Al ballo di fine anno
Ciao sono, Francesco, tutti mi chiamano Franc, fa moda, tipo americano.
La scuola volgeva a termine, è come tutti gli anni, cera il ballo, di fine
anno, noi ragazzi eravamo euforici, durante il ballo, si facevano conoscenza,
si cercava, di portare la ragazza, tra cespugli, fortunato se trovavi, qualcuna
che te la dava, per la maggiore, si limonava, ti faceva, una sega. ho sempre
creduto che la colpa, era nostra, di noi maschietti, porto un esempio, una
ragazza, ti faceva, un pompino, l’indomani tutta la scuola era a conoscenza,
che quella ragazza, aveva fatto un pompino. È non finiva li, qualche ragazzo
più stronzo, beveva, una coca, guardandola, la leccava, come se era, un cazzo,
poi simulava, il pompino.
È cosi che le ragazze, non concedevano, niente, ho poco.
La ragazza, che frequentavo, mi aveva dato buca, era a letto,
influenza. Andare da solo, non mi andava, nessuno ci va, tutti in coppia.
Mia sorella Lucia, è più grande di me di tre anni, a pranzo,mi
domando.
- Franc allora, a quando il ballo?.
- Niente, non ci vado, non m’ interessa.
- Dimmi la verità cosa ce che non va.
- Non ho con chi andare, senza una ragazza, che vado, a guardare.
- La ragazza che stavate insieme?.
- È a letto, non sta bene. Non disse più nulla, finito di pranzare,
andai in camera mia, mi distesi sul letto, entro Lucia.
- Franc invitami, vengo io al ballo.
- Tu?, non se ne parla, rideranno di me, vado al ballo, con mia
sorella, poi… ho capito, non è quello, io so bene che, tutti i ragazzi, maschi
è femmine, vanno per limonare, facciamo finto che sono la tua ragazza, chi mi
conosce?, sono fuori dal tuo giro.
- Si facciamo finta, che faccio, mentre balliamo, ti tocco il culo.
- Che ti piace, il mio culo, cosa credi, che non ho notato, che mi
guardi, è il quel momento, non è lo sguardo da fratello, ma di uno che vuole
scoparti, dimmi che non è vero.
- Non lo è stai dicendo un sacco di stronzate.
- A è cosi io racconto stronzate.
Si butto su di me, inizio a farmi solletico, non cercai di reagire,
difendendomi, con la scusa, di fermarla la toccavo, dove capitava. Quello che
aveva detto era la verità, ho spesso fati pensieri, erotici su di lei. Se Lucia
era una racchia, magari, non la pensavo, lei è bona, a partecipato a vari
concorsi, non a mai vinto, è vero. Sempre tra le prime, quattro, ora cerca di
fare la cantante, lei mi confido, che gli avevano proposto di fare delle foto
nuda, lei, aveva rifiutato, per non ferire i nostri genitori. Questo per dirvi,
di quanto, è bella è sex.
Visto, che non diceva nulla della mia mano sul culo, scesi più giù con
la mano, poggiai sulla coscia, era senza calze, il calore della sua pelle, era
molto eccitante, mi eccitai, Sali con la mano sotto al vestito, gli accarezzai,
il culo, le mutandine, si erano messe, tra le natiche.
- Vacci piano con queste mani, può entrare mamma, andiamo insieme al
ballo?.
Tre giorni dopo, io è mia sorella, elegantissimi, è lei da sballo,
nella sala, dove si svolgeva, sia la cena, che il ballo, cerano i professori, è
tutti i ragazzi, è ragazze, al momento che, inizio il ballo, Lucia, attiro
l’attenzione, di tutti. Iniziammo a ballare, nei enti ci stringevamo,era tutto
molto eccitante. A l’una andammo via, guidava lei, notai che non prendeva la
strada di casa, bensì quella, dei nonni, al mare, ci arrivammo, dopo trenta
minuti, non capivo, il motivo, mi auguro, che fosse quello che mi auguravo,
scopare. Siamo arrivati, prima di uscire o preso la chiave, entriamo, ho detto
a mamma, che venivamo qui. Lucia, non perse tempo, prese la mia mano, mi porto
in camera da letto, mi disse spogliati.
Cosa devo fare?, spogliarmi è perché mai?.
- Non vuoi scopare?, se non ti piaccio, andiamo via.
- Certo che mi piaci, non me la spettavo.
- Ma se è quello che ai sempre desiderato.
- Vuoi vedermi nuda?.
- Lo desidero tantissimo.
- È ti accontento.
- Spogliati anche tu, anch’io desidero vederti. Iniziai a spogliarmi,
ero impacciato, ero più impegnato a guardare lei, resto, nuda prima di me. È
mia sorella era più fica di quello, che immaginavo, si distese sul letto, ai
miei occhi arrapati, mi sembrava, uscita da una rivista erotica. Mi distesi al suo
fianco, lei mi abbraccio, è fu una sensazione mai provato prima, la baciai
sulla bocca, lei apri le labbra, per ricevere la mia lingua, la sua bocca
sapeva di buono, gli misi la mano sul culo, scivolai tra le natiche, accarezzai
il suo buco prezioso, lei lascio di ricambiare il bacio, inizio a baciarmi da
sotto la gola. Lentamente, scese giù, prese il cazzo, diede un, colpo di lingua
a pennello, sembrava che leccava un cornetto di gelato. Restavo, in mobile, non
sapevo cosa fare, salvo accarezzarle la testa, era la mia prima esperienza, con
una donna, ero un esperto di masturbazione, è un cultore di racconti porno.
Fratellino dati da fare, leccami la figa, mi metto su di te. Non dissi
nulla, lei si mise su di me, nella posizione del sessantanove, per la prima
volta, mi venni a trovare, con la fica sul viso, provai, a passare la lingua,
tra le grande labbra, è mi piacque, continuai, più leccavo, più mi piaceva, lei
mi succhiava il cazzo, a un tratto, non ce la feci, più a resistere, gli
schizzai, in bocca, lei continuo, a leccare.
Si tolse dalla posizione che eravamo, mi venne sopra, prese il cazzo è
lo guido, vidi con mio stupore, il cazzo scomparire, nella sua figa, lo prese
tutto, i nostri pube, aderirono, si chino, per baciarmi, mentre le nostre
lingue giocavano tra loro, assaporando la delizia del bacio, lei inizio a
muoversi, mi stava chiavando, si mise dritta con le mani poggiate sul mio
torace, è inizio a salire è scendere, il mio piacere era al culmine, per me era
la mia prima chiavata, amore non resisto, devo sborrare.
- Amore sborrami in figa, mi piace sentire la sborra, calda, in figa. Presi
le tette le strinsi un poco, chiusi gli occhi è sborrai.
Mezzora dopo, riprendemmo, a chiavare.
Ritornammo a casa, i miei era
usciti, erano a lavoro.
La cosa strana, fu che mia sorella non volle più.
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