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La Mia Sorella Suora ( Inviato da Tomas )





                             La Mia Sorella Suora
Mia sorella Anna, decise di farsi suora nessuno riuscì, a capirne il motivo. Non era mai stata una credente molto convinta. Un giorno decise. A pensare che, tutti, pensavano che avrebbe fatto carriera nel cinema, o nella moda. E’ bellissima, una fica da far perdere la testa. Io sono più grande di lei di due anni. Mi ero convinto che era lesbica. Non o niente, per chi lo è. Guardandola, bella, figa, è senza mai un ragazzo. Evitava tutti. Si poteva pensare, che cera qualcosa che non andava. A giorni veniva a casa. Una pausa di riflessione. Doveva prendere i voti. Andai alla stazione, centrale. Quando la vidi scendere dal treno rimasi, a bocca aperta. Il motivo mi aspettavo, una suora,, era camicetta, è pantaloni. E’ siccome era bona. Tutti la guardavano. Mi abbraccio, stringendosi forte. E’ sorellina, diamo spettacolo. E’ tu lasciali perdere.
- Adesso non si possono salutare i famigliari.
- Certo che si. Non lo so da dove mi venne da dire. Tu ti guardi allo specchio. Ti rendi conto che. Sei una gran gnocca. Tutti ti guardano. E tutti ti vorrebbero portare a letto.
- Ma va la. E’ poi l’unico che vorrei, non mi fila. Andiamo a casa. mamma come suo solito. Mille domande. La riempiva di coccole. Nel pomeriggio, restammo da soli. Ero nella mia camera, al PC.
- Fratellone che fai?. Studio tra poco o degli esami. Uffa io mi annoio, usciamo?. D’accordo, vado a fare la doccia. Dove vuoi andare.
- Dove vuoi tu. Fammi divertire, per me sarà l’ultima volta. Faccio la doccia è usciamo. Mi recai in bagno. Non mi chiusi dentro, non lo so il motivo. Anche perché non l’avevo mai fatto. Dopo avermi spogliato, è regolato la temperatura dell’acqua. Entrai nel box, doccia. Con la spugna piena di bagnoschiuma. Iniziai a lavarmi, avevo il volto pieno di schiuma. Quando sentì delle mani sul mio petto. Restai a bocca aperta. Che fai sei pazza.
- Si sono pazza di te fratellone, baciami. Fu lei a mettere la lingua nella mia bocca. Prese il cazzo, inizio a masturbarmi. Mio Dio quante seghe mi ero sparato,. Adesso si stava avverando. I miei sogni più proibiti. Chiusi l’acqua. Lei lascio ribaciarmi. E’ si inginocchio davanti a me. Prese il cazzo, passo la lingua, intorno alla cappella. Dopo, un po’. lo prese tra le labbra, muoveva la lingua come era elettrica. Con la punta cercava di aprire, la piccola boccuccia, del cazzo. Inizio a succhiare. Mi accarezzava le palle. Dopo un bel po’. la sollevai. La girai, mettendola alla pecorina. Amore desidero, scoparti.
- Lo voglio anche io. Devi sapere che sono vergine. Andiamo sul letto.
- In quel momento, non diedi molto peso, che era vergine. Nudi come eravamo. Mano, nella mano andammo in camera mia. La feci distendere sul letto. Iniziai a baciarla, scendendo dai seni verso giù.
- Amore non voglio più attendere prendimi.
- Mi distesi, su di lei. Apri le cosce. Guidai il cazzo, diedi un colpo di reni. Entrai in lei, è mi fermai. Lei diede un piccolo grido. Poi si strinse forte a me.
- Amore entra del tutto. E’ tutta la vita che aspetto, questo momento.
- Entrai del tutto, dopo un po’ di secondi iniziai a chiavarla. Mi giurava eterno amore. Gridava il suo piacere.
- Amore mio godi insieme a me. Desidero provare, il piacere di, sentirti godere. Adesso vieni anche tu. Amore mio che bello.
- Venni insieme a lei. Rimasi dentro. Pochi secondi è ricominciai. Da quel giorno, scopavamo in tutte le occasioni. Avvenne un fatto in aspettato. Venne in camera mia. Amore ce un guaio.
- Sono incinta.
- Era un grosso guaio. Decidemmo di dirlo a mamma. Devo dire che lei non aveva più intenzione di prendere i voti. Lei voleva fuggire. Dal amore che a per me.
Parlammo a mamma, mia sorella, gli disse che era stata, con un ragazzo. Mamma ci disse che non dovevamo contare frottole. Lei aveva capito. Che noi due si scopava. Ci chiese se, volevamo sbarazzarci, del bambino. Ci fu un secco rifiuto. Mamma ci disse che l’unica cosa da fare era che non si andava a vivere, in casa di nonna. Che non c'è più. lei ci aiutava finanziariamente. E’ ricca, fa un lavoro molto, ben pagato.
Mesi dopo nacque un maschietto. Non potevo riconoscerlo. Prese il nome di mia sorella. E’ uguale, non potevo riconoscerlo come figlio.

Mamma compro tutto quello che ci serviva. Ci disse siate felici. E’ lo siamo.

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