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mercoledì 29 agosto 2018

Foto di una Lettrice



Ditemi voi se non è una bomba, che fica grazie di averla mandata.
Guardandola viene voglia di mettere la testa tra quelle colonne di cosce

sabato 11 agosto 2018

Una Nonna Stupenda



                                        Nonna stupenda
Nonna Tania una stupenda donna bellissima. Non poteva essere, che cosi visto la figlia. ‘’Mia madre’’ io la conoscevo poco, l’avevo vista da bambino, inseguito, attraverso skype. Il motivo loro sono polacche. La nonna abita nella provincia di stettino, ai confini con la Germania. Vedevo nelle video chiamate, che nonna era una bella donna. Mio nonno, lavorava in Germania. Erano ancora giovani.
Un giorno, lei chiese io che facevo adesso che la scuola era finita?.
Mamma gli disse scherzando adesso te lo mando li da te, cosi lo sopporti un po’ tu. Era uno scherzo, ma la nonna inizio a gridare di gioia, sarebbe stata felice di ospitarmi sempre cosi sola,. In meno che no si dica, mi trovai sul bus diretto, in Polonia. Al mio arrivo cera nonna, ad attendermi. Vederla da vicino, fu, un colpo, non solo era bella, un gran pezzo di figa. Mi abbraccio, mi strinse forte tra le braccia. Durante l’abbraccio, senti le sue tette, premere contro il mio torace, notai che erano ben dure. Non mi sarei mai, voluto sciogliere, da quel, abbraccio. Dovevo mi ero eccitato, il cazzo ora premeva contro di lei.
- Ivan che fai’. Brutto monello, ti ecciti toccando tua nonna.
- Diventai rosso come un peperone.
- Scusa nonna è che sei cosi bella. Presi coraggio, perché lei se la godeva. Starei sempre abbracciata a te.
- Andiamo a casa, forse tra le mura, domestiche ci possiamo anche scambiarci qualche abbraccio, qualche coccola. Nonna parlava abbastanza bene l’italiano, era stata lei, a venire, per lavoro, poi l’aveva seguito la figlia. Mia madre,.
- Ivan devi praticare un po’ la mia lingua. Nonna io la capisco abbastanza. Facciamo cosi da questo momento mi chiami per nome, almeno in casa, mi fai sentire vecchia. D’accordo, poi tu non sei vecchia, sei bellissima.
- Grazie, a una donna fa sempre piacere ricevere dei complimenti. Erano le ventuno, dopo aver cenato. Che qui chiamano la cena colazione. Ivan o il satellite se vuoi vediamo la tv italiana. Prendemmo posto, accese la tv. Non lo so se lo fece di proposito, nel sedersi tiro su il vestito. Mise le cosce, in bella vista. Guardavo lo schermo, non vedevo nulla, lo sguardo, andava sempre li. Ci pensai su, volevo, è desideravo toccarla. Poi mi venne l’idea mi distesi, per lungo poggiai la testa sulle cosce. Lei non disse nulla. Sentire il calore delle sue cosce, fu molto eccitante. Provai a baciarle, lei mise le mani sulla mia testa. Iniziai a baciare, salivo su spingendo il vestito, non ci misi molto, mi trovai con la guancia, appoggiata, alla mutandina. Scivolai a terra, mettendomi in ginocchio, lei apri le cosce, il triangolo formato dalla mutandina, mi sembrava, disegnato da un geometra di come era perfetto. ‘’In seguito nella mia vita, sono stato sempre attratto dalla quel triangolo.’’
Gli tolsi la mutandina. Aveva la figa rasata, emanava un odore pungente, ma piacevole. Passai la lingua tra le labbra. È mi piacque un mondo.
- Caro che bello. Stendiamo a terra in modo che possa succhiarti il cazzo.
- Ci stendemmo sul folto tappeto, nella posizione del sessantanove. Senti che mi sbottonava, i pantaloni. Li tiro giù. Mi prese il cazzo, inizio leccando in torno. Ripresi a leccare la figa, gli misi un dito dentro, leccavo è la chiavavo, prima con un dito poi due. Lei aveva preso il cazzo in bocca è mi faceva deliziare, con quel pompino, da esperta, duro un bel po’, poi.
- Caro adesso vienimi sopra chiavami. Fammi sentire il cazzo che mi tromba. Lei si sdraio, a cosce aperte, mi distesi su di lei. Prese il cazzo è lo guido. Entra mio piccolo amore, che bello sentire, il tuo giovane cazzo. Chiavami bello cosi forte. Lasciami sentire, che sono ancora, bella.

- Lo sei nonna che bello chiavare con te. Davo dei colpi di reni, forte è rapidi. Lei mi invocava, di chiavarla veloce, dopo un bel po’ lei mi diede un morso sulla spalla, gridando, amore godoo. È io con lei. Quella notte, è per i dieci giorni di vacanza chiavavamo in tutte le occasioni. Una vacanza che non dimenticherò. Per tutta la mia vita.