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Mia Nonna


                                                     Mia nonna

                                                      Capitolo 1

  
       La scuola era finita ero contento, gli esami erano andati beni, avevo la ragazza ma non la mollava e io mi ammazzavo di seghe.
Stavo in casa da solo, mio padre lontano, mia madre era andata al lavoro.
Mi annoiavo a morte, andai in bagno a fare la pipi ed  il mio sguardo andò al cestino della biancheria sporca, vidi le mutandine di mamma erano sporche di sicuro, come un automa le presi e le annusai, mi eccitai, tirai fuori il gigante, iniziai a farmi una sega, non pensavo a mia madre, sentivo gli odori della fica mentre mi masturbavo, non so ancora il perché, pensai a mia nonna, e venni, venni pensando a lei; dopo essermi dato una pulita, andai nella mia camera, mi piazzai davanti al PC ed  inizia a vedere le foto, mi soffermai a guardare nonna.
Prima di continuare devo descrivere nonna.

Era molto giovanile, aveva avuto mia madre a sedici anni, mia madre per non essere da meno a diciassette ebbe me, cosi a trentatré anni divento nonna; ora ha cinquanta anni, dopo avere avuto mamma non ha voluto più saperne di uomini, dopo essere rimasta scottata, il ragazzo che la mise incinta mori in un incidente con la moto, è stata sempre sola con il suo lavoro, non so se gli è capitato di farsi qualche scopata, è sempre ben vestita, fa palestra, in poche parole è una gran fica.
Mamma non è da meno, come ho detto non ho mai pensato a lei, come donna, ovvio che se lei fosse la madre di un altro non ci penserei due volte.
Ma nonna, perché mi era venuto di pensare a lei? le volevo bene mi viziava, accettava tutte le mie richieste, sfogliando le foto mi bloccai su quelle fatte durante l’estate al mare, cazzo non ci avevo mai fatto caso, erano in bichini tutte e due, mi soffermai su una in cui era da sola, il mio cazzo ebbe un balzo, che cazzo mi frega? pensai, lo tirai fuori ed iniziai a masturbarmi guardandola, ad un tratto suonarono, chi cazzo è? andai ad aprire incazzato nero.
Nonna che ci fai qui non ti aspettavo.
Cosa c’è non ti fa piacere vedermi?
Non dire stupidaggini, come era di consuetudine la baciai sulle guancie.
La guardai in modo diverso, vuoi qualcosa?
Ti vedo strano che hai? mi sono trovata a passare sono salita e visto che sono qui preparo da mangiare vado di la in cucina.
Andai con lei, guardò nel frigo, iniziò a preparare, la guardavo e mi rendevo conto di quanto era eccitante, come un automa mi avvicinai alle sue spalle, posso aiutarti?
No faccio da sola.
Che buon profumo hai.
Ti piace? la parrucchiera a insistito tanto.
E’ buono veramente, l’annusai vicino al collo, la baciai, ho la nonna più bella del mondo.
Mi fai sentire una vecchia.
Ma se sei così giovane e bella, mi viene voglia di invitarti a uscire con me.
A sì? e dove mi vuoi portare? non saprei dipende da te, dove ti farebbe piacere andare?
C’è un film che mi piacerebbe vedere.
Possiamo andarci.
Quando viene tua madre, vediamo se possiamo andare.
Ci rimasi male cosa mi aspettavo? non lo so neanche io.
Cosa c’è non sei d’accordo?
Certo che lo sono, conoscendo mamma dirà di no.
Vuol dire che andiamo noi due. Non so come ebbi il coraggio, presi il suo viso con tutte le due mani e la baciai sulla bocca, bella.
Matto mi rovini i capelli, adesso vai di là tra poco ti raggiungo.
Presi una bevanda andai nel salone, poco dopo mi raggiunse, si mise seduta sulla poltrona, si distese. E il vestito Sali su scoprendole le cosce, la guardai, iniziai eccitarmi, torno subito dissi, andai nella mia camera tornai con la fotocamera, iniziai a scattare.
Che fai, matto?
Resta così ti prego, mi inginocchiai davanti a lei, e scattai, dritto tra le cosce, sei bellissima nonna.
Grazie basta adesso.
Solo un attimo, ti dispiace distenderti di traverso li sulla poltrona, metti i piedi sul bracciolo.
Così che mi fai fare la modella.
Sei stupenda, la inquadrai dai i piedi, era sexy da morire, scattavo di continuo, dalla posizione che stava si vedevano le mutandine, girai di fianco, gira solo la testa verso di me, bella! osai, aspetta un attimo, andai vicino, e tirai un po’ su la gonna per scoprirle di più le cosce.
Che fai?
Resta così ti prego, e scattai.
Basta cosi, io ti accontento in tutto, questo non dovevi.
Si era alzata, posai la macchina, non ti arrabbiare, ti prego, sei stupenda, bellissima.
Non farmi tanti complimenti, tra noi posso anche stare al gioco, ma tu pensa se le vede tua madre, che scusa trovo, mi sai dire?
Non può vederle, io ho il sistema sul computer che nessuno trova nulla di quello che io ritengo personale.
Sicuro?
Stai tranquilla.
Va bene mi dici il motivo, che te ne fai?
Sarà bello poterti guardare, sai? io guardo spesso le tue foto, quelle fatte al mare.
Praticamente mi stai dicendo che mi guardi dove puoi vedere il mio corpo è così?
Si ti dispiace?
Non lo so, mi sembra sbagliato, sei mio nipote.
Lo so ma ti prego non ti arrabbiare, e non dirlo a mamma.
Non dirò nulla e non mi arrabbio, ma fai attenzione.
Ti voglio un bene dell’anima, l’abbracciai e la strinsi forte, il cazzo pressò contro di lei.
Che fai? matto.
Ti voglio bene, non dirmi che ne approfitto, vorrei chiederti una cosa, non so se posso.
Dimmi, e lasciami, cerca di calmare i tuoi ardori ti sento sai.
La lasciai, ma lei sorrideva.
Vorrei chiederti di fare ancora delle foto un po’ più osé.
Ma io non sono una ragazza, e poi mi vergogno.
Dai dimmi di sì, ti prego.
Ti accontento, ma sia chiaro che non mi spoglio e non qui; un giorno vieni da me e ti accontento, va bene?
Con uno scatto la baciai sulla bocca, ti amo, continuando a baciarla su tutto il viso.
Calmati amore.
Dimmi quando.
Non so vediamo, un giorno.
Sentimmo la porta, era mamma.
Vai di là a darti una calmata se ti vede tua madre, che penserà?
Andai, in camera mia nonna era andata incontro a mamma, così mi aveva dato il tempo di non farmi vedere.
Tornai da loro, ciao ma.
Ciao, la nonna vuole andare al cinema che ne pensi?
Volentieri, a che ora andiamo?
Io non vengo, devo ritornane allo studio, ho una grana da risolvere.
Nonna andiamo noi due? era quello che speravo, che mamma non venisse.
A che ora andiamo?
Non so, lo spettacolo delle sedici e trenta? è tardi, quello delle diciannove va bene.
Ok, devo fare delle compere, usciamo prima?
Va bene dopo pranzo ti va?
Ok.
Ci mettemmo a tavola, fu lei a servire, in cucina il tavolo era piccolo, quasi ci toccavamo con le ginocchia, allargai un po’ la destra a cercare la sua gamba, glie la toccai non si scostò, guardai mamma, che era con la testa china sul piatto, nonna scosse la testa di chi non capisce cosa le sta succedendo, ma non scostò la gamba, penso che malgrado tutto le piacesse avere le mie attenzioni, restammo così per tutta la durata del pranzo, finito di mangiare, la guardai lei sorrideva, vado a fare la doccia, e mi cambio.
Vai e fatti la barba, non mi va di uscire con un bel giovanotto che sembra un barbone.
Andai a fare la doccia, mi masturbai, da quando era arrivata stavo in uno stato di eccitazione, quando fui pronto, andai di la, eccomi.
Che bello, che sei.
Era mamma, non mi conosci? o mi prendi per i fondelli?
Ma no amore è vero sei bellissimo.
Nonna era andata in bagno, ed io feci una cosa mai fatta, andai vicino a mamma le misi le mani sui fianchi dicendole: tu sei bellissima, e le diedi un bacio prima sulla fronte, e poi sulla bocca.
Davvero mi trovi bella? o vuoi farmi solo un complimento?
Non sei bella, sei bellissima, la baciai di nuovo sempre sulla bocca, il fatto strano, almeno per me è che ricambiava, passai alla guancia, hai un buonissimo profumo, provai a stringerla, lei mise le mani dietro al mio collo e sorrideva, la baciai di nuovo sulla bocca, restammo con le bocche attaccate, con la paura di prendermi uno schiaffo madornale, osai, passai la punta della lingua tra le labbra, in cuor mio tremavo dalla paura, non ci fu nessuna reazione, mi baciò lei; mentre si scostava, nel farlo, feci scendere la mano lungo la coscia.
Vai adesso.
Mi piacerebbe, restare a casa a farti un po’ di coccole.
E mi farebbe piacere, ma non è possibile, devo uscire e poi devi andare con la nonna, pertanto non si può.
Ok vado ti trovo quando torno?
Non lo so, dipende da quando torni.
D’accordo, vuoi che ti porti qualcosa?
Se torni presto un gelato, ma conoscendo mia madre, ti terra sino a tardi, divertitevi; una sera usciamo noi due, vai.
E mi baciò e questa volta fu lei a baciarmi sulla bocca, non ci eravamo mai baciati cosi.
Andiamo giovanotto.
Uscimmo, ci recammo al centro, camminammo e si mise sotto braccio.
Non ti dispiace farti vedere sotto braccio a una vecchia?
Tu dici stupidaggini, sono orgoglioso di portare a braccetto una come te.
Per questo cercavi il contatto sotto al tavolo?
Era piacevole, stare a contatto con te.
Voglio crederti furbacchione.
Entrammo in negozio di abbigliamento, mentre lei guardava i vestiti fui attirato da un completo di reggiseno mutandine e reggicalze nere.
Che guardi?
Belli vero?
Si vero.
Comprale.
Comprarle e perché?
Pensa a quando faremo le foto, sai come staresti bene?
Io vestita così? sei matto.
Dai accontentami.
Forse sono uscita di senno, li prendo.
Continuammo il giro dei negozi, nonna è ora.
Andiamo.
Entrammo nella sala, era semi deserta, prendemmo posto, guardando verso di lei mi resi conto
che il vestito la scopriva un bel po’ le cosce, nella nostra fila non cera nessuno, le presi la mano, la strinsi, mi chinai verso di lei, ti voglio bene.
Te ne voglio anche io e tanto.
Si spensero le luci, iniziò il film, eravamo rimasti mano nella mano, accostai la mia gamba alla sua, non fece nulla, adesso provo e che Dio mi aiuti, pensai; lasciai la mano e la misi sulla coscia.
Che fai? se qualcuno ti vede pensa la tardona se la fa con il ragazzo.
Primo, tu non sei una tardona, e poi guardati intorno, chi ci vede? non c’è nessuno.
Va bene ma hai dimenticato che non può, sei mio nipote.
Lo so, ma so anche che non sono mai stato così contento, e poi ci vogliamo bene.
E’ vero ti vedo contento, fai attenzione amore mio.
Non si ribellava, aveva solo paura, è normale, salii più su, misi la mano all’interno, lei aprì per agevolarmi, prese la giacca e coprì il tutto, la guardai, mi sorrise, mi chinai verso di lei, capì mi venne incontro, la baciai sulla bocca le misi la lingua tra le labbra.
No amore questo possono vederlo.
Aveva ragione, nel frattempo ero arrivato con la mano al centro ma quegli stupidi collant, mi impedivano di toccarle la fica, ad un tratto, strinse le cosce, aveva avuto l’orgasmo, poi mi tolse la mano, vidi che era nervosa.
Andiamo via.
Perché? calmati, finiamo di vedere il film.
Resta se vuoi io vado.
Si alzo ed io con lei, uscimmo, andammo all’auto.
Vai io prendo il taxi.
La bloccai, la finisci? perché fai cosi? si capiva che era sconvolta, era in procinto di piangere, calmati che è successo?
E me lo chiedi? mi sono comportata come una stupida, sei mio nipote il mio bambino.
Il parcheggio era deserto, l’abbracciai forte.
Lasciami che fai?
Calmati, ti voglio bene da impazzire, sto male se non ti vedo, ti penso giorno e notte, hai capito? la baciai sulla bocca a stampo, ti calmi?
Ok portami a casa.
Restammo in silenzio, sino a casa sua, presi le borse mi avviai.
Lascia vai faccio da sola.
Vengo su, o mi vuoi evitare? andiamo, entrammo in casa.
Poggia le borse.
Le andai vicino, che ti prende? posso capirti, ma come ti ho detto sono pazzo di te, la strinsi a me amore mio, iniziai a baciarla per tutto il viso, non ti arrabbiare ti prego amore, ti voglio bene non sopporto l’idea che tu sia arrabbiata con me.
Va bene, ora mi sono calmata, non potrei mai essere arrabbiata con te.
Poggiai la bocca sulla sua cercando un bacio d’amanti, mi respinse.
Vai adesso.
Mi accompagnò alla porta.
Dimmi le foto le faremo?
Si vediamo, un giorno ti dico io va bene?
Mi fece una carezza, andai via, mi fermai presi due gelati, andai a casa, sentii la tv accesa mamma è sveglia pensai.
                                                                    Capito 2
Era in camera sua, la porta socchiusa, spinsi era distesa sul letto, a guardava la tv, mio Dio come non ci avevo fatto caso, ero circondato da tanta bellezza, stava con una sottanina corta che scopriva non copriva.
Amore ti sei ricordato.
Come potevo dimenticare, gli porsi il gelato.
Siediti lo mangi qui con me.
E chi se ne vuole andare pensai, in quel momento devo essere sincero non mi fragava nulla che la donna che mi stava eccitando era mia madre.
Mangiammo il gelato in silenzio.
Adesso inizia un bel film, e me lo voglio godere.
Lo vediamo insieme?.
Perché no solo non stenderti con i pantaloni sulle lenzuola bianche, magari metti il piagiama ce ancora tempo.
Ok vado a cambiarmi, prendo una coca la vuoi.
Si amore sei gentile stasera, che ti succede?.
Se sei in presenza di una bella donna, e normale essere gentile.
Che lai visto al cinema.
Non e necessario, vederlo al cinema dovrei essere cieco per non vedere quanto sei bella.
Ruffiano tu qualcosa vuoi, di punto in bianco tanti complimenti, vai quando torni mi dici tutto.
Poco dopo feci ritorno, gli passai la coca e mi distesi al suo fianco, mi ero messo solo il pantalone del pigiama data la stagione calda ero a dorso nudo.
Adesso mi dici cosa vuoi,?.
Ancora non lo so da dove mi venne tanto coraggio, io voglio solo questo la baciai sulla bocca e ci restai e come prima gli passai la punta della lingua tra le labbra.
Sicuro che e solo questo che vuoi?.
Certo che e solo questo che voglio, ho un desiderio forse e infantile, ma sai quando ti viene un desiderio diventa come un martello, che ti batte nella testa.
Lo dicevo io.
Ma non quello che pensi.
Dimmi se posso fare qualcosa lo farò.
Ti ricordi quando ero ragazzino la sera qui nel letto giocavamo, a chi riusciva a prendere la lingua, chi era più svelto, ecco e quel gioco che avrei il desiderio di rifare.
Per questo che oggi già due volte mi ai passato la lingua tra le labbra.
Si mi e rimasto il desiderio di sentire, la tua saliva il profumo della tua bocca, lo sai che per anni l’abbiamo fatto poi abbiamo smesso non so il perché.
In verità non lo so neanche io.
Lo rifacciamo.
Se vuoi, si.
Il gioco era lei metteva la lingua fuori e io cercavo di prenderla, lei rapida la tirava dentro, e poi io, facevo lo stesso.
Misi a portata della sua bocca, la mia lei mise la lingua fuori e io cercavo di prenderla, cosi facendo venivo a trovarmi sempre che poggiavo la mia sulla sua ed era quello che volevo, era rapida, dopo un po’.
Adesso tu.
Inizio al contrario, dopo tre volte glie lasciai prendere, si venne a trovare con la mia lingua in bocca, non cercai di toglierla, iniziai a giocare, con la sua, dal gioco si trasformo in un bacio, non so se lo voleva anche lei ma ricambiava il bacio, misi una mano sul ventre e l’accarezzavo, il desiderio di scendere giù a toccarla la fica era forte, pensai meglio non pretendere troppo ci arriveremo gradualmente, duro a lungo, poi mi respinse.
Mi togli il respiro, non era il gioco che volevi, ma volevi arrivare a questo?.
No in quel momento mi venuto distinto, non nascondo che stato bellissimo, ti dispiace.
Che dire, sai chi siamo e non e normale che ci baciamo come amanti ti sembra?.
Non lo so, sono sicuro di una cosa che ho una voglia matta di baciarti ancora.
Non gli diedi il tempo di rispondere, non poteva aveva la mia lingua, in bocca, corrispose, e fu un bacio bellissimo forse anche dovuto al proibito, provai ad accarezzarle una tetta, mi respinse delicatamente.
Basta cosi amore mio.
Dimmi ci baceremo ancora?.
Vuoi baciarmi ancora.
Si amore, tutti i giorni, e tutte le ore della mia vita, dimmi che ci baceremo, ti prego.
Si amore ci baceremo, adesso inizia il film lo vediamo?.
Ok vorrei tenerti cos vuoi, stesi il braccio lei capi si mise con la testa su,con la guancia appoggiata sul mio petto, la strinsi a me, il film inizio, lentamente spostai la mano, la misi sul seno, mossi la mano ad accarezzarlo, visto che non diceva nulla, la misi dentro al reggiseno, lo strinsi un po’.
Amore che fai,poi devi essere più delicato, e togli la mano mi sembra che ai dimenticato che sono tua madre.
Mi girai e la baciai, amore non ti innervosire,e cosi bello stare cosi qui con te.
Sarà anche bello, ma io sono tua madre, ormai il film e finito, meglio dormire.
Posso restare.
Resta spegni sia la tv che la luce.
Spensi come aveva detto, la baciai a stampo sulla bocca buona notte amore.
Buona notte.
Volevo alzarmi per andare in bagno a farmi una sega, non lo feci, pensando e fantasticando, su mamma mi addormentai, mi svegliai alle prime luci, mi trovai con mamma con il capo appoggiato sul mio petto,la sorpresa fu che aveva il mio cazzo in mano, che ovvio era duro, mi aveva scoperto, fu una stupenda sorpresa anche, se capivo che lei non pensava che toccava me, credo che dormendo, pensava che era papa, non sapevo cosa fare, mi piaceva un mondo quella situazione, ero una carogna,  non  dovevo, la tentazione fu molto forte, misi la mano tra noi venni a trovarmi con la mano sulla mutandina molto ridotta, riuscì a sentire i peli, del monte di venere, la ritirai lei fece un movimento, mi lasco e si giro dandomi le spalle, mi venni a trovare che potevo ammirare il suo bellissimo culo, iniziai a toccarmi, misi la mano sul culo, e lentamente mi masturbavo, mi alzai in silenzio andai in bagno e fini l’opera, tornai a letto, mi accostai a lei, si giro, mi cerco e si mise come prima, con la testa sul mio petto, mi riaddormentai felice,mi, svegliai ero solo, guardai l’ora, era uscita di sicuro.
Chiamai nonna, ciao come va, non sei arrabbiata.
Ma no, ti voglio troppo bene, per esserlo.
Devo dirti che non ho pensato altro che a ieri sera.
A si?, a cosa pensi.
Devo essere sincero, al cinema, quando ti accarezzavo.
A cosa pensavi e che ai fatto.
Posso parlare liberamente.
Certo dimmi.
Chiuso gli occhi, pensavo al momento, che ti toccavo, ho pensato che sarebbe stato bello potermi mettere con la testa e non la mano, e piano ho fatto da solo.
Ai pensato di metterti con la testa tra le mie cosce.
Si, dimmi tu mi ai pensato.
Si ti ho pensato, non so cosa devo fare con te.
Posso venire, a pranzo da te, facciamo le foto?.
E tua madre?.
La chiamo e gli dico che ci ai invitato.
E se lei viene.
Non fa nulla io vengo adesso,ci saranno minimo tre ore, di tempo, ti va.
Ok vieni.
Chiamai mamma, ciao sola.
Si che ce.
Voglio dirti che ti amo amore mio.
Tu sei l’amore della mia vita, mi ai chiamato, per questo.
Nonna ci a invitati a pranzo, da lei che facciamo?.
Vacci tu, io mi devo trattenere, un po’ di piu, ci vediamo stasera, ok.
Ti do un bacio fortissimo. Ricambio amore.
Mi recai da nonna come entrai,amore mio.
Matto che devo fare con te.
Lasciarti dare un bacio.
Forse non pensava, a un bacio con la lingua,lei si accosto a me, rapido poggiai la bocca sulla sua, sorpresa era con le labbra aperte rapido come una anguilla gli misi la lingua in bocca, la trattenni la testa, non si ribello più di tanto, corrispose la strinsi in uno abbraccio, e iniziai ad accarezzarle il culo, mi respinse, delicatamente.
Mi fai impazzire io non so più, cosa fare, come devo comportarmi con te.
Non devi fare nulla, e stupendo baciarti tenerti cosi tra le mie braccia.
Va bene, vieni.
Il pranzo era pronto, mi servi e mangiammo mi piaceva da sempre mangiare, da lei, mamma con il suo lavoro erano sempre fatto qualcosa di fretta, l’aiutai a rassettare, come finimmo, le facciamo.
Non ai altro per la testa?.
Si te, presi l’apparato vieni la presi per mano la portai nel piccolo salottino dai ti siedi?.
Non ho gli indumenti che mi ai fatto comprare.
Indossali, ma vieni come stai adesso.
Io sono uscita di senno.
Torno poco dopo.
Eccomi come vuoi che mi metti.
La feci sedere, sul divano, tira un po’ la gonna su ecco cosi adesso poggia il viso sulle mani guarda giù, bravissima, iniziai a scattare, apri le cosce, di più devo vedere la mutandina, bravissima, bella, cambio molte posizioni, lentamente la spogliavo, rimase con mutandina e reggiseno che nascondevano poco, lei inizio a divertirsi, la feci mettere per lungo, guarda verso di me, amore il reggiseno lo togli?.
Io non ho il seno di una giovane.
Sei bella non ai niente da invidiare a nessuna.
Adulatore, voglio crederti.
Lo tolse, ai visto sei stupenda, per fortuna che una macchina digitale, non ricordo quante scattavo di continuo, vuoi toglierti anche la mutandina?.
Avevo detto nuda no.
Si ma cosa manca, vedi anche tu che la mutandina non copre quasi niente.
Ormai sono una pazza, me la tolgo.
Rimase nuda, scattai, e scattai.
Basta cosi.
Si alzo, mi togli un desiderio.
Cosa vuoi.
Mi accostai desidero stringerti un attimo, tenerti cosi, un poco dimmi di si te ne prego.
Va bene abbracciami pure.
Lei mise le mani dietro al mio collo, la strinsi, la baciai apri la bocca succhio la mia lingua, scesi con la mano sul culo, glie lo accarezzavo, passai le dite tra il solco di pesca, passai davanti ma riuscì solo a sentire i peli che lei mi respinse.
Basta cosi, e già troppo, mi vesto.
Arrabbiata?.
No ma ce un punto che non voglio oltrepassare, ti voglio troppo bene, e ti ho accontentato, e non so neanche io il perché farmi vedere e fotografare, nelle tue braccia nuda.
Si rivesti forse avevo avuto poco, anche se ero deluso, mi ero illuso, che cedeva, devo avere pazienza, un bacio me lo dai.
Quello sempre.
Ci baciammo, io avevo perso un po’ l’ardore, cosi, vado ci vediamo, ritornai a casa, scaricai le foto e le misi al sicuro, volevo farmi una sega, ma non mi veniva ero deluso e arrabbiato, mi ero disteso sul divano, mi addormentai, mi sveglio la voce di mamma.
Amore ti svegli.
Scusa mi sono addormentato.
Fa nulla datti una rinfrescata andiamo a mangiare una pizza.
Tutto assonnato, feci la doccia, il nervoso per la nonna era passato, quando fui pronto andai in camera di mamma, era pronta, che bella che sei.
Grazie, andiamo?.
Si desidero darti un bacio prima.
Volentieri ma non si può mi rovini il trucco, al ritorno ci baceremo tutto il tempo che vorrai.
Uscimmo, ero geloso, mi innervosivo quando vedevo gli sguardi degli uomini arrapati, se la facevano con gli occhi, dopo la pizza, andammo sul lungo mare, a un certo punto ce una piccola scala che porta alla spiaggia, scendiamo.
La sabbia, mi sporco tutta.
Vieni, presi la sua mano, scendemmo la piccola scala, togliti le scarpe vedrai e stupendo camminare a piedi nudi sulla sabbia ancora tiepida.
Tu ai una testa dura, avevo detto di no.
Vieni sempre mano nella mano ci recammo vicino al bagna asciuga, cerano delle barche tirate a secco, mi appoggiai a una,mettendo lei davanti a me, misi le mani davanti sul ventre, e la strinsi delicatamente, gli diedi un bacio sulla guancia, e sui capelli, di la verità non e bello?.
 Si e vero si respira un aria stupenda, ma io sto qui come noi fossimo due amanti e non madre e figlio.
Io sono felice e non mi interessa,se poi non vuoi, andiamo.
Non ho detto che non voglio, solo mi sembra strano, anche se mi sento bene stare cosi stretta a te.
La baciai di nuovo, sempre nei capelli e sul collo,si mosse con la schiena, che ai.
Il gancio del reggiseno, mi sta graffiando la schiena.
Slaccialo a che ti serve.
Forse ai ragione, aiutami.
Si allontano da me gli sollevai la maglietta lo slacciai,lei lo tolse, restai con le mani sulla schiena li misi davanti e toccai i due seni erano ben sodi.
Che fai?.
Avevo ragione che non ti serve.
Si e tu trovi tutte le scuse per toccare.
E vero ma mi piace un mondo toccarti e baciarti non dirmi che non vuoi.
Se non volevo, ti avrei tolto le mani, ti sembra.
Ai ragione, e che io non voglio, fare nulla in primis farti arrabbiare, e seconda se tu sei contenta come lo sono io.
Lo sono mi piace stare cosi, devi essere più delicato.
Ai visto che ai fatto.
Che ho fatto.
Il capezzoli si sono induriti, questa e la prova che mi piace.
Vorrei prenderli in bocca, succhiarteli.
Forse a casa, certo non qui, andiamo torniamo a casa.
Quello che mi dava la forza, era che lei non si arrabbiava era contenta.
                                                                            Capitolo  3
Vuoi bere qualcosa, gli chiesi.
Un succo di frutta, lo porti in camera, desidero cambiarmi il vestito.
Ok mi cambio anche io.
Mi cambiai, misi un pantaloncino senza mettere le mutande, e la canottiera presi i due bicchieri andai da lei, si era distesa sul letto, aveva indossato una baby doli, si vedeva la mutandina rossa, inutile dire che il mio amico  stava per mettersi sul attenti, pensai di non nascondermi,quando finimmo di bere, desidero baciarti vuoi?.
Sempre amore.
Ci baciammo con ardore, le mie mani non trovavano pace nel carezzare il suo corpo, la tentazione di mettere la mano nella mutandina era forte, pensai di non andare di fretta, la passavo sulla mutandina, dopo un po’.
Basta cosi amore, vado al bagno.
Si alzo senti la porta del bagno chiudersi, in un lampo mi avvicinai alla porta, e spiai, restai sbalordito era appoggiata al lavandino e si stava masturbando, tirai fuori il gigante, mi segai lo spettacolo era troppo eccitante, esplosi credo in contemporanea con lei, andai in cucina di fretta per lavarmi le mani visto che avevo raccolto tutta la sperma, arrivo lei era tutta accaldata.
Sei qui.
Volevo bere.
Dammene anche a me.
Tornammo a letto mi diede il bacio della buona notte, e si giro sul fianco a dormire.
Al buio pensavo a mille modi, forse mi darete del’imbranato, la donna dei miei desideri era mia madre, cercando mille modi, di averla mi addormentai.
Mi svegliai al’alba e come, la mattina prima, era appoggiata su con il volto su di me, aveva di nuovo il cazzo in mano, e stava con il viso a poco distante, dal cazzo, ce l’aveva in mano da sopra le mutande, misi la mano vicino a l’orlo, molto lentamente spingevo giù sino a quando l’aveva in mano senza la stoffa, molto lentamente, mi muovevo salendo più su, si venne a trovare con la bocca vicino alla cappella, sentivo il suo fiato caldo, sulla cappella, mosse un po’ la mano come a farmi na sega, smise e si giro dal’altro lato, io restai solo eccitato.
Nulla di nuovo, per tre giorni, una mattina chiamo nonna,.
Casanova vuoi venire con me.
Dove.
Al paese, e morta una mia cugina, e domani pomeriggio ci sono i funerali.
Quando vuoi partire.
Oggi, chiamo tua madre, gli spiego che vieni con me.
Ok la chiamo io, va bene.
Ok aspetto la tua chiamata.
Chiamai mamma, gli spiegai la situazione.
Va bene vai tornerete domani penso.
Si lo penso anche io.
Devo stare sola questa notte, mi piace sai addormentarmi vicino a te, e i baci, ok a domani.
Andai da nonna, come entrai, la presi per i fianchi, un bacio me lo dai.
Quello sempre.
Ci baciammo con passione, mi permetteva di accarezzarla, il culo ma sempre da sopra i vestiti, stao per sollevargli il vestito, mi respinse.
Andiamo casanova.
Quando tempo staremo.
Penso che partiamo dopo i funerali.
Durante il tragitto, come potevo stendevo la mano glie la mettevo sulla coscia.
La vuoi smettere.
Mi piace molto toccarti.
Va bene, pensa a guidare.
Due ore dopo arrivammo i soliti saluti di circostanza, dopo cena le solite chiacchiere, con una cugina andammo a fare un giro, al piccolo paese, al ritorno, era ora di andare a dormire, la zia come la chiamavo, non so neanche io che grado di paratela, ce, disse a nonna.
Rita mi dispiace, con gli altri che sono venuti ce solo la cameretta con un solo letto e un po’ più grande, per una notte ti puoi arrangiare con tuo nipote?.
Va bene, stai tranquilla.
Vidi nonna non molto contenta, io e lei in un letto anche piccolo, chi sa, che l’occasione non faccia l’uomo ladro.
Andammo in camera, si spoglio rimase con la sotto veste, io canottiera e mutande, ci mettemmo a letto, i nostri corpi si toccavano.
Era quello che volevi vero?.
Si perché nasconderlo.
Tu sei matto, cosa ti sei messo in testa, non lo so, per amore del vero lo so, e penso che ti deve passare.
Sei bellissima, gli diedi un bacio a stampo.
Dormiamo ci voleva anche non ce posto.
Si giro di fianco, dandomi le spalle, era un martirio, starle vicino e non combinare nulla, il tempo passava, e non riuscivo a dormire, senti lei russare piano, pensai mi faccio una sega cosi mi calmo, mi abbassai le mutande e tolsi il lenzuolo dalla mia parte, guardai verso di lei non volendo avevo scoperto anche lei la sottana era salita su gli scopriva il culo, mi venne la pazza idea, di provare a toglierla, iniziai a tirarla giù molto lentamente, dopo tempo ero riuscito a portarla ai ginocchi, di la fu facile sfilarla del tutto, mi accostai, e guidai il cazzo vicino alla fica, spinsi lentamente la cappella trovo la sua strada, e molto lentamente entrai del tutto, iniziai a pomparla lentamente.
Ma cosa sta succedendo, mio Dio che ai fatto, togliti.
La tenni stretta, non poteva fare casini.
Amore e bellissimo, calmati era inevitabile che avveniva, continuavo a baciarla per tutto il viso, non e che cercava di liberarsi, poi tanto, dai amore e stupendo stare dentro di te.
Non dovevi, adesso lasciami, non voglio cosi vieni di sopra.
Non e che lo fai, per sfuggirmi.
No oramai sei dentro, e poi sono partita amore vieni, sopra chiavami.
Mi tolsi, lei si giro, gli tolsi la sottana resto nuda, e io lo stesso, lei mise la mano tra noi, prese il cazzo, lo guido, spinsi entrai dentro di lei, mi abbraccio forte.
Resta fermo cosi per un po’, te lo dico io quando devi muoverti. Mi baciava per tutto il visi, e mi chiamava amore.
Adesso amore, sei bellissimo.
Ci baciavamo e le mie mani non trovavano, pace nel accarezzare il suo corpo, misi la mano da sotto al culo, e con un dito gli stuzzicavo il buco del culo.
Amore mi piace se entri con il dito dentro.
Entrai con il dito e la chiavavo, ero arrivato a limite, amore sto per venire non resisto più.
Godi amore non aver timore.
Esplosi, e provai  una valanga di  emozioni, restammo abbracciati per un po’.
Amore togliti, sei un po’ pesante.
Io ti voglio ancora, mi senti.
Si ti sento mio piccolo stallone, dopo lo rifacciamo, riposiamo un po’.
Mi tolsi e mi distesi di fianco.
E stato stupendo amore vero?.
Si lo e stato.
Lo rifaremo ancora.
Ti ho detto lasciami riposare, e poi lo rifacciamo.
Passammo la notte    a damarci da non credere che sia chi sa chi, per me amarci vuol dire anche, baciarci e scambiarci carezze,(dico questo se no si crede che io sia un super uomo).
L’indomani mattina guardandoci negli occhi si capiva che eravamo felici.
Amore farai molta attenzione.
Stai tranquilla, posso venire la mattina.
Non tutti i giorni, non vorrei che la mia amica e vicina gli venga qualche sospetto, anche tu sei solo la mattina.
Tornammo tardi, resto da te?.
Si amore, resta.
Non era la prima volta, per tanto non era una novità.
Entrati in casa, vuoi mangiare qualcosa.
Si te, la presi per i fianchi ho voglia di baciarti tutto il tuo corpo, iniziai accarezzarla.
Calmati amore prima faccio la doccia, dopo tu penso che ci vuole.
Dopo aver fatto la doccia e ci voleva, sorridendo come due ragazzini ci stendemmo sul letto, gli tolsi quella minuscola vestaglia, iniziai a baciarla i seni, presi un capezzolo tra le labbra, lo stuzzicavo a colpi di lingua reagì indurendosi, sembrava un chicco d’uva matura, lentamente scesi giù sino a mettermi con la testa tra le sue cosce, con due dite allargai le grande labbra iniziai a leccargli il piccolo pisello, reagì indurendosi.
Amore, girati che possa succhiarti il cazzo.
Mi girai nella classica posizione del sessantanove(ora ci hanno tolto almeno ci provano di toglierci il piacere di un sessantanove, dei recenti studi dicono che il sesso orale provoca il cancro, io continuo a farlo e no mi frega nulla.)
Lo prese, senti che leccava tutta la cappella, lo prese in bocca ed ebbe inizio un bellissimo sessantanove.
Basta amore, chiavami forte fammi sentire, che sono tua.
Mi distesi su di lei, entrai.
Fermati amore, aspetta un po’.
Sapevo che gli piaceva restare ferma per un po’, con il cazzo ben piantato dentro.
Adesso amore amami.
E fu amore.
Durante la notte, lo rifacemmo, cercai il culo, me lo dai.
Amore non lo mai fatto e vero credimi, ti faro questo regalo, non adesso sono distrutta dormiamo adesso.
Mi svegliai ero solo, andai in cucina, nudo come ero.
Buon giorno amore, ti sembra di presentarti cosi.
Si perché ti voglio adesso.
Ancora andiamo sul letto prendi un caffè.
Un bicchiere di succo.
                                                                            Capitolo 4
Prima di mezzogiorno tornai a casa.
Mi distesi sul divano e mi addormentai.
Sveglia amore, e pronto.
Scusa volevo, preparare qualcosa io e invece mi sono addormentato.
Fa nulla amore, e in tavola.
Dopo pranzo, che fai torni in ufficio.
Si ma mi libero presto usciamo?.
Si perché no.
Mi dai un bacio prima che vai.
Certo.
La presi per i fianchi, ci baciammo, iniziai dal culo, gli sollevai il vestito, osai misi la mano tra le cosce, e finalmente la misi nella mutandina, gli misi un dito dentro, la chiavavo con il dito, dopo un po’, cercai il clitoride, stuzzicai lui.
Amore non si può, ma e bello mi sento sciogliere, continua, che belloooooooooooooo.
Strinse le cosce, e si strinse a me, continuando a baciarla, intanto gli avevo messo un dito dentro, e la chiavavo, presi la sua mano a la guidai a toccarmi il cazzo, da sopra i pantaloni, poggio la mano e lo strinse.
Che stiamo facendo amore???.
E bellissimo.
E vero amore, mio baciami.
Poggiai la bocca sulla sua, gli diedi la lingua ebbe inizio un bacio frenetico, mi sbottono i pantaloni e tiro fuori il cazzo, inizio a segarmi, amore andiamo sul letto ti voglio.
No amore quello non e possibile e già tanto cosi.



                                                                   














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