Un
incontro inaspettato
Un giorno mi chiamo, il capo reparto, mi riferì che dovevo recarmi. in
una città del nord, della Germania, con
la nostra squadra. Lavoro con una ditta specialista, in grande opere, di
trasporti.
Questo non vi interessa, giusto.
Veniamo alla mia storia. Una settimana dopo. Partimmo per Amburgo.
Eravamo in quattro. La seconda sera, eravamo più liberi, si decise di fare un
giro, in città. Come era normale. Ci recammo al quartiere San Paulo. Guardammo
le vetrine. Poi ai garage, ‘’ Per chi non conosce la zona, il garage, un
locale, come un garage, lungo i muri, ci sono le ragazze, in vendita semi nude.
Mi sono sempre chiesto come, potevano resistere al freddo. In seguito scopri
che lungo il muro ce una serpentina calda. ‘’ Le ragazze la maggior, parte,
proviene dal, ex blocco sovietico. Di la tra vari locali , notammo un pizzeria
italiana. Si decise di mangiare un pizza. Entrammo, sentimmo delle voci
napoletane. Ci fecero sentire a casa. Ordinammo, le pizze, mentre, attendavamo,
a un tratto vidi una bella donna, che parlava, con un cameriere. Restai di
stucco, io quella donna la conoscevo. Non riuscivo, a inquadrarla, dove l’avevo
conosciuta. A un tratto attraverso la sala, era a pochi passi da me. Siccome
sono uno sfacciato.
- Mi scusi signora è italiana, vero.
- Si lo sono giovanotto, è questo è il mio locale.
- Ci siamo conosciuti, a me sembra di conoscerla.
- Non attacca, è una scusa vecchia, per attaccar bottone. Non è cosi la prego, come si chiama.
- Lina è il mio nome.
- Mio Dio Lina, ora ricordo, come sono stato stupido. Sono Piero. Ti
ricordi da ragazzini giocavamo a marito è moglie. Ci sposarono, davanti alla
statuina, della madonna. Piero mio Dio, quanto tempo è passato che ci fai qui.
- Gli spiegai, del mio lavoro. E’ tu stai bene, sei diventata più
bella di quanto non lo eri già. Grazie io adesso o molto da fare. Puoi restare
non dirmi di no, un marito non dice di no.
- Resto volentieri. Dopo aver mangiato, gli altri tornarono in hotel.
Lina mi raggiunse. Andiamo a casa mia, chiuderanno loro. Come entrammo
chiuse la porta, me la trovai, tra le braccia. Le nostre bocche si unirono,
frenetiche. Ci aiutammo a vicenda a spogliarci. Mi tiro con un braccio, ci
stendemmo a terra. Era ricoperto di una folta Mucchetta.
- Prendimi, chiavami è una vita che aspetto questo momento.
- Entrai in lei, dolcemente. Lei si strinse forte a me.
- Iniziai a chiavarla. Provavo qualcosa diverso dalle altre scopate.
Era bellissimo trovarmela tra le braccia, è chiavarla. Sembravamo due
scatenati, non si trovava una posizione. Me la girai, di sopra. Fu uno
spettacolo vederla in volto sembrava un angelo. Lei inizio a chiavarsi da sola.
Controllava il ritmo di salita è discesa. Io ero arrivato a limite, volevo con
tutte le mie forze sborrare. Amore vengo. Lei diede un affondo, è si fermo. Sborrai
ne usci tantissima.
Quella notte scopammo varie volte. Lei mi confesso, che dal quel
giorno che per gioco ci sposammo mi aveva sempre desiderato.
Fine della storia, no.
Come in tutte le storie ce un finale. Bello, o brutto. Ma ce.
Oggi sono qui vivo con lei è mia moglie è abbiamo una bella bambina.
La storia, forse non è piena di sesso. E’ vero io o scritto quello che
avvenne alcuni anni fa.
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