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giovedì 22 febbraio 2018

Mia Sorella Nera


                                   Mia Sorella Nera
                                          
Alla fine della seconda guerra mondiale io avevo quattro anni, mi trovai in casa, una sorellina in fasce, nera, allora cosa potevo capire il seguito, mi fu detta la verità e vado a raccontarvela.
Era finita la guerra, cera miseria, per tutta l’Italia, macerie, e militari americani, tra loro cerano quelli di colore, molte donne, si prostituivano, poteva, capitare, che qualcuna ci restasse,  e davano alla luce dei bambini di colore, inseguito furono chiamati, i figli

venerdì 9 febbraio 2018

Mia Suocera, Navajo

La foto, è casuale 
                                     
 Mia Suocera, Navajo
Vi raccontero, la storia che ho vissuto con mia suocera, Navajo.
Dopo che avevamo scopato, fatti dei sessantanove, lunghissimi, mamma fece ritorno in Italia e prima di partire, mi fece promettere due cose, la prima che appena potevo muovermi sarei andato da lei al paese, anche i familiari volevano vedermi, la seconda cercare di scoparmi mia suocera.
Facile a dirsi ma come fai? quando vedi una donna gentile, taciturna, che non sorride mai, mi capitava dì incontrarla al supermercato, ci scambiavamo i saluti, le facevo i complimenti, lei accettava e sorrideva, un giorno ero al parcheggio del supermercato, lei arrivò, parcheggio di fianco alla mia auto.

Napoli Milano, Con Mamma Capitolo 2


Pensare, non mi va, e cosi, non o nessun segreto, come cita il proverbio meglio, sola che male accompagnata, o delle amiche e mi basta, se ti vedono, moriranno di invidia, a vederti al mio fianco, dai usciamo. Vorrei fare la doccia, e cambiarmi, mi dai il tempo. Certo vai la strada per il bagno la conosci. Mezzora dopo uscimmo, mi porto, nel centro, entrammo in un bar, cerano delle amiche, lei mi presento. E tu avevi questo gran fico di cugino, e lo tenevi nascosto. E arrivato stamattina, dove andiamo. Ti va la discoteca o al cinema. Dove volte voi siete in maggioranza,

Napoli Milano, Con Mamma Capitolo 1



                                          Napoli Milano, Con Mamma
                                                           Capitolo 1
Una mattina, appena sveglio, strofinando gli occhi, e sbadigliando, entrai, in cucina, ciao, mamma. Ben svegliato dormiglione, la notte non spegni mai quel coso, sempre a guardare, quella roba li. Di che parli, mi dai un po’ di latte. Lo sai di che parlo, dopo, ti mostro io che guardi credi che io non so usare bello, mio, io ci lavoro tutto il giorno, con il computer e lo sai. Mamma per favore. Senti a me, mentre tu dormivi, mi a chiamato tua zia, Anna, da Milano, e ci a invitati, al matrimonio della figlia, io ci vado, tu vieni con me, non mi dire di no che mi, mi fai un torto., lo sai che non mi piace, andare da loro. Perché ti voglio bene. Ci penserò, presi , la tazza del latte, andai in camera, mia, non manco molto, e mamma, entro.

giovedì 1 febbraio 2018

Ciao, sono sempre Maria,

ciao, sono sempre Maria,
è un pochino che non scrivo ma c'è stato un periodo di stasi fisica e mentale, donna tutta casa e famiglia;
poi un giorno mio marito mi chiese di andare al cinema, era diverso tempo che non andavamo nè insieme nè da sola quindi accettai volentieri.
Era primavera ma faceva ancora freschetto quindi preparandomi oltre alle calze autoreggenti che mi  piace indossare misi una gonna comoda con uno spacco laterale destro, presi anche un soprabito non troppo pesante ma coprente e caldo.