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Mia madre, l’unico amore





                                Mia madre, l’unico amore
Avevo sedici anni, all'epoca dei fatti. Ero un giovane, con una volontà di ferro. Mi davo da fare, per guadagnare qualche soldo.. e’ tutto quello che riuscivo a guadagnare , glie lo davo a mamma. Mi privavo di tutto, vedevo i miei amici, che il sabato sera, insieme alle ragazze, andavano a ballare. In quegli anni non cerano le discoteche, come oggi, qualcuno organizzava, a casa, tutti partecipavano portando qualcosa, io ne restavo fuori, non potevo buttare quei pochi soldi per, divertimento. A mio modo ero felice, mi bastava un sorriso di mamma, quando gli consegnavo, il mio guadagno. Ero e sono innamorato di mia madre. ‘’ Lo so cosa volete dirmi, che tu i figli amano le madri. ‘’ il mio e un amore che va oltre il rapporto, madre figlio, tutto inizio un giorno, rientrando a casa.
Senti mia madre gridare, un misto di, dolore, e paura. Senza vedere, capi cosa stava succedendo, entrai, in casa come una furia. Mio padre, la stava picchiando, nel momento che alzo la mano, per colpirla, lo bloccai, lo spinsi contro il muro.
Stronzo tu a mia madre non la tocchi più, esci da questa casa, e non tornare mai più. lui alzo le mani per colpirmi, io fui più veloce, lo bloccai. Ti consiglio di andartene, via senza tante storie. Gli feci prendere, un po’ di vestiti e lo misi alla porta con l’aiuto di mamma. Tony come faremo, per andare avanti.
- Ce la faremo mamma con quello che  portava, e poi sempre, ubriaco, è manesco.
- Meglio cosi credo che ai ragione tu amore mio.
- Mi abbraccio forte, a se. Sentivo il suo seno abbondante, premere contro il mio petto, e mi piaceva da matti. E mi stavo eccitando il cazzo diventava sempre più grosso e duro, pressava contro il suo ventre. Possibile che non lo sentiva, è se lo sentiva, perché?, non si scostava, e si toglieva da quella posizione cosi incestuosa. La baciai sulla guancia. Forse voleva dirmi qualcosa, ci venimmo a trovare bocca a bocca, ne approfittai, poggiai la mia sulla sua. Lei socchiuse le labbra, gli passai la punta della lingua, lei mi respinse, delicatamente, senza scostarsi con il ventre.
- Ragazzo mio che fai siamo mamma e figlio.
- E vero, ma e bellissimo stringerti a me, e poterti baciare, e lo vorrei cosi tanto. Si allontano, guardandomi e sorridendo. Pensai deve superare, la paura dell’incesto. Devo avere pazienza. Da quel giorno, la corteggiavo sfacciatamente. E lei se la rideva, è io notavo che gli piaceva, e concedeva ogni giorno qualcosa, di più. Io mi davo da fare, in giro per il quartiere,cercavo di guadagnare quanto più mi era possibile. Ero diventato il bullo della zona. Il mio corpo si trasformava sempre di più. Ero corteggiato dalle ragazze. Io ero e sono innamorato di mamma. Un pomeriggio rientrai, prima del solito. Mamma, cambiati, usciamo.
- Dove vuoi andare, a spendere soldi.
- Mamma ti prego fai come ti ho chiesto.
- Come vuoi tu. Poco dopo uscimmo.
- Lei monto dietro, alla moto. Mi piaceva, perché, stringendosi a me, sentivo il seno, premere contro la schiena. In città era arrivato il Luna Park,. Entrammo nell'aria, della ruota panoramica. La presi per mano.
- Che vuoi che io salgo su questo affare. E bello vedrai. Prendemmo posto. La ruota si mise in movimento. Al momento, che inizio a muoversi. Lei si strinse, a me. Aveva preso la mia mano e la stringeva forte. Gli misi la mano sulle spalle, la strinsi forte. La baciai sulle guance, e gli sussurravo, ti voglio bene, mamma. Forse voleva dirmi qualcosa, ci trovammo a bocca a bocca, poggiai la mia sulla sua. Rapido gli misi, la lingua in bocca. La bloccai la testa, prima reagì, cercando di respingermi. Pensai se mi. faccio, respingere, adesso, non ci sarà più occasione. La sua resistenza, duro poco. Inizio a corrispondermi, giocava con la mia lingua, gli misi la mano sulla coscia, Sali sotto al vestito, riuscì appena a toccare il centro. Lei mi respinse, delicatamente. La guardai negli occhi, mi sorrideva. Mi aveva respinto, perché la ruota aveva iniziato la discesa. Dal luna Park, la portai sul lungo mare, scendemmo sulla spiaggia, mi tolsi le scarpe, lei ridendo le tolse, la presi per mano, iniziai a correre, e lei rideva,. Era tanto tempo che non la vedevo felice.
- Fermati non ce la faccio a starti dietro. Mi fermai, mi lasciai cadere sulla sabbia, era ancora calda. Si mise al mio fianco. La guardai, dritto negli occhi. Mi chinai, per baciarla, lei mi venne incontro. Le nostre bocche si unirono in un bacio, appassionato. Le nostre lingue,giocavano, tra loro. Io mi beavo, e mi eccitavo, al gusto della sua saliva. Dopo un po’, che ci baciavamo. Misi la mano tra le cosce. Mi aspettavo, un rifiuto. Che mi respingeva. Invece apri le cosce. E’ per me fu come toccare, il cielo, con un dito. Scostai la mutandina. Gli misi un dito in figa.
- Amore mio e peccato, quello che vuoi fare.
- Il peccato e non amarci come vogliamo.
- Qua e pericoloso, ci possono vedere, andiamo a casa. rientrammo a casa. Come chiusi la porta, alle nostre spalle. La presi tra le braccia. Ripresi a baciarla. E ‘abbracciati e baciandoci. Andammo in camera da letto. Ci aiutammo a vicenda, a spogliarci. Restammo nudi. E’ lei fu uno spettacolo, vederla nuda. Era la prima volta, vedere una donna nuda. Ci stendemmo sul letto. E’ riprendemmo a baciarci. Le mie mani non trovavano un punto, dove fermarsi. Desideravo esplorare tutto quel corpo. Che tanto amo. Lasciai, di baciarla. Mi dedicai alle tette. Erano di una misura. Media, erano belle sode. Presi un capezzolo, tra le labbra. Lei mi accarezzava, il cazzo. Gli misi un dito in figa. 
- Amore mio e bellissimo. Vienimi sopra. E’ chiavami.
- Mi distesi su di lei. E’ finalmente entrai in quella figa. Che tanto, mi aveva fatto sognare. O mio dio, quante seghe, mi ero sparato. Iniziai a chiavarla molto delicatamente. Era la mia prima scopata. Me la volevo gustare tutta.
-E’ peccato amore. Che dire se poi e cosi bello. Ti prego chiavami con più forza. E’ aumenta il ritmo. E’ quando, vuoi godere, sborrami in figa, vai tranquillo.
- Aumentai il ritmo ma non ci volle molto. E’ sborrai, bello, che dico stupendo. Mamma amore mio ti amo. Pochi secondi e ricominciai.

Da quel giorno, viviamo, una vita, serena. Piena di amore, e di scopate .

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