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Una Mamma Comprensiva ( Un Lettore )





                         Una Mamma Comprensiva
Un giorno di alcuni anni fa, tornando da scuola, trovai mamma vicino alla cassetta della posta.
- Ciao ma, è pronto? ho una fame da lupi.
- Andiamo su, tra un quarto d’ora è pronto.
- Di chi è la lettera?
- Di zia Teresa. Non capisco, ci telefoniamo spesso, vediamo cosa vuole.
- Aprì la busta, era un invito al matrimonio della figlia.
- Mia cugina. Ci vai?
- Devo andarci vieni con me? 
- Io? mamma ma per favore, perché mi vuoi rovinare le vacanze?
- Non dire stronzate sarà solo per pochi giorni. E poi ti piace mia sorella, ho notato che te la mangi con gli occhi. Dimmi che non è vero.
- Zia Teresa, è molto bella e mi piace, perché nasconderlo? Mi fa sempre piacere rivederla. Anche se è un po’ invadente. E’ fa sempre mille domande.
- Ti vuole bene. Ti confido una cosa. E’ mi auguro che manterrai il segreto.
- Dimmi prometto, che sarà mai?.
- Un giorno, non so come, si parlò di te, come uomo.
- Mi chiese se l’avevi già fatto.
- Fatto, cosa?
- Scopare bello. A proposito. L’hai fatto?
- Mamma mi metti imbarazzo.
- E che ti scandalizzi che ho detto scopare?. E’ normale che ti o fatto la domanda. l’ai fatto, o no?
- Ero in difficoltà, cosa dovevo dirgli? Non l’ho fatto. E’ non che non ho avuto la possibilità.
 - E perché, non lai fatto. Qual è il motivo, che c’è che non va?.
  -Non posso farlo ho un problema, al pene.
- E non ti confidi, che problema hai? Fammi vedere.
- Cosa vuoi vedere, mi vergogno.
- Il cazzo, cosa credi che sarebbe il primo che vedo?.
- Come pensi ti abbia fatto?. Con un cazzo. Dai sbottonati la patta, fammi vedere.
- Mi vergognavo da morire. Feci quello che mi aveva chiesto. Tirai giù le braghe. Il mio problema, era che non si era mai scappellato. La capocchia restava chiusa, nel prepuzio. Ecco puoi vedere da sola. Credo che non sia un grande problema hai mai provato a scoprirlo con forza?
- Ci ho provato ma niente. A quello che fece non ero preparato. Lo prese e lo accarezzò. Mamma ma che fai? Mi fai eccitare.
- E tu eccitati, è quello che voglio.  
- Continuò, manco a dirlo si fece duro. Non solo mi ero eccitato. Ma mi piaceva da matti. Non capita tutti i giorni che tua madre. Ti masturbi. E’ poi la mamma è bona, è una gran fica. Prese, le palle, e le accarezzò, le stringeva, mi fermava l’orgasmo. Quando mi sparavo una sega, era più una cosa mentale. Visto che il prepuzio non si apriva completamente, non potevo fare il gioco. Di aprire e chiuderlo. Ad un tratto lei. Diede un colpo secco all’indietro, con forza. Miracolo! si era aperto, uscì fuori una capocchia, rossa e sporca.
- Hai visto? ci voleva mamma.
- Adesso vatti a lavare e poi ritorna. desidero controllare. Andai in bagno mi lavai. Eccomi mamma, credo che sia tutto a posto.
- Fammi guardare.
- Lo riprese, lo scappello. E’ lo guardò da tutto i lati.
- E’ un po’ arrossato è normale. Dopo ci mettiamo un po’ di crema e ti passerà tutto. Stai bene armato ragazzo mio. Hai veramente un bel cazzo. Credo che devo finire il lavoro. Sei rimasto arrapato, ci penso io.
- Posso toccarti un poco?
-Toccami cosi ti viene prima. Cosa ti piace toccare.
- Mi vergogno un po’.
- O capito mi vuoi toccare la fica vero?
- Se posso si lo vorrei.
- Va bene, cosi ti verrà, più presto.
- Si alzò il vestito e si abbassò la mutandina. Si mise di fronte, prese il cazzo ed iniziò a masturbarmi.
-Devo guidarti io a toccarmi la fica? Tu non l’hai, mai toccata? Mamma se non ho scopato. Non l’ho neppure toccata e neanche vista, a parte sulle riviste.
- Bene adesso ti faccio godere. E’ dopo, ti faccio vedere la mia passera. - Prese il cazzo e iniziò a masturbarmi. Prese la mia mano guidandola tra le sue cosce. Mi fece mettere la mano sulla fica.
- Caro cerca tra le labbra e trova il clitoride. E’ quello che mi devi stuzzicare, se vuoi che io provi piacere.
- Lo trovai, inizia a fare quello che mi aveva chiesto.
- Impari in fretta amore, continua così, che bello.
- Mamma è stupendo perché non chiaviamo?
- Non possiamo amore mio e cosi è già troppo. Che bello, voglio provarlo. Mettilo tra le mie cosce. Ecco così strofinalo vicino alla figa. Fu lei a fare tutto, strinse le cosce e sentii il mio cazzo al caldo. Lei mise le mani dietro al mio collo. Ed io sul suo culo. Iniziando a muovermi, come se chiavassi. Non era la stessa cosa ma per me era già tanto. Era la prima volta che toccavo un corpo femminile. E’ non davo molta importanza al fatto che il corpo con cui stavo facendo sesso, era mia madre. Amore è bello, mi piace stare così con te.
- Amore quando sei pronto per sborrare avvisami e toglilo. Finirò con la mano non voglio che mi schizzi addosso. Non risposi, cosa potevo dire? Spostai la mano e la misi tra le natiche, con un dito penetrai nel suo culo.
- Figlio mio ma tu sei un diavolo. Sto godendo come non mai. E’ la mia figa è un lago.
- Mamma fatti inculare. Non sarebbe un vero incesto.
- Forse un’altra volta. Adesso sborra, godi figlio mio.
- Non ci volle molto, che gridai. Mamma sto per godere. Si scostò rapida, lo prese e mi masturbò velocemente. Avevo messo la testa tra i suoi capelli e soffocai un grido che mi arrivava dal profondo. Era la mia prima sborrata vera. Avevo sempre goduto, solo con la forza del pensiero, non potendo accarezzarmi. O per meglio dire, non riuscivo a farmi una vera sega.
- Ragazzo mio quanta ne avevi?
- Ti sei liberato, credo che ora ti senti un altro, vero?
- Mamma forse non mi capirai, E’ stato bellissimo, vorrei ricominciare.
- E no amore che intenzioni hai?. Adesso fai la doccia, dobbiamo uscire.
- Anche se non ero contento. Feci la doccia e poco dopo uscimmo. Ci recammo al centro commerciale, mamma voleva prendere un regalo per mia cugina e dei vestiti per noi per l’occasione. Tornammo a casa carichi di pacchi. Mamma era come una bambina, era felice ed io ero al settimo cielo. Come era nostra abitudine dopo cena, aiutai a rassettare e poi con una coppa di gelato sul divano a guardare la tv. Guardavo le immagini sul piccolo schermo, senza capire nulla, il mio pensiero fisso era lei. Volevo prendere l’iniziativa, la volontà era forte, la paura ancora di più, fu lei a venirmi in aiuto.  
- Caro sei distratto a cosa pensi?
- Penso a te, non riesco a pensare ad altro.
- Vuoi fare sesso? è questo che pensi vero? possiamo divertirci un poco, ma non si chiava, d’accordo? prima mi hai chiesto se mi facevo inculare, dico di si, il culo me lo puoi fare.
- Lo disse in un modo cosi comico, che scoppiammo in una risata. Spensi la tv, la presi per mano, volevo portarla in camera.
- Amore devo andare in bagno, devo prepararmi per la notte. Tu vai a letto ti raggiungo tra pochi minuti.
- Nella tua camera?
- Certo aspettami con il cazzo pronto, a farmi godere. Lei si recò in bagno, io in camera da letto, mi spogliai restando solo con le mutande. Solo al pensiero di incularla, mi ero cosi eccitato che il cazzo faceva fatica ad essere costretto nelle mutande.
- Che fai ti masturbi? non ce la fai più ad attendere?
- Non è cosi, sono troppo eccitato e sta stretto nelle mutande.
- E tu mettilo in libertà, credi che mi spavento a vederlo?
- Mi prendeva per i fondelli, mi divertivo. Mi tolsi le mutande, il cazzo, diede un’impennata, come uno stallone lasciato libero di correre. Ero nudo, lei si tolse la piccola vestaglia che scopriva, più di coprire, resto nuda, distendendosi al mio fianco, mi abbracciò.
- Il mio stallone. Mi vuoi dare piacere, ma prima di farmi il culo, sai che ad una donna, devi prepararla prima di incularla, il buco del culo, non è un organo sessuale, devi fare in modo da portare la donna a desiderare, un cazzo che la fotti.
- Cosa devo fare dimmi e lo farò.
- Ti va di leccarmi la fica? iniziamo con un bel sessantanove, come hai toccato il clitoride, lo lecchi, lo succhi e poi l’istinto ti detterà cosa fare.
- Mi misi con la testa tra le sue cosce, lei apri le labbra della figa, vidi il clitoride. Misi la punta della lingua vicino e come aveva detto lei l’istinto, mi dettò cosa fare. ‘’ avevo visto molti video porno che mi aiutarono ’’. Iniziai a leccarlo, poi lo presi tra le labbra, lo martellai con la lingua, sembrava elettrica, per come la muovevo rapidamente. Amore girati mettiti, sopra di me. Voglio succhiarti il cazzo.
- E’ molto tempo che non succhio un bel cazzo ed il tuo è bello grosso. Mi girai, mettendomi, di sopra. Mi rimisi con la testa tra le cosce e ripresi a leccare la figa. Lei aveva preso il cazzo, lo accarezzava, dopo un po’ sentii che lo leccava. Che sensazione stupenda, ancora di più quando prese la capocchia in bocca ed inizio a fare il pompino. Le misi un dito in figa, è mentre leccavo, la chiavavo con il dito.
- Amore giriamoci, mettiti tu di sotto.
- Mi girai e lei si mise su di me. Che spettacolo, fica e culo sul mio viso. Mai panorama fu cosi gradito. Ripresi a leccare la fica. Il suo buco, di colore marrone con i suoi raggi mi attirò, provai a metterci la lingua, notai che le piaceva il servizio.         
- Amore mi piace, adesso sono pronta, inculami, dai.
- Ci mettemmo in posizione. Lei si mise un cuscino sotto al ventre, cosi il suo corpo si inarcò, il culo nella posizione giusta. Lei in seguito mi spiegò che quella posizione agevolava la penetrazione, ma agevolava anche l’uomo a mettere la mano di sotto per masturbarla, solo in questo modo una donna apprezzava l’inculata. Lei prima di metterci a letto aveva portato un flacone di lubrificante, mi aveva detto di ungere sia il cazzo che il suo buco. Unsi sia il cazzo che il culo, mi distesi su di lei, guidai il cazzo, diedi una spinta, entrai per metà, attesi, fu lei a dirmi di continuare, entrai del tutto.
- Amore metti la mano di sotto e masturbami, come hai fatto prima.
- Mentre la masturbavo iniziai a pomparle il culo. Caro che bello, sto godendo come una vacca, mi piace. Mi piace molto prenderlo nel culo. Così, si amore, adesso mettimi due dite nella fica, fammi sentire piena.
- Le misi le due dite in figa, ma il mio desiderio più forte era continuare a pomparle in culo, come potevo resistere? Era la mia prima volta con una donna, non riuscivo a resistere più di tanto, volevo sborrare. Mamma non resisto più, devo godere.
- Sborra figlio, non ti trattenere. Aumenta il ritmo, anche davanti, godi con me schizzami in culo.
- Aumentai la velocità, nel frattempo la chiavavo con le dita in figa. Arrivò l’orgasmo, come un fiume in piena. Diedi dei colpi di reni, forti e rapidi e finalmente schizzai tutta lo sperma che avevo, accumulato.
- Amore mio mi stai ammazzando, mi farai morire. Morire si ma di piacere, esci da questo mio povero buco. Ci rilassammo per un po’. Dopo andammo a fare la doccia. Ritornati a letto ci scambiammo un po’ di baci e ci addormentammo esausti, ma felici.
Due giorni dopo, partimmo per Milano, al nostro arrivo c’era, lo zio, i soliti saluti. Arrivati a casa, la zia ci venne incontro. Vedendola, mi ricordai di quanto era gnocca. Mi vennero in mente quante seghe mentali mi ero sparate, di solito quando veniva per le vacanze, cercavo di spiarla quanto più potevo. Adesso erano un po’ di anni che non venivano, nel frattempo le mie due cugine, si erano fatte due belle fighe, quella che attirò di più la mia attenzione fu la più piccola, bellissima, la ricordavo con i capelli corti, senza seno, una piccola peste. Ora mio Dio era bellissima. Dalla zia si dormiva in camere separate, per combinare qualcosa con mamma, dovevo attendere il ritorno a casa. Corteggiai Floriana e lei ci stava, nella settimana, che restammo uscivamo sempre insieme, ci promettemmo di parlarci con Skype. La novità fu, che mamma e la sorella, ossia mia zia, si misero d’accordo, che per l’università, avrei abitato da loro. Floriana ne fu cosi contenta che entrò in camera mia come un fulmine e mi saltò letteralmente addosso, ci scappo il bacio. Durante i tre mesi, che restavano. Io e mamma, ci facevamo dei sessantanove e delle inculate favolose, anche due o tre volte al giorno. Mi insegnò tutti i trucchi per far godere una donna. Amore mio, una sola raccomandazione, fai molto attenzione a tua zia.

- Tre mesi dopo, Floriana, era alla stazione ad accogliermi, si sbracciava per attirare l’attenzione. Per adesso mi fermo qua, la storia tra me e Floriana, se ci sarà, un seguito, ve la racconterò. 

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