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sabato 26 agosto 2017

La Mia Mamma ( Inviata Da Giovanni)




                                        La Mia Mamma
Un giorno rientrai, prima dalla scuola. Il solito sciopero, dei professori. Entrai senza bussare convinto che mamma era uscita.  Stavo per recarmi in camera mia, senti un gemito. Pensai mamma si sente male, solo lei poteva essere. Mio padre , è fuori per lavoro. Guardai in camera sua. Altro che sentirsi male, stava succhiando un grosso cazzo.

La Bella Bionda





La bella bionda, non mostra il suo corpo, nudo. a più sesso lei che molte donne nude.
E' sesso allo stato puro

Mia Sorella Gemella 4 Parte( Corrado )



 Perché non posso, devo dare di conto a te?. Fece una cosa per me molto strana. Si chinò, mi annuso il cazzo, poi le lenzuola.
- Brutto stronzo che non sei altro. Tu ti sei scopato la mamma. E’ con me fai tante storie. Non negare, tu guarda qua. Potevi almeno buttarlo il preservativo.
- Ma che dici mi sono fatto una sega. Ho provato come mi stava. E Io ho una voglia matta di scopare con te. Vieni qua dammi un bacio.

mercoledì 23 agosto 2017

Mia Sorella Gemella 1 Parte ( Di Corrado )


Mia sorella gemella
Si sa che i gemelli sono molto legati tra loro. Da bambini, dormivamo nella stessa stanza, c’erano due lettini. Nostra madre dopo averci messi a letto, spegneva la luce e noi restavamo soli. Sophia mia sorella gemella, veniva nel mio letto e ci abbracciavamo, dandoci coraggio a vicenda. Come tutti i bambini avevamo paura del buio. Nostro padre era un burbero cattivo. C’imponeva di dormire al buio, e noi facevamo il possibile per darci coraggio. Gli anni passavano e i nostri corpi cambiavano, crescevamo come è normale che avvenga. Mi trovavo spesso con il mio pisello duro anche se non capivo il perché. Come è da sempre, le donne sono molto più sveglie di noi, non so come riuscì a farsi spiegare e da chi ma una sera mi disse:

martedì 22 agosto 2017

Mia Sorella Gemella 2 Parte. ( Corrado)



Pensai adesso le faccio capire se mai fosse stato necessario. Non era una stupida, capiva che la stavo toccando, non come figlio, con il dito mi fermai sul buco lo accarezzavo.
- Sei esperto amore, sai come fare per eccitare una donna!
Non risposi, forzai ed entrai con un dito, iniziai ad entrare e uscire, lei mosse il culo, come a venirmi incontro, gemeva di piacere. Mi distesi di lato e la baciai vicino all’orecchio.
- Mamma ti piace? Ne metto due?

Mia Sorella Gemella 3 Parte ( Corrado )




- Che bello continua, cosi è bellissimo dove hai imparato? Continua più forte sto godendo.
- Mi stava per soffocare. Si poggiò, con tutto il corpo sul mio viso mi venni a trovare con naso bocca chiusi dalla fica pressata sopra. Mi scostai. Non aveva lasciato il cazzo. Mi tolsi di sotto e mi misi in ginocchio. E’ glie lo presentai di nuovo, vicino alla bocca.

domenica 20 agosto 2017

Un incontro inaspettato ( Da Un Lettore )



                                         Un incontro inaspettato
Un giorno mi chiamo, il capo reparto, mi riferì che dovevo recarmi. in una città del nord, della  Germania, con la nostra squadra. Lavoro con una ditta specialista, in grande opere, di trasporti.
Questo non vi interessa, giusto.

sabato 19 agosto 2017

Una dolce sorpresa ( Dal Capitano )

                                                                     Una dolce sorpresa
       
Di comune accordo tra me, mia figlia e la mia ex compagna occasionale, ho deciso di raccontare la nostra storia. Sia chiaro che io sono un ateo, non credo in nulla, ma non sono qua a raccontarvi le mie idee sulla religione. Credo fermamente, che la vita ci gioca degli scherzi che possono essere belli o brutti a seconda delle situazioni. In questa mia storia, descriverò come il fato ha giocato con le nostre vite.

Nella Trappola Della Zia. ( Un Lettore)


                                 Nella Trappola  Della zia       
Salve sono io, sono un ragazzo di venti anni. E’ voglio raccontarvi, la mia storia. Come cita il titolo. Mia zia mi attiro in una trappola.  Io e da tempo che mi scopo mia sorella,. E’ facciamo ancora oggi dei sessantanove favolosi. Prima che inizio a raccontarvi la storia di mia zia. Vorrei raccontarvi il giorno che convinsi  Anna a farsi inculare. Non era molto propensa  a farsi fare il culo. Ma dopo mia insistenza, Accettò. Ma con la promessa, che se gli faceva troppo male mi sarei fermato e non l’avremmo fatto. Fu così. che un pomeriggio, eravamo da soli. Si decise di provarci; Da quando esce con un ragazzo ed miei lo sanno. Ci lasciano più liberi. Anche perché, di comune accordo, si decise di non mostrare ai nostri che eravamo tanto, legati stando sempre insieme. Cosi fu che mio padre la fini di rompere i cosiddetti. Eravamo in attesa del momento giusto. E’ una mattina di comune accordo, si decise di non andare a scuola. La solita scusa, i docenti in sciopero. Di solito imitavo la firma di mamma, così firmavo le giustificazioni. Restati soli, Anna mi raggiunse nella mia camera. Era già nuda, si infilo sotto le coperte, mi abbracciò dicendo

venerdì 18 agosto 2017

L’inizio di una nuova vita ( inviato da Maria )





L’inizio di una nuova vita

Ciao sono Maria, voglio raccontarvi di un episodio che ha cambiato la mia vita di femmina desiderosa.
Vivo all’estero, ma ogni tanto torno in Italia per trovare i parenti in uno di questi viaggi è successo quanto segue.
In quel periodo frequentavo una chat che mi prendeva molto; in questa chat avevo conosciuto un uomo italiano che mi intrigava particolarmente, si chiamava “Tore” con lui facevamo sesso virtuale e mi era quasi innamorata di lui, una volta gli mandai un regalino un elefantino tipo portachiavi.
Torniamo ai fatti, ero a Roma a casa di una zia di mio marito e stavo sul balcone a fumare una sigaretta quando guardando in basso vedo un uomo che giocherella con un portachiavi e mi guarda da sotto, io subito immaginai fosse lui. Intendo l’uomo di cui ero presa

giovedì 17 agosto 2017

Una nuova vita, 2 Parte Di Maria



Una nuova vita, 

Salve son di nuovo Maria.
Come vi dicevo nell’episodio precedente, dopo circa 6, 7 mesi tornai in Italia e questa volta conoscevo bene la persona con cui sarei stata il più possibile
Appena messo piede a terra dall’aereo, comprai un telefonino e una scheda che mi avrebbe permesso di stare in contatto con lui, visto che il mio telefono non era abilitato a farlo
Arrivati a casa della zia dove saremmo stati, non feci passare molto e mi collegai in chat dove sapevo che mi stava aspettando
Gli comunicai il numero che avevo e dopo qualche minuto mi chiamò.
Ci accordammo per il giorno successivo, sarebbe uscito prima dall'ufficio e saremmo andati da qualche parte.continua 

martedì 15 agosto 2017

Mia Nipote mi sballa ( Tommaso )




                                          Mia Nipote mi sballa

Ero nel mio ufficio, lavoravo ad un progetto quando squillò il telefono, mi dava fastidio essere disturbato. Risposi e restai molto sorpreso. Era mio fratello che viveva in Belgio.
-Ciao come stai? non ti fai mai sentire, dimmi tutto. Va tutto bene ti ho chiamato per dirti che vengo a farti una visita. Vengo con mia moglie e mia figlia; che fai mi ospiti o devo andare in albergo?
-Ma certo sarai mio ospite, non devi dirlo neanche. Ci salutammo, e pensai: cazzo erano anni che non ci vedevamo. Lui era emigrato da molti anni, adesso che cazzo vuole? non potevo rifiutargli l’ospitalità.

lunedì 14 agosto 2017

Mia Suocera Che Donna ( Marco )




                                 Mia Suocera Che Donna
Come da titolo, mia suocera, che donna! non solo perché è bella, è una gnocca come poche alla sua età, Le voglio bene, è molto cara, affabile e sempre disponibile, Ed io mi mettevo sempre a sua disposizione per qualsiasi cosa potesse aver bisogno.

domenica 13 agosto 2017

Un Viaggio Con Papà ( Di una lettrice )

                                                            Un Viaggio Con Papà

Salve mi presento, sono Mara ho ventiquattro anni. Sono alta un metro e ottanta, capelli lunghi e neri. Il colore della mia pelle è come quello di chi è sempre abbronzato. Dicono che sono una gran fica e dalle battute che sento dire agli uomini per strada, credo che sia vero. Ora vi racconterò la mia avventura con il mio papà.
Devo spendere, un po’ di righe per descriverlo; è alto un metro e novanta, ha cinquanta anni, i capelli grigi e colorito da un uomo del sud. E’ affascinante, è un fico. Quando entra in un locale, è oggetto di desiderio di molte donne. Lui e mamma hanno divorziato, quando io avevo appena dieci anni e sono rimasta con mamma.
–Ero e sono innamorata di lui. Il mio primo orgasmo me l’ha procurato lui.
-La scuola era finita e d’accordo con mamma andai da lui, nella sua villa di campagna. Al mio arrivo era fuori ad attendermi, vedendomi si precipitò verso di me dicendo:
-Che bella la mia amata principessa.
-Papà che bello vederti, quanto tempo, sei cattivo.
-Perdonami piccina, farò penitenza e mi farò perdonare.
-Gli volai tra le braccia come si usa dire.
In villa c’era una donna che veniva la mattina, portava la spesa e rassetta; per mezzogiorno come tutti i giorni andò via e restammo soli. In villa avevamo una piccola piscina nel retro ma erano due giorni che ero arrivata e per il brutto tempo non avevo potuto usarla. Una mattina, mi svegliarono i raggi del sole che entrava dalla finestra. Mi alzai, andai nella camera di papà, entrai senza bussare, restai scioccata, era scoperto e nudo. Per la prima volta vedevo, un cazzo dal vivo, uscii in silenzio. La cosa strana fu che, avevo avuto uno spasma nella mia micina. Non capivo nulla di orgasmi e cose del genere ero una sprovveduta ancora. Mi recai verso la cucina dove la donna di servizio, era indaffarata a preparare cose. Buongiorno signora, posso avere un po’ di latte?
– Certo signorina, oggi è una bella, giornata, si potrà stare al sole.
-Di sicuro lo farò visto che mi piace molto abbronzarmi ed in città non è possibile, troppi occhi a fare i guardoni.
-Qua se uno vuole può anche prendere il sole nudo, nel retro è coperto e nessuno può vedere all’interno.
-Signorina io vado ci vediamo domattina.
La signora andò via ma dopo poco scese anche il babbo.
-Ciao amore, che vuoi fare oggi?
-E’ una bella giornata, possiamo metterci sdraiati a prendere il sole.
-Buona idea tu prepari, devo fare delle telefonate, ti raggiungo tra poco.
Presi gli asciugamani ed andai nel retro, preparai tutto l’accorrente. Fu di parola, pochi minuti e venne. Era in pantaloncini, si sdraiò al mio fianco. Mio Dio pensai, ha un corpo da sballo forse dovuto alla ginnastica che fa sempre. Non ha la classica pancetta, è proprio un bel fico. Iniziai a mettere in pratica il mio piano sperando funzionasse e dissi: Papà è vero che ci sono spiagge dove le persone si abbronzano nudi e se si perché?
-Lo fanno un po’ per distinguersi con i loro atteggiamenti e poi anche perché così facendo l’abbronzatura è uniforme per tutto il corpo.
-Lo facciamo anche noi? tanto che fa siamo soli.
-Metterci nudi? io mi vergogno e poi se tua madre lo viene a sapere sai il casino?
-E di che hai vergogna? se è lecito, di farti vedere nudo da me? Sai in internet quanti ne ho visti! Riguardo a mamma, chi glie lo dice? io no di sicuro, dai sarà il nostro segreto. Notai che vacillava, ero sicura che anche lui desiderava vedermi nuda. Avevo notato che ogni scusa era buona per toccarmi. Con la scusa di farmi solletico sotto le ascelle, mi toccava le tettine.
-Mi hai convinto, inizia a spogliarti prima tu.
-A togliermi i due pazzi, ci volle un secondo. Come una piccola puttanella, mi mostrai nuda ai suoi occhi, spalancati.
-Ma amore sei bellissima sei una cerbiatta.
-Con lo sguardo colmo di desiderio, si tolse il pantaloncino. Aveva il cazzo semi rigido ma anche così non era niente male. Mi distesi, sull’asciugamano, mi stirai come una gatta ai raggi caldi del sole. Notai che aveva chiuso gli occhi ma il suo cazzo cresceva, era evidente che si stava eccitando. Pensai: devo fare qualcosa, desideravo toccare quel cazzo.
-Papà, posso mettermi vicino a te e poggiare la testa sul tuo braccio?
-Sicuro che puoi amore.
Avevo ottenuto quello che volevo. Mi accostai a lui, facendo in modo che i nostri corpi si toccassero. Lui stese il braccio, poggiai la testa, girandomi verso di lui. Con la scusa che mi grattavo, mi strofinavo alla sua coscia senza perdere di vista il basso ventre notai che Il suo cazzo prese vita, si ingrossò tantissimo, la capocchia era tesa e lucida.
-Papà com’è diventato grosso.
-Dimmi perché è così?
-E’ cosi per colpa tua, ti fai vedere nuda, ti strofini, è naturale che lui cresca.
-Posso toccarlo?
-Scusa cosa vuoi toccare, sei fuori di te? Papà, che problemi hai? io lo so che voi uomini vi masturbate. Come so anche che verrà un giorno, che uno come il tuo entrerà dentro alla mia figa.
-Cazzo ma chi ti ha detto tutte queste cose? Papà ma dove vivi? oggi con internet, si vede tutto. Dai desidero toccarlo, posso?
-Tu lo sai vero che se tua madre ne viene a conoscenza, non immagino nemmeno quello che succederebbe? E come fa? io mica sono matta, pensi che adesso vado a casa e con fare ingenuo dico: sai mamma? ho toccato il cazzo a papà. Se pensi che io possa farlo, allora non mi conosci.
-Toccalo, se ci tieni così tanto.
-Lo presi, era caldissimo, lo accarezzai per tutta la sua lunghezza e come avevo visto fare nei video, iniziai andare su e giù con la mano. -Ci sai fare amore mio. Mi piace sai? continua è stupendo.
Non seppi cosa rispondere, io continuai notando che la cappella si era ingrossata, la pelle era di colore rosea e molto tesa. Lui si girò verso di me e mi baciò sulla bocca, passando la punta della lingua tra le mie labbra. Sentii che mi accarezzava il ventre, poi scese sul monte di venere. Restai in attesa, ero sicura che mi avrebbe messo la mano tra le cosce, continuavo con la mano e mi veniva da ridere, vedere la cappella scomparire e comparire, ebbi l’impressione che giocasse a nascondino. Sentii la mano di papà tra le cosce, mi spinse ad aprirle, mi copri la figa. Continuava a giocare con la mia lingua, a un tratto, forzò entrando nella bocca, io non sapevo che fare, non avevo mai baciato un ragazzo. L’istinto mi guidò, ed iniziai a giocare con la sua lingua. Mise un dito tra le labbra della figa e strofinava, mi piaceva, iniziai a provare qualcosa, mai provato prima.
-Amore un attimo, ti piace vero? adesso girati sul fianco.
-Mi girai, sul fianco sorpresa, non ero preparata ad andare oltre, guidò il cazzo lo mettendolo tra le mie cosce.
-Cara, adesso strigile appena un poco, devi dare la possibilità di potersi muovere. Mi abbracciò ed i nostri corpi aderirono. Che bella sensazione, sentire il cazzo caldo tra le cosce che si muoveva. A un tratto, sentì una vampata di calore, e una piacere intenso, venire da dentro alla figa. Papà che bello, stringermi forte. Mi strinse a se come in una morsa, poi si tolse da quella posizione.
-Cara continua come prima.
-Papa e stato bellissimo ma non capisco cosa e successo?
-Hai avuto il tuo primo orgasmo amore. Ripresi il cazzo e ripresi a masturbarlo, non ci volle molto ed anche lui iniziò a schizzare sperma, sembrava una fontanella che zampillava. Appena finì gli dissi: vado in bagno. Mentre andavo guardavo la mia mano imbrattata di sperma, mi venne il desiderio di assaggiarlo, ne raccolsi una goccia con la punta della lingua, devo dire che mi piacque. Dopo quel giorno non ci fu nessun seguito. Papa era sempre molto occupato, sempre in viaggio. Io credo che lui mi evitasse e credo di non sbagliare, credo avesse paura. Io cambiavo, come era normale, stavo diventando donna. Il tempo passò, io tra scuola e master, ero pronta per farmi largo nella vita. Chi meglio di lui poteva, aiutarmi? il mio amato papà. La mia cotta per lui non era passata, lo volevo, parliamoci chiaro, io volevo fottere, essere chiavata da lui, ricordavo sempre quel grande cazzo e sognavo che entrava in me, sognavo anche di fargli un bel pompino con l’ingoio. Una mattina lo chiamai. Ciao papà come stai? io sono pronta per lavorare, tu puoi aiutarmi?
-Ciao mia principessa, vuoi un lavoro? bene ce l’ho, vuoi lavorare per me? nota bene che devi viaggiare.
-Quale ragazza, può essere più fortunata di me? Lavorare con te e viaggiare, quando comincio?
-Domattina vieni nel mio ufficio e porta una valigia ed il passaporto, ci vediamo domattina, puntuale, ciao amore.
-Sarò puntuale, ti amo papà.
Ero euforica, lavorare al suo fianco, in giro per il modo. Pensavo: Caro papà, è giunto il momento che mi svergini, non è giusto che alla mia età non ho ancora scopato e devi pensarci tu.
L’indomani mattina mi presentai, al suo ufficio che era ancora presto.
-Buongiorno signora, papà c’è?
-Tra poco arriva signorina, mi dia i documenti così la registro.
Pochi minuti e papà arrivò, gli volai tra le braccia. Sei cattivo non ti sei fatto vedere per tanto tempo, ma ti amo lo stesso.
-Lo sai amore il mio lavoro mi porta sempre lontano. Il mio amore, non è mai venuto meno.
-Che lavoro, mi dai? mi auguro di starti vicino.
-Sarai la mia segretaria personale e la mia compagna nei ricevimenti, ti presenterò per quella che sei, mia figlia. Adesso uscirai con la signora Flavia, farete compere, lei sa cosa mi piace. Agli ordini, boss. Ci scambiammo un sorriso. La signora mi porto nei negozi della città. Mio Dio quanti soldi spese. Mi diede istruzioni di cosa fare e come comportarmi. Nel pomeriggio l’autista ci portò all’aeroporto con meta Londra. Ragazzi stavo vivendo un sogno.
Raccontarvi le riunioni, non interessa a nessuno.
Un pomeriggio, dopo una riunione.
-Cara, questa sera ci prendiamo, una serata libera.
-Dove mi porti mio boss, o capo?
-Sei sempre la solita, sempre con la voglia di scherzare. Andiamo a cena, dopo se ti va a ballare, sempre si ti va di ballare con un vecchio, io non li capisco i vostri balli moderni.
-Pur di stare tra le due braccia, ballo anche il ballo dei watussi.
Mi portò in ristorante molto in, io ero elegantissima, mi sentivo una principessa al suo braccio. Guardavo l’invidia delle donne e la gelosia degli uomini. Dopo cena si cambio sala, quella da ballo era comunicante con il ristorante. Lui mi teneva per mano, mi guido ad un tavolo, un cameriere servì lo spumante. Papà si alzò, prese la mia mano, guidandomi al centro della pista da ballo. Mise le mani nei miei fianchi e mi attirò a se. Gli misi le mani dietro al collo, mi strinsi forte a lui spingendo il ventre contro il suo. Ballavamo guancia a guancia, il suo dopo barba era di un aroma piacevolissimo ma forse mi sarebbe piaciuto a prescindere. Sentivo il cazzo che si ingrossava, sino a diventare duro, pressava contro la mia figa, mossi il ventre per fargli capire, che mi piaceva.
-Mi fai impazzire lo sai amore?
-E tu fai impazzire me, ti penso sempre, sia come papà che come uomo. Per dimostrargli che lo volevo, misi la mano tra noi e gli strinsi il cazzo.
-Amore ti prego non qui.
-Torniamo in albergo, ti voglio.
-Camminammo mano nella mano senza dire una parola. Entrati in camera, lui iniziò a spogliarmi ed io a lui. Eravamo frenetici, finalmente dopo tanti anni, eravamo di nuovi nudi. Mi prese per mano, mi fece distendere sul letto.
-Sei bellissima amore, ti desidero, ti amo. Mi scuserai, se mi sono fatto vedere poco, è che avevo paura e non avrei voluto arrivare a questo.
-L’ho capito papà, io sono anni che aspetto questo momento.
Si distese, mi prese tra le braccia, cercò la mia bocca, mi diede la lingua ed ebbe inizio il gioco delle lingue che si cercavano, assaporavamo i nostri sapori reciproci con gusto, sentivamo il nettare della nostra saliva. Sentivo il cazzo, contro la coscia. Pensai: quanto ho sognato questo momento. Sentivo le sue mani che mi accarezzavano, esploravano il mio vergine corpo. Sentivo il cazzo bollente, stesi la mano, lo presi sentendolo finalmente mio. Lasciò la bocca ed iniziò a scendere alla gola, poi piano piano arrivò sino al monte di venere. Lui si girò, ed assumemmo la posizione del sessantanove. Mi trovai il cazzo a pochi centimetri dalla mia avida bocca. Non avevo mai fatto un pompino, con il ragazzo che frequentavo, oltre a baci e qualche sega non avevamo fatto. Il mio corpo doveva appartenere solo a lui, il mio amore, mio padre. Lui mi aveva fatto, aprire le cosce, si era messo con la testa nel mezzo. Diedi una lunga leccata alla capocchia, sentivo la sua lingua che mi esplorava la figa. Lui mise una mano sulla mia testa, mi spinse verso il cazzo. Non mi serviva la forzatura, avevo atteso molto tempo, questo momento. Lo presi tra le labbra, con la lingua lo inumidii sino a renderlo scivoloso era una sensazione che mi stava portando nell’oblio, mi sentivo in paradiso. Mi feci scivolare il cazzo in bocca, per quanto riuscii a fare, mi piaceva sentirlo scivolare sotto al palato. Lui si muoveva come per chiavarmi in bocca mentre io sentivo la sua lingua esplorare la mia figa. Ad un tratto, si tolse dalla posizione del sessantanove e si girò.
-Si distese su di me e mi disse:
-Amore lo vuoi veramente? siamo ancora in tempo.
-Papà sì che lo voglio, sono anni che aspetto questo momento. Ti prego sii gentile, sono ancora vergine.
-Come, ancora vergine e lo vuoi fare con me?  
-Si papà, è da quel giorno in giardino che aspetto. Non l’ho mai voluto fare con nessuno; è un regalo che voglio farti, prendimi amore.
-Che dirti ragazza mia? Tu sei la mia principessa.
Non risposi, lo baciai sulla bocca. Lui si sollevo, prese il cazzo e lo guidò, diede una leggera spinta ed il cazzo si fece strada, sentii un leggero dolore. Lui si fermò qualche istante e poi riprese ad entrare fino a quando i nostri pube si toccarono, era entrato del tutto dentro di me. 
-Papà, che bello, finalmente sei dentro di me.
-Piccola mia, mi hai fatto un dono che pochi uomini, ricevano nella loro vita.
-Chiavami adesso, non parlare più.  Iniziò a muoversi prima dolcemente e lentamente poi iniziò a scoparmi, dava dei colpi di reni forti e decisi. Mi ero avvinghiata a lui mettendo i piedi sulle sue cosce. Continuava a dirmi che mi amava. Non so quanti orgasmi, ebbi. Ad un tratto lui si bloccò e mi schizzò dentro poi restò disteso su di me. Era pesante, glie lo dissi e lui si fece di lato. Fu l’inizio di una passione travolgente che mi spinse a donarmi completamente a lui in tutti i modi e con tutti i buchi. L’unica cosa è che non avevamo preso nessuna precauzione ed io restai incinta; eravamo negli Stati Uniti; Insieme decidemmo di farmi abortire ma lui non mi lasciò sola neppure per un istante.
Da quel giorno stiamo sempre insieme, quando siamo a casa viviamo insieme ma solo di notte siamo una coppia mentre quando siamo in viaggio sono la sua compagna, la sua amante, la sua donna; da allora abbiamo iniziato a prendere precauzioni, la pillola o il preservativo.
Sono felicissima come non potrei esserlo di più
Questa è la mia storia.


Mia Suocera Che Donna ( Marco ) 2 Parte





-Lei inghiotti restando con il cazzo in bocca sino a che non lo ebbe ripulito del tutto.
 Mi auguro che ora sei contento, ma tu a mia figlia veramente lo fai tutte le notti e se capita a tutte le ore?.
 -Mia cara uno deve approfittarne, finché c’è la possibilità di farlo, quando si diventa vecchi cosa ci rimane?.
-Solo dei bei ricordi.

-E tu con questa scusa scopi quanto più puoi vero? forse hai ragione tu. Mio marito ormai ha tirato i remi in barca, non ce la fa più e neanche si dà da fare con le mani e la lingua, meglio non pensarci.
-Due ore dopo arrivammo a casa di mia cognata, notai che il marito non c’era, era strano, lui non si allontanava mai, mia cognata.
- Teresa aveva preparato il pranzo, mangiammo in allegria. Teresa è una bella donna, sempre abbronzata con la vita in campagna penso che sia normale, è come la madre, a delle grosse tette e molto belle, quelle rare volte che ci incontravamo pensavo sempre:
-Se tu abiteresti, più vicina, cercherei di scoparti. (Di solito mi succede che quando voglio una donna la ottengo) Finito il pranzo, mentre le donne rassettavano me ne andai fuori nel patio, c’erano volatili di varie razze, mi raggiunse mia suocera.
-Che fai? sono galline non te le puoi scopare.
-Addirittura queste cosa pensi di me?.
 -Scherzavo, desidero parlarti, vieni mettiamoci a sedere.
-Io ti faro delle domande, mi devi rispondere con sincerità, ti piace mia figlia Teresa?.
-E’ una bella ragazza, rassomiglia tutta a te.
-Grazie, dimmi ti piacerebbe scopartela?.
- Che dici.
-Non fare il santarellino con me, rispondi, sì o no?.
 -Certo, chi sarebbe quel pazzo cui non piacerebbe farsi una scopata con lei?.
 -Bene allora, vai dentro e chiavala, scopala, fai quello che vuoi ti aspetta.
 -Mi spieghi cosa succede? non è normale, il marito non c’è, non è chiaro.
 -Bene loro vogliono un bambino, hanno fatto tutti, i controlli ed è colpa di lui. Ora di comune accordo con lui tua moglie e Teresa, non volendo né adottare ne altro, tu te la scopi questi tre giorni che staremo qua ed il marito non si farà vedere, se avverrà che nascerà, sarà suo, tu non c’entrerai per nulla.
- Mi hai usato e non mi piace.
-Non ti ho usato, volevo scopare con te, è la verità, vai che ti si è ingrossato il cazzo al pensiero di fotterti Teresa.
-Non risposi, entrai in casa, lei mi venne incontro.
-Mamma ti ha spiegato, vuoi farlo?.
- Teresa come dirti di no?.
 -Che io non voglia scopare con te sarebbe una bugia, ti ho sempre desiderata, ti chiedo due cose: dimmi tuo marito lo sa e perché io? secondo se nascerà un bambino e somiglierà a me come la mettiamo?.E’ poi potrei donare il seme.
-Lo abbiamo deciso insieme, perché tu?.Per prima cosa è sicuro, sei già padre di due splendide bambine, per il seme, non è possibile perché si verrebbe a sapere che lui è sterile. Se rassomiglia a te? abitiamo lontani chi ti conosce?.
 -Allora d’accordo ad un patto, noi scopiamo, ma non deve essere un atto meccanico, non è che andiamo sul letto, tu apri le cosce ed io ti chiavo, se vuoi farlo, andiamo sul letto e voglio fare di tutto, baciarti leccarti tra le cosce e tutto il resto, se tu sei d’accordo andiamo sul letto o dove vuoi.
-Sono d’accordo, tu mi piaci, pertanto se c’è l’occasione di farci una scopata come si deve, ben venga.
-Ci vorranno più di una scopata.
-Sicuro hai tre giorni, potrai scoparmi tutte le volte che vorrai e come vorrai, nemmeno io voglio una scopata come un robot, va a finire che senza passione non succede nulla.
-Non risposi la presi per mano e la portai in camera da letto, iniziai a spogliarla, lei mi sfilò la maglietta, restammo nudi, era una gran figa, la feci distendere sul letto. La baciai dandogli la lingua, l’accolse, le misi la mano tra le cosce, non era come la madre, la figa era con pochi peli ed ai lati era rasata, cercai il clitoride, lo presi tra due dite, lo stuzzicai, lei stese la mano a prendere il cazzo, iniziò a masturbarmi, molto delicatamente, continuando a baciarla scesi tra con la testa tra le tette, presi un capezzolo tra le labbra, lo martellai con la lingua, le misi un dito nella fica, sentii che era umida, era pronta, le feci aprire le cosce, mi distesi su di lei, chiedendole una cosa per me insolita, cara guidalo tu nella tua fica,
-Lo guidò, diedi una spinta ed entrai in lei, mi fermai, lei si aggrappò a me come la tela del ragno.
 -Caro che bello sentirti, dentro alla mia figa, questo grosso cazzo, mi fa impazzire, aveva ragione mia sorella, beata lei.
 -E tu lascia perdere tua sorella, altrimenti mi passa la voglia.
-Non sia mai chiavami a lungo e sborrami in figa che bello.
-Pensai ma come cazzo parla questa? stiamo scopando per fare un figlio dove vuoi che sborro? valle a capire le donne, misi la mano sotto al culo stuzzicandole il buco del culo, dopo un po’ la penetrai con un dito simulando di incularla.
-Tu sei un diavolo, non l’ho mai fatto cosi che sensazione, bellissima, chiavami forte.
 -Mi invocava e si dimenava, sotto ai forti colpi che le davo pompandola, ero in procinto di godere, diedi un colpo di reni forte e mi fermai, sborrai ma continuai a chiavarla per un po’ .
-Poi mi tolsi da sopra, mi distesi di fianco e la presi tra le braccia, come va stai bene, ti è piaciuto?.
-Mio caro, devo essere sincera, quando ho parlato con mamma e tua moglie e mio marito.
-Lo volevo fare perché desidero un bambino, non ero tanto sicura di me, io ho conosciuto solo mio marito, non mi andava di tradirlo e quando mia sorella, mi raccontava di come scopi. Mi veniva voglia, adesso che ho provato come usi questo bellissimo cazzo, ebbene non mi pento, se tu lo vuoi, io ti rimando da mia sorella spompato.
-C’è una cosa che mi attira molto di te, ed è il tuo culo.
-Grazie e te lo darei, non mi piace farlo ma con te lo farei, devi capire, che finché sarai qua, voglio scopare, mi devi sborrare tante volte in figa, voglio avere una buona probabilità di concepire.
-Ho capito ma tranquilla, io sono come la colla attacca tutto, ci resti gravida, te la senti la voglia di chiavare?.
 -Subito? Adesso senza prenderti un po’ di riposo.
 -E’ quando domani? apri le cosce che ti pompo a dovere.
-Ti dispiace se mi metto per un po’ io di sopra, mi piace cavalcare, con il cazzo in figa.
-Certo che si un attimo, presi un cuscino, me lo misi sotto al culo, cosi da dargli più spazio e per potersi impalare al meglio
-Si mise su di me prese il cazzo e se lo introdusse, se lo prese tutto sino a toccarci con i pubi.
-Allungai le braccia per  prendergli le tette con le mani, erano grandi come quelle della madre, le accarezzavo e strizzavo i capezzoli, ma con una certa delicatezza, non mi piace procurare dolore ad una donna.
-Mai neanche se scopo o litigo: Lasciai le tette la presi per in fianchi, me la tirai su di me cercando la sua bocca.
-Ci baciammo, le accarezzai il culo, passai le dite tra le natiche, mi fermai sul buco del culo, la penetrai con due dite restando fermo.
-Lei con i suoi movimenti si chiavava e si inculava. Il tutto durò per un bel po’, la bloccai, diedi alcuni colpi e sborrai di nuovo, lei si distese per lungo su di me, l’abbracciai, ci baciammo per un po’, nudi come eravamo, e con il cazzo in figa ci addormentammo.
-Al nostro risveglio eravamo coperti ed il cazzo moscio era uscito dalla figa, lei mi sorrise.
-Penso che ci abbia coperto mamma o sei stato tu?.
- Non sono stato io, mi alzo ho fame, che fai vieni?.
 -Ti raggiungo vai.
-Andai di là mia suocera era ai fornelli per preparare la cena, ci hai coperto tu?.
 -Si, sembravate due angeli, com’è andata? .
-Che posso dire? abbiamo scopato e questa notte lo rifaremo.Tu sappi che me la paghi, tutto questo per portarmi qua a fare lo stallone da monta e tu ti sei fatta scopare, per convincermi a venire qui?.
- No, di scopare con te lo desideravo da tempo, non dirmi, che non sei contento di averla scopata.
-Certo ma tu prima di partire mi devi dare il culo, è una vendetta la mia.
-Chi deve darti il culo, mamma? io no e ti ho spiegato il motivo. Cazzo queste tre stronze si confidano tutto.
- Si tua madre, lo voglio questo bel culo, le diedi una pacca, bella sonora, mamma e figlia se la ridevano, la cena fu a base di carne, mi dissero che dovevo prendere forza, dopo cena, dissi che tornavo a letto, manco a dirlo, mi addormentai. Mi svegliai che era notte fonda, il motivo del risveglio fu, che Teresa mi stava facendo un pompino, Teresa ma che fai?.
 -Ti rimetto in sesto, tu resta fermo faccio tutto io.
 -Si mise su di me, iniziò a salire e scendere sul cazzo.
- Ma cosa credono queste donne, da questa mattina, avevo scopato già quattro volte, mi auguro che mi venga da sborrare.
-Continuò a chiavare da sola.Mi concentrai sul culo della madre e a quel pensiero sborrai e fu una sborrata limitata.
-Appena mi lasciò libero, mi girai di fianco e mi riaddormentai. Mi svegliai che era l’alba, mi sarebbe piaciuto, continuare a dormire, ma il gallo, aveva dato la sveglia, mi alzai pensai vado a farmi un caffè, trovai mia suocera ed il caffè era già pronto. ciao, rispose al saluto, mi porse la tazzina. Notai che nel frattempo preparava lo zabaglione, mi venne da ridire, mi sembrava di essere lo stallone da monta, mi davano il ricostruente. I rimanenti due giorni io e Teresa si scopava, quanto più si poteva:
-L’indomani mattina si ripartiva, avevo scopato con Teresa, mi svegliai che erano le tre, mi alzai per bere, nell’aprire il frigo vidi un pezzo di burro, e mi ricordai, della promessa che avevo fatto a mia suocera, che doveva darmi il culo. Presi il burro, mi recai nella camera di mia suocera che dormiva, mi coricai ed iniziai a baciarla sul collo, si svegliò.
 -Che ci fai qua? è presto per partire.
-Lo so ti avevo fatto una promessa, quella che dovevo farti il culo prima di partire, girati a pancia sotto, la feci girare e le abbassai le mutande.
-Fai piano, fa che sia piacevole, non una vendetta, io l’ho già preso nel culo, ma il tuo cazzo è grande, mi farà male.
-Non risposi, presi il burro con due dite, e glie lo spalmai tra le natiche, mi misi in posizione, guidai il cazzo e spinsi, il buco si aprì e la capocchia trovo la strada, iniziai a pomparla.
 -Fai piano ti prego, mi fai male, rallentai il ritmo. La baciai vicino all’orecchio. Lei si giro e cerco la mia bocca, ci baciammo, intanto la inculavo, il cazzo si era ben lubrificato e lei non gemeva più di dolore, iniziò a gemere di piacere, misi una mano dal di sotto, mettendo due dite nella fica, la chiavavo e la inculavo, durò per un bel po’.
-Caro mio che bello e che inculata, continua è stupendo, fermati un attimo con il cazzo e chiavami con le dite più svelto, ecco così che bello godo, sborrami in culo dai inculami.
- Aumentai il ritmo e dopo alcuni secondi sborrai, mi rilassai restando su di lei, mi sfilai, dal culo, mi alzai per fare la doccia e dopo qualche ora partimmo per fare ritorno, al nostro arrivo.
-Mia moglie non fece domande e neanche io dissi nulla.
-Due mesi dopo mia suocera, venne da noi e ci disse:
-Ho una bella notizia, Teresa è incinta, mi guardò e mi sorrise, mia moglie, mi guardò anche lei, sorrideva, mi guardava, mimando un “ grazie”.

    

giovedì 10 agosto 2017

La Casalinga


                     La casalinga che tutti vorremmo trovare a casa. Al rientro dal lavoro

Amarsi, E' Ritrovarsi, al tramonto



Amarsi, non conosce confini. tra due fratello sorella, figlio, nipote tutti siamo in cerca di affetto.
Ho di amore, sessuale cerchiamo, un seno, per attaccarci al capezzolo. per noi è stato, il primo. atto della vita.
L'incesto fa paura ai ben pensanti

Il Pappagallo Patriota



So Bene che non centra niente, mi a colpito la bravura del pappagallo
se non vi piace. lasciate un commento grazie

venerdì 4 agosto 2017

La Mia Esperienza Gay ( Inviata da un lettore)





                            La Mia Unica Esperienza Gay
Avevo da poco compiuto venti anni. Avevo la ragazza, una gran figa. Invidiato dagli amici. Negli anni, della storia, che racconterò. Le ragazze, non te la davano. ‘’ Dovevano arrivare vergine al matrimonio ‘’. Ti davano il culo. La figa era tabù. Chi dava il culo, era un eccezione. Il massimo che concedevano, era di  potevi metterlo tra le cosce. Una sega. era un impresa.
Un giorno con un amico. ‘’ ora non è più tra noi.’’ Si decise, di andare nel bosco. A poca distanza da noi. Cercare funghi, o more. Il nostro era, più una, scusa, per passare delle ore, girando nel bosco. A un certo punto. decidemmo di fermarci. Avevamo portato dei panini, una bottiglia di vino. L’aveva fregata al padre. Un morso, è un sorso. Dopo finito. Mi pose una domanda.
- Tony ma tu il cazzo come ce lai.
- Che vuoi dire, un cazzo come tanti.  Continua a leggere
- Io intendevo la misura, io o l’impressione che ce lo piccolo. Mi fai vedere come è il tuo.
- Ma adesso e moscio, che ti faccio vedere.
- Dai abbassiamoci i pantaloni ce lo meniamo un po’. E’ di sicuro diventa duro. Ci mettemmo uno di fronte all’altro con le braghe abbassate. Non fu necessario menarcelo. Forse dovuto alla situazione. Ce l’avevamo duri.
- Ammazza che cazzo che ai adesso mi fai vergognare!.
- Ma dai, esageri.
- E’ tu mettilo vicino al mio, è vedi. Giochiamo a spade. Come quando eravamo bambini.  Come due bambini, iniziammo, toccarci con il cazzo come delle spade. ’’Ancora oggi, non lo so cosa avvenne.’’ Ci baciammo, con la lingua. Sentì, che lui prendeva il cazzo e se lo mise tra le cosce. Il suo si poggio sul mio pube. Lo presi per le natiche. E’ mentre continuavamo a baciarci. Facevo i soliti movimenti, come se stavo chiavando. Mi fermai. lo feci girare. Lui capi che stavo per incularlo. Io ti lascio fare, sia chiaro dopo, sarò io a inculare te. D’accordo, se non vuoi fermiamoci. E’ dimenticheremo tutto.
- In quel momento ero, cosi eccitato, che non, mi interessava nulla. Dopo lo farei a me. Penso che sia giusto. Si giro, prese posizione. Presi un po’ di saliva e glie, lo passai, sul buco. Guidai il cazzo diedi una spinta. Entrai, con la capocchia, mi fermai. Lui no disse nulla. Iniziai a pomparlo, delicatamente, è piano. Notai che lui, si stava masturbando. L’avevo preso per i fianchi. Più mi eccitavo, ‘ più aumentavo il ritmo. Il cazzo si era lubrificato. Luca vuoi godere, mentre ti inculo?.
- Si continua, è bello sai, dopo vedrai ti piacerà.
- Aumentai, a un tratto diedi un affondo, e mi fermai. Lui grido, non so se di dolore, o di piacere. Io sborrai, restammo cosi, per alcuni secondi. Mi sfilai da culo.
- Ora toccava a me. Non lo so se per me fu una fortuna. O pure sfortuna, non lo saprò mai.
Avvenne che mentre, mi preparavo per farmi inculare. Sentimmo dei passi, è un cane abbaiare.  Riuscimmo appena a rimetterci in ordine. Era un cacciatore, con il suo cane. Noi avevamo acceso una sigaretta. Lui ci saluto, si fermo, a parlare.

Inseguito non si presento l’occasione. Io presi una strada lontano dalla nostra città. Dopo alcuni anni. Tornai per le vacanze. Lui non cera più.

giovedì 3 agosto 2017

Una Gita Particolare ( Di Tony )






                                                     Una gita particolare
Mia moglie,. ‘’ una donna stupenda ‘’ Non sono qui per, raccontarvi la mia storia, coniugale,.
Desidero raccontarvi, quello che mi capito più di un mese fa.
L’amica del cuore di mia moglie. Parlando tra loro. Decisero di organizzare, una gita, al mare.
L’amica è un gran pezzo di gnocca. E’ mia moglie, non è da meno. Marta l’amica, sposata con un militare. Credo che gli mette tante corna. Per quante lumache entrano in secchio. Tutte le volte che, che viene a casa, gli faccio, una corte sfacciata. Che posso farci mi fa arrapare, un sacco.
Si decise di andare il sabato mattina. Alle nove, passammo sotto casa sua. Era giù, Sali in auto. E’ mio dio, iniziarono a parlare, non la smettevano neanche per un secondo. Finalmente arrivammo. Le solite cose, ombrellone, le sedie. Quando le due donne uscirono dalla cabina, cambiate, con i bichini. Non ci fu un uomo, o donna che non si girava, e le seguivano con lo sguardo.  Poco dopo entrammo in acqua. Mia moglie non sa nuotare. Io e Marta, ci allontanammo, nuotando, a pieno ritmo. Lei mi seguiva. La guidai verso una grande boa. E’ li mi fermai, mi raggiunse.
- Non tanto, è tu.
- Anche io, giriamo da dietro. Non attesi la risposta feci il giro della boa. Era cosi grande, che nascondeva la vista, alle persone sulla spiaggia. La feci poggiare con la schiena, alla boa.
- Scusa che intenzioni ai. Desidero fare, quello che ho desiderato, da tempo.
- Sarebbe se è lecito?.
- Non dico nulla, te lo dimostro. Mi immersi, presi l’orlo, della mutandina, glie la sfilai. Lei muoveva le gambe per, tenersi in equilibrio. Misi la testa tra le cosce. Poggiai la bocca sulla figa. Non potevo restarci molto, dovevo, riprendere fiato. Riemersi. Presi le sue gambe, glie li feci appoggiare, a me. Guidai il cazzo, entrai in lei. Lei si strinse forte, sia con le gambe, che con le mani, inizia a chiavarla. ‘’ Chiavare in acqua, non è tanto arrapante, tutto e freddo.’’  Malgrado la situazione ero arrapato, a più non posso, continuai per un bel po’.
- Caro non ci mettere tanto. Se no tua moglie si insospettisce. Aumentai il ritmo. La baciai dandogli la lingua,. Sapeva di sale. Duro alcuni secondi. Sentì, l’orgasmo salire dal profondo. E’ venni, ci stringemmo forte.
- Caro basta dai. Aiutami a mettermi le mutande.
-Dopo che l’avevo aiutata.
- Ci vediamo ancora?.  
- Certo vengo sempre a casa vostra.

- Non intendevo questo, è lo sai. O tradito la fiducia della mia migliore amica. Non lo farò più. torniamo a riva. E ti prego solo amici. Guardandola in viso capi che, era decisa. Non ci provai mai più.

mercoledì 2 agosto 2017

IL SENO DI UNA DONNA






Il seno della donna, fonte di vita, armonie della natura
Che sia di una ragazza, o di una donna, di una cert età, e sempre bello, guardarlo,
toccarlo.
Se poi è come questo.........

                                         
               

martedì 1 agosto 2017

La Donna Il Nostro Amore




La donna, l'essere, più perfetto.

Il creato a compiuto un capolavoro.


Non ce un essere, cosi perfetto.

Odio tutti quello che fanno del male, alle donne.
Sono il nostro amore,è la nostra dannazione.

La donna In rosso













Che spettacolo una donna con indumenti, intimi rossi.

Il  nero, su un corpo di donna, con un reggicalze.


E' cosi bello.
Scrivete la vostra Opinione, nei commenti

Tutto è bello





Tutto E' Bello nella vita.
Cosa sarebbe la nostra, vita senza il sesso la trasgressione.
Provare nuove esperienze, nuove incontri.