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martedì 22 agosto 2017

Mia Sorella Gemella 2 Parte. ( Corrado)



Pensai adesso le faccio capire se mai fosse stato necessario. Non era una stupida, capiva che la stavo toccando, non come figlio, con il dito mi fermai sul buco lo accarezzavo.
- Sei esperto amore, sai come fare per eccitare una donna!
Non risposi, forzai ed entrai con un dito, iniziai ad entrare e uscire, lei mosse il culo, come a venirmi incontro, gemeva di piacere. Mi distesi di lato e la baciai vicino all’orecchio.
- Mamma ti piace? Ne metto due?



- Si amore! Mi stai facendo un massaggio stupendo, prova con due.
La penetrai con due dite, avevo appena iniziato a muovere le dite che mia sorella mi chiamò, mamma si girò e mi sorrise. Oggi credo che sia un giorno molto particolare. Ho visto la zia nuda. E’ le ho tastato i seni e la fica. Ho toccato mamma come mai prima. Resta che devo farmi solo delle colossali seghe, pazienza. Non ci furono altre occasioni, né con zia né tantomeno con mamma. C’era sempre la mia gemella a rompere, era lei che le spalmava la crema, non riuscivo a pensare come trovare, come creare il modo, l’occasione, con mamma. Io volevo scopare, ero vergine ed un grande esperto di seghe. E’ guardone di video porno e racconti erotici. A volte in casa, ci guardavamo io e mamma, ci scambiavamo un sorriso di complicità.
- Ancora oggi non so come successe che, io e mamma restammo da soli. Forse organizzato da mamma. Fatto sta che mia sorella andò a casa di zia. E’  le altre sorelle erano in vacanza, eravamo soli noi tre, mamma papa ed io. Dopo cena e dopo aver guardato un po’ di tv, io mi ritirai dando la buona notte. All’improvviso sentii che per l’ennesima volta litigavano, si apri la porta era mamma, si chiuse la porta alle spalle dando una mandata di chiave.
- Scusami ti ho svegliato? Credo che ci hai sentiti, non so come finirà ti dispiace? Mi fai posto?
- Certo, vieni!
Mi scostai, lei si coricò si stava stretti, io me ne fregavo dei loro litigi, Forse sono uno stronzo, sono i miei genitori ma in quel momento pensavo solo che si era presentata l’occasione di stare da solo con lei.
- Non ti dispiace vero? Staremo un po’ stretti.
- Ma no, così ti posso abbracciare e coccolare.
La baciai sulla guancia, nel frattempo mi ero eccitato, il cazzo era uscito fuori dalle mutande. Mi girai di fianco, il cazzo pressò contro la sua coscia. Era venuta solo con una sottanina molto corta, che mettendosi a letto era salita su. Feci un movimento causando lo strofinio del cazzo.
- Giovanotto, sei partito o stavi lavorando di mano? So che voi ragazzi ve lo menate, a chi pensi quando ti masturbi? Confidati dai.
- Se te lo dico ti arrabbi e non voglio.
- Che sarà mai? Non mi arrabbio tranquillo!
- Penso a te, è più forte di me, ti dispiace?
- Sono confusa, mi fa piacere che mi ritieni bella, da farti sognare, ma non posso dimenticare che sei mio figlio e non puoi masturbarti pensando di farlo con me.
- Perché? Mi piaci un sacco, e mi piace tantissimo sognare di baciarti e leccare il tuo bellissimo corpo.
- Mi vuoi leccare il corpo, oppure parla chiaro, cosa sogni di leccarmi?
Parlavamo molto sotto voce per paura di mio padre!
- Scusa mamma, se lo dico non ti arrabbi?
- Ma no, ci confidiamo, non c’è nulla di male e poi sei mio figlio ti voglio cosi bene. Che non potrei mai arrabbiarmi con te. Dimmi pure, senza paura.
- Sogno di mettermi con la testa tra le tue cosce e metterti la lingua dentro la fica.
- E bravo il mio ometto, che poi mi fa sentire il cazzo vicino alla coscia, non sei tanto piccolo. Cosi desideri, di metterti con la testa tra le mie cosce e leccarmi la fica? Ma tu hai mai leccato una? Sai come si fa?
- Non l’ho mai vista neanche dal vivo, solo nei film o sulle riviste, come potrei averlo fatto, ho solo 18 anni?
- Vorresti provare con me? Mi vuoi leccare la figa?
- Se tu vuoi, ne sarei felice. Ti prego, dimmi di sì.
- Alzati e controlla la porta se l’ho chiuso bene e gira la chiave mettila che non possa cadere, con tuo padre non si sa mai cosa gli frulla per la testa.
Mi alzai e feci quello che mi aveva chiesto, tornai a letto, lei si tolse la minuscola sottanina e le mutandine, restando nuda.
- Mamma sei bellissima!,
- Davvero mi trovi bella? Per tuo padre sono una da buttare via.
- E’ stupido o cieco, non si rende conto di che gnocca ha al suo fianco. Il giorno che avrò una compagna o moglie, mi auguro di avere la fortuna di incontrare una donna bella come te.
- Grazie amore mio, adesso proviamo! Mettiti con la testa tra le mie cosce, devi aprire la fica con due dita, vedrai il clitoride, è quello che devi leccare e succhiare se vuoi darmi piacere. E’ mentre lo fai, metti un dito dentro e mi chiavi con il dito. Inizia poi vediamo. Quando te lo chiedo tu ti giri e ti metti sopra di me senza smettere di leccare la fica, hai capito?
- Si mamma! E vero che non l’ho mai fatto ma non sono un imbranato, guardando e leggendo dei racconti porno qualcosa si impara.
- Datti da fare, vediamo cosa hai imparato!
Non risposi, cosa potevo dire? Ero eccitato che di più non era possibile. Non ero preparato ad un evento del genere anche se lo avevo sperato molte volte. Lei aprì le cosce ed io mi misi nel mezzo, feci come mi aveva detto, Le aprii le labbra della fica, vidi il clitoride, lo toccai con la lingua. Lo presi tra le labbra, e succhiai, le misi un dito in fica, iniziai a leccare ed a scoparla con il dito. Avevo visto in un video che mettevano un dito in fica e l’altro in culo, cosi ci provai e lei mi disse:
- Sei bravo amore, hai imparato bene.
- Continuai cosi per un bel po’, a volte lasciavo il clitoride e leccavo più giù, toglievo il dito e mettevo la lingua, raccoglievo i suoi liquidi, e per me sembrava nettare.
- Amore, adesso girati. E’ dammi il cazzo che desidero leccarlo e succhiarlo per darti piacere.
- Mi girai mettendomi di sopra nella classica posizione del sessantanove. Sentii che mi prendeva il cazzo, lo scappellava, passando la lingua tutta intorno, Nel frattempo mi accarezzava le palle. Poi lo prese in bocca ed ebbe inizio un pompino che mi dava una sensazione stupenda. Era la mia prima volta in tutto. Mentre lei mi succhiava il cazzo. Io continuavo a leccarle la fica e chiavarla con le dita tra fica e culo. Io cercavo di resistere ma era difficile.
- Mamma non resisto, sto per sborrare.
- Pensavo che se lo togliesse dalla bocca e continuasse con la mano. Ma lei continuò, anzi aumentò il ritmo. Esplosi e le schizzai tanta sperma in gola, ingoiò il tutto, lo leccò e succhiò fino a prendersi l’ultima goccia di sperma.
- Amore vieni qua tra le mie braccia, baciami. Mio Dio quanto ho goduto.
- Mamma, mi dispiace di averti sborrato in bocca. Ti ho avvisata che stavo, per godere.
- Amore mio, non scusarti, per fare un buon pompino devi finirlo, se si vuole dare e ricevere piacere. A me piace quando il cazzo si ingrossa, e mi accorgo che sta per schizzare. E’ quando poi arriva caldo e cremoso mi fa andare in estasi. Adesso vado di là da tuo padre, non posso stare tutta la notte arrabbiata con lui.
- Mamma, è stato bellissimo, ma io desidero scoparti, lo sai?
- Si, lo so. Amore mio questo è già tanto, non credi? Siamo madre e figlio, sarebbe incesto completo.
- Mamma sai quanti praticano l’incesto ogni giorno?
- Quando saremo da soli, ti farò vedere un sito, si chiama ‘’Racconti erotici veri con incesti, storie porno piccanti reali’’ Potrai leggere i racconti inviati dai lettori. E’ le loro esperienze incestuose e si dichiarano felici.
- Amore appena possibile li leggerò, Ma posso concederti il culo, per adesso non me la sento di farti entrare da dove sei uscito. Procurati dei preservativi e appena saremo da soli mi farai il culo, contento? Adesso vado da quello stronzo. Ciao, buona notte amore mio, a domattina.
Restai solo al buio, pensavo a quello che era successo. Ero cosi eccitato, che mi vidi costretto a farmi una sega. L’indomani mattina uscii, i miei erano già usciti per recarsi al lavoro. Mi recai in farmacia. Una lontano dal nostro quartiere. La nostra era gestita da una dottoressa che ti incantava per quanto era bona e bella. Avevo vergogna di comprare da lei i preservativi. Cosi andai in un’altra farmacia e ne comprai un po’ di più. Li c’era un dottore che non mi degnò neppure di uno sguardo. A casa li nascosi, Ora bisognava avere pazienza, attendere il momento giusto. Alcuni giorni dopo, c’era lo sciopero degli insegnanti. Io e mia sorella gemella restammo a casa. Il resto della famiglia si era recata al lavoro. Mamma prima di uscire venne a darmi un bacio e mi chiese se le avrei fatto delle commissioni, Ovvio dissi di sì. Lei mi baciò sulla bocca, mise la mano sotto alle coperte, Prese il cazzo e l’accarezzo . Abbi un po’ di pazienza troveremo il tempo, Ho il buco che mi prude è ansioso di riceverlo, questo bel bastone di carne. Uscì e io giù una bella e grande sega. Riuscii appena a rimettermi in ordine, che entrò mia sorella.
- Che fai fratello, sei tutto rosso ti sei segato?. Fammi posto.
- Si mise sotto le coperte, non ero preparato, lei mi prese il cazzo che era ancora duro, Che fai? lasciami.
- Che c’è fratellino. Adesso che è un vero cazzo sei geloso, non vuoi che te lo tocco? E’ molto che non lo faccio vero?. E’ come è grande fammelo guardare bene.
- Non mi diede il tempo di rispondere, che mi aveva scoperto, mi scappellò il cazzo E disse: come è bello liscio.
- La cappella sembra di seta per quanto è liscia, posso prenderlo in bocca?. Dai l’ho visto nel film porno. Come si fa un pompino, mi accontenti, vero?.
- Non attese il mio consenso. E’ di sicuro non mi sarei rifiutato di certo. Finito di scappellarlo, passò la lingua intorno.
- Intanto mi segava molto lentamente. Poggiò la bocca sulla punta e dolcemente prese la cappella in bocca. Sentivo la sua lingua martellarlo: Le misi le mani sulla testa e la spinsi giù. Lei iniziò a succhiare, a leccare e andava su e giù.

- Girati che ti lecco la fica dai. Non mi rispose ma si girò, Non fece nulla per aiutarmi. Gli sfilai la mutandina. Me la girai mettendola su di me. La fica si venne a trovare a pochi centimetri. Dalla mia avida bocca. Passai la lingua a spatola, Era già bagnata, i suoi liquidi mi piacevano. Intanto lei continuava a succhiare il cazzo. Le misi un dito dentro e come a mamma. Uno anche nel culo. 

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