
cornuto, si vanta, e cola mia che non arrivano figli, io penso che, sia lui che
non e buono, a fecondare. Mi fa una rabbia, quando scopiamo, sembra un
coniglio, non riesce, a durare, che viene, poi con una faccia da cretino, mi
domanda e stato bello, vero amore, un cazzo, questa mia povera fica, gli
vorrebbe gridare, chiavami stronzo, taccio, per la quiete, gli rispondo con
ironia, e stato fantastico, lui si pavoneggia, meglio non pensare a lui,
abbracciami mio piccolo grande amore. Iniziai dai capezzoli, a un seno
stupendo, molto più grande di quello di mamma. Un giorno, devo provare, la
spagnola, o sentito delle donne, nel salottino d’attesa, dove lavoro, ne
parlavano tra loro, i capezzoli, erano un po’ mosci, quelli di mamma sono duri,
pensai tra me che cazzo ti frega, e questo il momento di metterti a fare
confronti, presi tra i denti un capezzolo, iniziai a succhiare e mordicchiarlo,
leccavo, muovevo la lingua, rapida, inizio a indurirsi, continuai sino a che
tutte e due diventarono duri, nel frattempo, avevo messo la mano tra le cosce,
due dite, nella fica,la chiavavo, mi aveva preso il cazzo, mi masturbava, mi
spostai , presi la posizione, del sessantanove, aveva un pube, molto folto, di
peli neri, e ricciuti, scostai, i peli, passai la punta della lingua, per farmi
strada, lei mise le mani, ad aprire le grande labbra,presi il clitoride, tra le
labbra, lo leccavo, succhiavo, un dito nella, fica, uno nel culo, lei aveva preso
il cazzo, mi leccava, lo prendeva quando più gli era possibile, senti che con
la punta della lingua, apri la boccuccia, del cazzo, duro, un bel po’, mi
invito, a cambiare, posizione. Amore, vienimi sopra scopami, chiavami, forte ,
con questo, bel cazzo,, vienimi sopra,. Mi distesi su di lei, prese il cazzo e
lo guido, mi abbraccio, forte, mise i piedi sui ,miei, reni, e spinse, entrai
in lei, iniziai, a chiavarla, lentamente, era la mia prima chiavata, me la volevo,
godere, ogni attimo, dopo, un po’. Marco, mi dispiace, devi mettere il
preservativo, ti lascerei fare, o paura. Lo prese e mi aiuto lei a infilarlo
sul cazzo, mi guido a metterlo dentro di nuovo, cazzo quel coso non mi piaceva
per niente, era la prima volta, in tutto, ripresi a chiavarla, ci scambiavano,
baci poi lei mi chiese. Mettimi un dito nel culo. Lo misi, che cosa succede,
tutte fissate con il culo, io ero arrivato al limite, venni, continuavo, a
chiavarla, con foga, lei grido. Godo amore mio, ti amo, che bella chiavata,
dobbiamo farlo tutti i giorni, ti amo amore mio. In quel momento l’amavo anche
io,come poteva essere il contrario, un ventenne, che, si fa la sua prima
scopata, mi disse di andare in bagno, di buttare il preservativo, nel cestino
della spazzatura, dopo a letto, volevo ricominciare. Dormi e tardi, non
sprecare la tua giovane, energia, volendo tutto in una notte, abbiamo tempo. Mi
addormentai, con il viso poggiato, sulle zizze, felice, di averla avuta,e la
possibilità di averla ancora, e dormire, con le zizze, come cuscino. L’indomani
mattina mi sveglio, con un cornetto, il cappuccino, e lo zabaglione, ti fa,
bene, devi riprendere, forza. Non la capivo, questa mania, mi recai a lavoro,
avvisai mamma che non andavo a pranzo, alle quattordici, mi recai, dalla
signora Mariella. Sei puntuale, accomodati. dove possiamo metterci, sul letto,
ti va. Certo va bene, se glie, possibile, mettiamo un grande, asciugamano, per
evitare, che, sporchiamo tutto, d’accordo, stese l’asciugamano, si tolse,
l’accappatoio, resto solo con la mutandina, non era niente male, mi sorrise,
aveva notato il mio sguardo di ammirazione e sorpreso, iniziai a massaggiarle
il corpo, forse non e professionale, io mi ero, eccitato, ora che ero li,
volevo scoparmela, massaggiai il culo, non disse nulla, gli abbassai le
mutandine, mi agevolo, con i movimenti,
lavoravo, a fianco al letto, mi tolsi le scarpe, Sali sul letto, le massaggiavo
la schiena con forza, tirai fuori il cazzo, presi della crema, glie la spalmai
tra le natiche, guidai il cazzo, gli scivolo, dentro, come niente, di sicuro on
era la prima volta. Marco come ai capito, che mi piace prenderlo, nel culo. Una
con un culo, come il tuo, per forza di cose, gli piace, essere inculata, credo
che molti, sono attratti, da questo culo. Ai ragione, ma adesso taci, e
inculami, forte, mi piace sentire le palle, sbattere, contro, il culo, iniziai
a fottere, veloce, ormai, mi sapevo controllare, di non sborrare, subito. Marco
cosi come scopi bene, sto sbrodolando, o la fica che cola, sborrami in culo,
cosi, vengoo. Dopo averci rivestiti e
dato una pulita, la truccai, non mi chiese, quando mi doveva, mi passo, dei
soldi, che per guadagnarli, dovevo lavorare, una settimana, al salone. Finito
il lavoro, tornai a casa, non dissi nulla a mamma, dei soldi, li misi da parte,
avevo intenzione, di mettere dei soldi da parte, per aprire un mio salone, è se
per riuscirci, dovevo scoparmi delle signore, over,chi sene fregava, scopavo e
mi pagavano, si sparse la voce, tra le amiche della signora, si creo un giro di
tre incontri a settimana, e tutte, erano, molto generose,io accumulavo, soldi.
Tornando a quella sera, mamma mi accolse, baciandomi, mettendomi la lingua, in
bocca, dopo, e bel pezzo che ci baciavamo. Marco la cena e pronta, vieni, ti o
atteso tutto il giorno, sono diventata, pazza, una madre, malata, d’amore, per
il figlio, oggi sono stata tutto il giorno,in uno stato di eccitazione, il
pensiero, di scopare, con te. E io non vedevo l’ora, che arrivava l’orario di
chiusura. Dopo cena, mia sorella, andò a dormire, dalla zia, restammo soli,
aiutai a rassettare,come finimmo, ci guardammo, e ridendo, di corsa in camera
da letto, sembravamo, due, ragazzini, e in verità, in quel momento non pensavo
minimamente, che la donna, nuda che mi era davanti era mia madre, poco, mi
interessava, bella, un gran pezzo di fica, una cosa avevo capito di lei, amava
fare il sessantanove. Dopo un po’ che, ci leccavamo,gli avevo messo due dite
nella fica, al momento che mi resi conto, si era bagnata, tutta, e smaniava, il
suo corpo, era un fremito di piacere, misi il preservativo, entrai in lei,
iniziai, prima lentamente, sino a che. Marco, che bello, scopami, forte sarò
dannata all’inferno, per questo, non m’importa, chiava amore, e dannazione
della mia vita. No all’inferno ti, porto, ma nel paradiso, del piacere,. Si e
cosi, godo, o la fica, che mi cola, cosi amore, mio. S’inarco, spingendo,
contro, di me, mi blocco, chiedendo, di fermarmi, e ben piantato dentro, di
lei, attesi che si rilassava, ripresi a scoparla, sino a che, non sborrai.
Da
quella sera, molte cose, sono cambiate, iniziai, a scopare, ogni giorno, tra le
due clienti, e le donne di famiglia, andava alla grande, l’unica cosa che non
avevo previsto era, di essermi innamorato, della zia, glie lo confessai, e la
sua risposta, fu. Marco dici che mi ami, ti amo, anche io, il nostro può essere
solo un amore, fatti di incontri, quando mio marito, non ce, devi trovare una
ragazza, della tua età, io sarò un bellissimo ricordo, e null’altro. Ti amo,
non lo so, ne come, e ne quando, noi due vivremo, e ci ameremo, per sempre.
Dichiarazioni, di un giovane, inesperto e, innamorato. Avevo messo, da parte,
un bel po’ di soldi, senza avvisare mamma, iniziai a cercare un locale, un
giorno, tornando dal lavoro, com’era mia abitudine, mi fermavo, al bar, scambiavo
quattro chiacchiere, con gli amici, quella sera, cera, un’atmosfera, tesa,
erano silenziosi, e tristi. Cosa e successo ragazzi. Marco, non sai nulla. Torno adesso dal
lavoro, cosa dovrei sapere. La nave, dove e imbarcato, tuo zio, e altri quattro
ragazzi del nostro quartiere, si pensa, che, sia affondata, non si altro.
Salutai, andai a casa di corsa, mamma non cera, era dalla zia, li raggiunsi, in
quel momento era arrivata, la notizia, erano morti tutti, alle diciassette
quarantacinque, aveva interrotto i collegamenti, una nave che era nelle
vicinanze, l’aveva vista, inabissarsi, le condizione del mare, erano,
proibitive.
Zia
rimase vedova, un proverbio, cita, il male e di chi muore, chi resta trova
pace, e si rassegna, zia, non solo, gli assegnarono una Ottima pensione, prese,
una grossa cifra, dall’assicurazione. Per un po’ zia, non volle scopare,
malgrado, tutto, era suo marito, dopo un mese, gli ormoni, si ribellarono, mi
chiamo, andai da lei. Marco amore scusami, ti o trascurato, baciami, o bisogno
di te, ci baciammo, e di la sul letto. Zia, io voglio dirlo a mamma salvo se,
non lo sa di già, io voglio vivere, con te. Anch’io lo voglio, gli parlo io,
con la speranza, che, non mi dia della puttana, sia chiaro, dal momento, che
vivrai qui, basta, con le altre, anche con tua madre, desidero una relazione,
sana, sei d’accordo. In tutto, amore. La sera dopo, tornato dal lavoro,come
entrai mamma. Marco, e venuta mia sorella, e piangendo sì e confidata, io
immaginavo, che cera qualcosa, adesso vai ti aspetta. Grazie mamma, io sarò per
te sempre, tuo figlio, e ti aiuterò economicamente. Lo so che lo farai. Da quel
giorno viviamo, da coppia, sotto casa sua, ce un locale, di sua proprietà, con
quello che avevo, io, Chiara, la zia, mise il resto, si realizzo il mio sogno,
riuscì, aprire il salone, Chiara lavorava, con me, mamma, e mia sorella, erano
con me, gli affari, volarono, tutte le clienti, dove lavoravo, vennero da me,
qualcuna mi corteggiava, Chiara, sembrava, un poliziotto, io me la spassavo,
della sua gelosia, capito ancora di scopare, con mamma, una mattina, prima che
arrivassero le prime clienti. Marco, devo parlarti un attimo. Dimmi e successo,
qualcosa. Non e successo, nulla, o si, la prima cosa, che voglio, fare e dirti
grazie, mi ai reso la vita meno amara, mi ai amata come donna, ti sei fatto
carico di noi tre, sei riuscito, a non farci mancare nulla, e per questo,
grazie. Mamma dai cosa ai dire. Lo conosci il professor Ciro, mi a chiesto, di
sposarlo, che ne pensi se non vuoi gli dico di no. Mamma che sei uscita di
senno, devi dire di si, se, lui ti piace. Non ti arrabbi, con me che mi
risposo. No se tu sei felice, lo sono, anch’io. La mia storia, finisce, qua, il
resto, non conta, e storia, di tutti i giorni.
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