Le foto somo a casa non centrano con il racconto |
Il Culo Della Mia Amica Anna
Alcuni anni fa. Quando non avevamo tutti l’auto. Si prendeva il bus.
Per tutto. Nel periodo. Dei fatti. Io mi ero preso un periodo di vacanze. Come
tutti nel nostro quartiere prendevamo l’autobus, per andare alla spiaggia. Era
cosi affollato, ci stavamo come delle sardine. Una mattina, capito che riuscì a
mettermi davanti. Alle spalle del autista. Cera un pannello, di reclama. Li si
appoggio Anna. Io ero di fronte a lei, si parlava di varie cose. A ogni
fermata, salivano persone. A un certo momento. Ci fu il pieno, cosi tanto che
io è Anna ci venimmo a trovare a
contatto, quasi pressati. La sua gamba. Toccava il mio cazzo, iniziai a
ingrossarsi sempre di più. lei si rese conto della situazione. Mi sorrise,
inizio a muovere la gamba come a massaggiarlo. Stesi la mano, la toccai il
centro. Indossava un vestito, leggero, abbottonato d’avanti. ‘’ Era comodo in
spiaggia. Dove si andava noi era una spiaggia libera. Cosi si sbottonava, il
vestito e restava in costume.’’ Misi due dite tra i bottoni, lentamente, riuscì
a scostare, l’orlo, del costume, è mettere, un dito dentro. Iniziai a
masturbarla lentamente, anche se il tutto, non era, facile. A un tratto vidi
che chiuse gli occhi,. E’ strinse le cosce. Aveva goduto. E’ io cazzo, non me
ne va bene una. Arrivati alla spiaggia. Si inizio a giocare con tutto il
gruppo. Un attimo che potei parlargli. Anna non puoi lasciarmi cosi. Tu allontanati,
vai su alla ferrovia sai dove, ti raggiungo tra poco. Dove mi aveva detto di
recarmi. Era la strada ferrata, della ferrovia, attraversando i binari. Cera una
galleria, internamente, degli archi, profondi, entrando, nessuno ti poteva
vedere. Persi un po’ di tempo, mi allontanai dal gruppo. Raggiunsi la galleria,
restai in attesa fuori. Arrivo, prese la mia mano mi guido dentro. A me quel
posto metteva, paura. Entrammo sotto , un arco.
- Dimmi ti voglio accontentare. Ma di scopare non se ne parla. Se vuoi
ti faccio un mezzo pompino è poi mi inculi vuoi.
- Certo tutto come vuoi. Si inginocchio, mi abbasso il costume. Prese il
cazzo, inizio a farmi il pompino. Lo lascio quasi subito.
- Mi dispiace, non posso, continuare. E troppo salato. Inculami. Si mise
alla pecorina, scosto il costume. Mi chiese di sputare sul buco. Lo feci,
guidai il cazzo, diedi una spinta, entrai, del tutto. Credo di non sbagliare,
quando dico che. Quel culo, ne aveva visti di cazzi. La presi per i fianchi,. Iniziai
a incularla. Volevo mettere, un dito in figa, lei me lo impedì. Lascia stare
pensa a godere, non possiamo stare tanto tempo. Aumentai il ritmo. Eccitato come
ero. Non ci misi molto. Gli sborrai in culo.
Da quel giorno, ci incontrammo varie volte.
La vita mi porto in altri luoghi, altre città. Un giorno ci
incontrammo. In una zona turistica. Lei era con il marito. In un attimo che
eravamo da soli mi disse mi dispiace, che non possiamo. O già il buchetto che
mi prude. Con te mi sentivo piena. Da qual giorno non ci siamo più visti.
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