inginocchiai davanti a lei, presi la mutandina del costume,
glie la tolsi, gli feci aprire le cosce, la sua fica, era senza peli era
rasata, passai la punta della lingua tra le labbra, e cercai il clitoride,
prima lo leccai, con la lingua, la muovevo cosi veloce, che sembrava,
elettrica, lei mise le mani, sulla mia testa, mi accarezzava, mi pressava sulla
fica, stringeva e apriva le cosce, sembrava che avesse il diavolo in corpo, misi
un dito in culo, e uno in fica, iniziai a chiavarla, e leccare.
Che bello, amore sei fantastico, continua, non ti fermare
cosi che bello, quanto tempo, amore succhiami lui ecco cosi e bellissimo,
succhia leccami, metti la lingua dentro, godoo, amore, scopami mettimi questo
bel cazzo in fica.
Mi alzai la feci mettere in ginocchio alla pecorina, mi
guardai intorno, non cera nessuno, guidai il cazzo entrai in lei, la tenni
ferma con i fianchi, iniziai a chiavarla.
Amore mio che cazzo grande, mi sento la fica, piena, chiavami
forte, ecco cosi mi piace, chiava, sborrami in fica.
Le mie palle sbattevano contro le natiche, diedi, dei colpi
rapidi e forti, gridai con lei il mio godimento mi piantai, bene dentro la
fica, e la trattenni ferma, e gli sborrai dentro tutta la mia sborra, lei grido
con me, ci rilassammo, che facciamo torniamo a riva, o ci allontaniamo un po’ e
ricominciamo.
Torniamo a riva, questa notte vieni a farmi una visita, in
camera mia, sarà più bello.
Non credo che sia possibile, se mamma, ci scopre che figura
ci facciamo, zia e suora.
Bambolone e non credo che lo sei tua madre a capito tutto, e
io non sono più suora, o lasciato l’ordine, non mi andava più, cosi ora sono
qui devo Riprendere per mano la mia vita, per tanto vieni pure in camera mia
sempre che ti faccia piacere.
Adesso alla voga torniamo a riva, e ora di, mangiare.
Passammo una giornata fantastica, a sera, si resto in casa,
guardammo la partita, all’ora, di andare a letto, baciai a tutte e due sulla
guancia e diedi la buona notte, restai al buio, per un bel po’, volevo andare
da mamma, zia poteva attendere, avevo desiderato tanto, di avere un rapporto
intimo, sessuale, con lei, ora che, anche lei era disposta, a stare con me, non
ci andavo, e mica ero scemo, o pazzo, solo al pensiero avevo il cazzo duro già
pronto, all’uso, silenziosamente mi avvicinai alla camera di mamma, la porta
era socchiusa, entrai, mi chiusi la porta alle spalle, mi distesi al suo
fianco.
Sei qui, ti aspettavo amore, non so cosa mi a preso, non e
normale, ti desidero, ti voglio, sarò una puttana, una svergognata, ti desidero
con tutta me stessa.
Non sei nulla di tutto questo, e un desiderio, che mi
attanaglia, lo stomaco, da sempre, ti desidero da tempo, sai quante volte,
volevo prenderti tra le braccia, baciarti stringerti e dirti amore.
Non parliamone più, baciami amore, abbracciami forte
annientami con la forza, del tuo amore.
La baciai, le lingue si cercarono, all’oro incontro, furono
felice, di giocare, tra loro, gli accarezzai la schiena, scesi giù, sul culo,
indossava una camicia da notte, corta, era senza mutande, passai le dite tra le
natiche, la misi davanti sulla fica, apri le cosce, mamma desidero mettermi con
la testa tra le tue cosce.
Un'altra volta, adesso scopami e tanto che aspetto, voglio
sentirti dentro di me, questa mattina quando lo visto sotto acqua, lo voglio
ancora di più, stenditi, voglio impalarmi da sola.
Mi distesi e mi abbassai le mutande, il cazzo schizzo fuori
come una molla, lei si mise su di me, prese il cazzo e lo guido, all’ingresso
della fica, si impalo lentamente, scese giù sino ad accoglierlo, del tutto, si
fermo quando i nostri corpi si toccarono, stesi le mani gli presi i seni, glie
li strizzavo quasi a fargli male, non lo so il perché, di solito sono gentile,
quando scopo, ma con lei volevo, essere violento, i capezzoli, si indurirono, e
lei inizio a salire e scendere sul cazzo, lei ricambio, prese i miei capezzoli,
e li strinse, mi fece sentire un male della malora, ma accidenti, mi piaceva,
quel dolore mi procuro, una eccitazione maggiore,.
Amore, mio che bello, non mi importa, che sei mio figlio, ti
amo ancora di più, scopami amore, chiavami, forte, sento la fica, che cola,
tanto sto godendo.
L’abbracciai, e la girai mettendo lei sotto, iniziai a
chiavarla, forte, mi piaceva sentirla gemere sotto ai colpi del mio cazzo, non
resistevo più.
Mamma amore posso sborrarti dentro, o devo uscire.
Vienimi dentro non avere timore, sto godendo molto sborra,
fammi sentire la forza, del tuo piacere.
Schizzai e ne usci tantissima, ci rilassammo, lei fumo una
sigaretta.
Vuoi scopare ancora.
Se lo vuoi tu si, ti o desiderato tanto, che una volta non mi
basta.
Per questa notte basta, se lo desideri, vieni nel pomeriggio
nel mio studio, staremo da soli, adesso vai amore.
Tornai in camera mia, mi addormentai felice, come mai prima,
al mattino, al mio risveglio, senti l’aroma del caffè, andai in cucina, cera
zia che faceva colazione, buongiorno zia, come va.
Bene ce del caffè pronto lo fatto adesso
Grazie, mi versai il caffè, mentre lo bevevo la guardai, era
con una vestaglia, leggera e trasparente, i seni volevano uscire allo scoperto,
io che indossavo solo i box, mi eccitai, si vide subito, si gonfio il box.
Ei giovanotto a chi pensi, che il tuo uccello, si metta
sull’attenti.
Zia basta guardarti, e lui fa il militare, mi avvicinai a
lei.
Sto facendo colazione, mi vuoi dare il cornetto con la panna.
Se lo vuoi e a tua disposizione, mi abbassai i box, mi
avvicinai a lei portando il cazzo alla sua portata, non ci penso molto, e si
servi, lo prese, inizio a leccare, tutto in torno alla capocchia, lecco sotto
al filetto, scese giù a leccarmi le palle, mi tolse i box, si inginocchio, mi
leccava sotto le palle, mi fece girare e mi disse di mettermi con le mani
poggiate al tavolo, e chinarmi, feci quello che voleva, senza capirne il
motivo, lo capi, subito, mi apri le natiche inizio a leccarmi il buco del culo,
era la prima volta, che una donna, mi faceva un lavoretto del genere, e devo
dire che mi piaceva, provavo qualcosa di strano, piacevole.
Caro ti piace essere leccato il buco del culo, ai mai
provato, a metterti qualcosa dentro.
Non ci o mai provato, non sono gay.
Che centra essere gay, e il proibito che rende eccitante, il
rapporto, ti va di provare.
E cosa mi vuoi mettere.
Un attimo torno subito.
Cosa aveva in mente, vorrà mettermi qualcosa nel culo, cosa,
non ci volle molto a scoprirlo, torno con un vibratore, vidi che era unto, mi fece girare, mi lecco di
nuovo il culo, iniziai a eccitarmi di più il pensiero andava a quel vibratore, che lo poggiava al buco, spinse, entro, si
fermo, poi spinse Ancora credo che lo aveva messo tutto dentro, sentivo una
vibrazione, dentro allo sfintere, l’aveva messo in moto, si mise seduta, prese
il cazzo e inizio a fare il pompino, nel frattempo mi incula, mi piaceva era
molto integrante, eccitante, muovevo il corpo come a chiavarla la bocca, cosi
facendo agevolavo l’inculata, duro un bel po’ , venni nella sua bocca, e lei
ingoio il tutto, mi lecco e succhio sino all’ultima goccia, mi sfilo il
vibratore dal culo, ci rimettemmo in ordine.
Come e stato, bello, vero ai goduto tantissimo mi stavi
annegando con tanta sborra che ai buttato fuori, che facciamo, devo fare delle
compere vieni.
Non posso, avevo degli impegni, ci vediamo a cena, vado ciao.
Nel pomeriggio mi recai da mamma, in ufficio, scopammo.
Zia si trattenne meno di un mese, da noi prese in affitto un
mini appartamento, cosi potevo fargli visita, la mia storia finisce che sino a
che il lavoro non mi porto lontano da casa e dalla mia città, scopavo mamma, e
zia.
Nessun commento:
Posta un commento