La
Mia Sorella Suora
Mia sorella Anna, decise di farsi suora nessuno riuscì, a capirne il
motivo. Non era mai stata una credente molto convinta. Un giorno decise. A
pensare che, tutti, pensavano che avrebbe fatto carriera nel cinema, o nella
moda. E’ bellissima, una fica da far perdere la testa. Io sono più grande di
lei di due anni. Mi ero convinto che era lesbica. Non o niente, per chi lo è.
Guardandola, bella, figa, è senza mai un ragazzo. Evitava tutti. Si poteva
pensare, che cera qualcosa che non andava. A giorni veniva a casa. Una pausa di
riflessione. Doveva prendere i voti. Andai alla stazione, centrale. Quando la
vidi scendere dal treno rimasi, a bocca aperta. Il motivo mi aspettavo, una suora,,
era camicetta, è pantaloni. E’ siccome era bona. Tutti la guardavano. Mi
abbraccio, stringendosi forte. E’ sorellina, diamo spettacolo. E’ tu lasciali
perdere.
- Adesso non si possono salutare i famigliari.
- Certo che si. Non lo so da dove mi venne da dire. Tu ti guardi allo
specchio. Ti rendi conto che. Sei una gran gnocca. Tutti ti guardano. E tutti
ti vorrebbero portare a letto.
- Ma va la. E’ poi l’unico che vorrei, non mi fila. Andiamo a casa.
mamma come suo solito. Mille domande. La riempiva di coccole. Nel pomeriggio,
restammo da soli. Ero nella mia camera, al PC.
- Fratellone che fai?. Studio tra poco o degli esami. Uffa io mi
annoio, usciamo?. D’accordo, vado a fare la doccia. Dove vuoi andare.
- Dove vuoi tu. Fammi divertire, per me sarà l’ultima volta. Faccio la
doccia è usciamo. Mi recai in bagno. Non mi chiusi dentro, non lo so il motivo.
Anche perché non l’avevo mai fatto. Dopo avermi spogliato, è regolato la
temperatura dell’acqua. Entrai nel box, doccia. Con la spugna piena di bagnoschiuma.
Iniziai a lavarmi, avevo il volto pieno di schiuma. Quando sentì delle mani sul
mio petto. Restai a bocca aperta. Che fai sei pazza.
- Si sono pazza di te fratellone, baciami. Fu lei a mettere la lingua
nella mia bocca. Prese il cazzo, inizio a masturbarmi. Mio Dio quante seghe mi
ero sparato,. Adesso si stava avverando. I miei sogni più proibiti. Chiusi
l’acqua. Lei lascio ribaciarmi. E’ si inginocchio davanti a me. Prese il cazzo,
passo la lingua, intorno alla cappella. Dopo, un po’. lo prese tra le labbra,
muoveva la lingua come era elettrica. Con la punta cercava di aprire, la
piccola boccuccia, del cazzo. Inizio a succhiare. Mi accarezzava le palle. Dopo
un bel po’. la sollevai. La girai, mettendola alla pecorina. Amore desidero,
scoparti.
- Lo voglio anche io. Devi sapere che sono vergine. Andiamo sul letto.
- In quel momento, non diedi molto peso, che era vergine. Nudi come
eravamo. Mano, nella mano andammo in camera mia. La feci distendere sul letto. Iniziai
a baciarla, scendendo dai seni verso giù.
- Amore non voglio più attendere prendimi.
- Mi distesi, su di lei. Apri le cosce. Guidai il cazzo, diedi un
colpo di reni. Entrai in lei, è mi fermai. Lei diede un piccolo grido. Poi si
strinse forte a me.
- Amore entra del tutto. E’ tutta la vita che aspetto, questo momento.
- Entrai del tutto, dopo un po’ di secondi iniziai a chiavarla. Mi giurava
eterno amore. Gridava il suo piacere.
- Amore mio godi insieme a me. Desidero provare, il piacere di,
sentirti godere. Adesso vieni anche tu. Amore mio che bello.
- Venni insieme a lei. Rimasi dentro. Pochi secondi è ricominciai. Da quel
giorno, scopavamo in tutte le occasioni. Avvenne un fatto in aspettato. Venne in
camera mia. Amore ce un guaio.
- Sono incinta.
- Era un grosso guaio. Decidemmo di dirlo a mamma. Devo dire che lei
non aveva più intenzione di prendere i voti. Lei voleva fuggire. Dal amore che
a per me.
Parlammo a mamma, mia sorella, gli disse che era stata, con un
ragazzo. Mamma ci disse che non dovevamo contare frottole. Lei aveva capito. Che
noi due si scopava. Ci chiese se, volevamo sbarazzarci, del bambino. Ci fu un
secco rifiuto. Mamma ci disse che l’unica cosa da fare era che non si andava a
vivere, in casa di nonna. Che non c'è più. lei ci aiutava finanziariamente. E’
ricca, fa un lavoro molto, ben pagato.
Mesi dopo nacque un maschietto. Non potevo riconoscerlo. Prese il nome
di mia sorella. E’ uguale, non potevo riconoscerlo come figlio.
Mamma compro tutto quello che ci serviva. Ci disse siate felici. E’ lo
siamo.
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