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Mi sono scopato mio padre ( Anonimo )





                            Mi sono scopato mio padre
Salve, mi presento, sono la sorella di Marco. Avete capito bene, sono Anna. Un pomeriggio che io e mio fratello eravamo soli in casa. Andai in camera sua con l’intenzione di farmi una bella scopata. O un inculata. Di solito lascio a lui decidere per me va bene. Mi basta sentire quel grosso cazzo in corpo. Che sia in figa o in culo non importa. Mi basta sentirlo  dentro di me. La porta era aperta e lui non c’era, forse è in bagno pensai. Stavo per andarmene quando il PC attirò la mia attenzione. E’ c’era questo racconto aperto. Non ho resistito a fare la ficcanaso. Mi sono seduta ed ho iniziato a leggere. E’ cosi ho scoperto che non solo si è scopato  me. Si e scopato anche gli zii. Ha fatto pompini allo zio. E’ si è fatto inculare e bravo. Zitto, zitto. Bene, visto che lui ha raccontato la sua storia. Adesso io mi aggrego a lui e io vi racconterò la mia con papà; Non è lunga e non è come la storia di mio fratello. La mia storia con papà. Iniziò una domenica pomeriggio, eravamo soli in casa. Le sorelle con i lori ganzi. E’ il mio fratello a scopare da qualche parte; E’ un po’ di tempo che esce sempre. Mia madre con le amiche. E’ io in casa visto che il mio ragazzo  mi aveva dato buca. Alle quindici c’era la partita, della nostra squadra. Papà mi chiese se la vedevamo insieme, per me andava bene guardare la partita. Non è bello guardarla da soli, così, io con un cono gelato. E’ papà con la birra prendemmo posto sul divano. Io indossavo un vestitino di quelli leggeri è corto. Sedendomi mi scopri un bel po’ le cosce. Papà accese la tv, pochi minuti e la partita ebbe inizio. Notai che mio padre era più interessato alle mie cosce che alla tv. E’ bravo il paparino. Si stava eccitando guardando le cosce della figlia. E’ notai il bozzo che si era formato davanti. Mi eccitai anch’io al pensiero di vedere mio padre con la testa tra le mie cosce. E magari che mi scopava, pensai: Se lo porto a questo potrò ricattarlo a vita. Bello stronzo, in famiglia non era molto amato per il suo carattere di merda. Feci dei movimenti facendo  in modo di fare salire il vestito ancora di più facendolo apparire casuale. Credo che poteva guardarmi le mutandine. Che poi erano più un filo che scopriva, non copriva un bel niente. Mi avvicinai a lui dicendogli: Papà mi fai dare un sorso alla birra? desidero provarla.
 - Ne vuoi una? C’è quella al limone è più leggera, te la vado a prendere.
- Ma no una intera non la bevo, un sorso dalla tua. Me la passò, guardandolo in volto, presi la bottiglia la portai alla bocca. Leccai il bordo come se stessi leccando un cazzo. Mi guardò imbambolato , sembrava un coglione, bevvi un sorso. E’ buona, glie la ridiedi, rimasi vicino a lui. E’ gli toccai la coscia con la mia, notai che il bozzo era cresciuto, ancora di più. Pensai a come fare per farmi scopare. Si capiva che in lui c’era la paura di come sarebbe stata la mia reazione. Oltre a continuare a provocarlo, cosa potevo fare, saltargli addosso?. E’ se io avevo capito male e mi ammazzava di botte?. Mi venne in aiuto la nostra squadra del cuore. Un giocatore segnò e nell'euforia del gol. Io ne approfittai, gli saltai addosso. Gridando papà gol, gol. E’ nel saltargli addosso mi misi seduta sulle sue gambe. E’ l’abbracciai e dato  che il vestito era corto. Ero seduta praticamente sul cazzo senza vestito. E’ lo sentivo pressare contro di me. Lui con la scusa di mantenermi mise la mano sulla mia coscia. E’ saliva sempre di più. Gli baciai la punta del naso, poi sulla bocca, che bellissimo papà che ho. Sei cattivo.
 - Scusa amore perché sarei cattivo?. E’ vero grido un po’ ma non vi ho mai picchiati.
- Sei cattivo perché non mi fai mai delle carezze. E’ non mi baci mai, lo sai che non lo fai.
- E’ vero amore ma tu non sei più una bambina. E’ io potrei avere voglia di farti delle carezze diverse.
- Lo so che lo desideri lo capisco da quello che sento sotto di me. Ce l’hai duro. Vuoi accarezzarmi tra le cosce?. Non attesi risposta, presi la sua mano. E’ dalla coscia la spostai nel mezzo a toccarmi la mutandina e i peli che uscivano fuori. A me piacerebbe rasarmi ma al mio amore, non piace “mio fratello’’ Lui ebbe una scossa, sentivo il suo cuore che aumentava i battiti. Si fece coraggio e mise un dito sotto la mutandina iniziando a farmi un ditalino. Lo baciai sulla bocca, intrufolai la lingua nella sua. Lui reagì sia nel corrispondere al bacio che, prendendo a sua volta  il comando della situazione. Era arrivato a un punto tale che non gli interessava più. Che la ragazza che aveva tra le braccia era sua figlia. Mi tolsi dal suo grembo. E’ senza smettere di baciarlo. Gli sbottonai la patta. E’ gli tirai fuori il cazzo e che cazzo. Ora capisco mio fratello da chi a preso. Era un palo. Smisi di baciarlo, mi inginocchiai davanti a lui. Gli sfilai il pantalone e le mutande. Il cazzo mi guardava con fare sornione, puntava dritto in avanti. Poggiai la bocca sulla capocchia. Pensai non ce la faccio a prenderlo, in bocca, la cappella era enorme. Lo leccai tutto intorno poi spalancai la bocca. Volevo provare se era possibile a fargli un pompino. Riuscii solo a prendere metà capocchia. Iniziai a leccarlo ed a segarlo.
- Cara mia ma tu sei proprio una puttanella. Ma dove hai imparato a comportarti così?. Ho l’impressione che di pompini nei hai fatti più di qualcuno.
- Non risposi, continuai ancora per un po’,. Lo lasciai e me lo tirai a terra. Leccami la fica ed il culo mi piace. Papà datti da fare. Mi tolsi quelle minuscole mutande. Presi la sua testa e lo guidai tra le mie cosce. Iniziò subito con il buco del culo. E’ ci sapeva fare, era un esperto, dal culo passo alla figa. Cercava di entrare con la lingua dentro. Da quello che sentivo credo che lui induriva la lingua e cosi riusciva, a penetrare. Lo invitai a mettersi nella classica posizione del sessantanove. Lui si girò, quando vidi quel cazzo e le palle che quasi mi coprivano tutto il viso. Non sapevo neanche io da dove iniziare, gli leccai un poco le palle. Poi tornai a dedicarmi al cazzo. Lui continuava a leccarmi la fica. Mio Dio mai avevo provato tanto piacere, nell’essere leccata, il mio ragazzo lo fa appena. E’ mio fratello è più esperto. Ma lui, il vecchio mio, era sublime. Dio che bello!. Cercavo di spalancare la bocca quanto più possibile. Leccavo e lo masturbavo. non volevo godere cosi o no. Mi devi scopare pensai. Mi tolsi dal di sotto. Lo feci girare mettendomi a cavallo su di lui.
- Amore, questo no, non voglio e incesto completo. Godiamo cosi tra bocca e mani.
- No papà ti voglio dentro. Voglio sentire questo palo di carne riempirmi la fica.
- Come vuoi, sarò dannato ma desidero anch’io scoparti. Solo ce la fai a prenderlo o è troppo grande?. Fai piano, se non te la senti fermati.
- Tranquillo papa ho già chiavato, non sono mica vergine. Mi posizionai su di lui. Presi il cazzo e lo guidai all’imbocco della fica. Ero consapevole che il cazzo, avrebbe fatto fatica ad entrare. Lo tenni fermo e diedi una leggera spinta verso il basso. La capocchia, entrò. E’ mi fermai. Lui mise le mani nei miei fianchi. E’ mi aiutava a scendere. Diedi un altro colpo di reni e ne presi la metà. Lui diede un colpo da sotto e il cazzo entrò del tutto nel mio corpo. Mi sentivo aperta in due. Pensai e brava la mamma ma tu vedi da che cazzo si fa scopare. Passato il primo momento. Iniziai a salire e scendere. Mi stavo scopando lo stronzo. Padre padrone. Il cazzo si era lubrificato con i miei liquidi e la fica si era adattata alle dimensioni del cazzo. E’ io, iniziavo a godermi quel cazzo stupendo.
- Amore mio che bello. Quando ti avviso togliti, non voglio sborrarti dentro.
- Si continuò per un bel po’. Ad un tratto lui mi gridò: Togliti, rapida mi tolsi quel palo, dalla fica. Lo presi e continuai a masturbarlo, non ci volle molto, e schizzò. Era come uno zampillo, non la finiva di buttare sperma. Mi sarebbe piaciuto bere quella crema. Ma mi trattenni, sarà per la prossima volta. Capitò molte volte di avere incontri con papà, ogni volta si scopava. Un giorno riuscii ad ingoiare lo sperma, era acidulo ma non mi dispiaceva. Forse mi darete della puttana e forse lo sono che importa?. Lo ricattavo in due maniere, Lo minacciavo di raccontare tutto a mamma. Oppure quando era arrapato, non glie la davo se lui non mi accontentava. Questa è la mia storia.     
Chi leggera, questa storia, può pensare che non sia vera. Per il fatto che il mio fratello, si abbia scopato quasi tutte le donne di famiglia. E’ vero, ‘’ A me dicono che sono, bona ‘’ Mio fratello, e cosi bello. E’ con, un fisico da, da modello. Di fatti, lui che fa il fotografo pubblicitario. In molte, delle sue, foto fa da modello, per una nota casa di profumi. E’ che io sappia, poche donne, hanno resistito al suo fascino.          


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