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A casa di nonna. in Georgia ( di un lettore)








                                                    A casa di nonna.
Mia nonna e della Georgia, vive nella città di Batumi. Nel mar nero. ex del blocco sovietico, si trova nel mar nero.
Mia madre bella come il sole. E la nonna non è da meno. Non era mai venuta in Italia. La conosco solo attraverso skype. La scuola era finita da pochi giorni. I miei avevano organizzato una vacanza. Da soli, andavano in Argentina. Papa univa la vacanza a lavoro. Cosi nonna mi invito, a passare le vacanze da lei. Al mio arrivo ci fu nonna. A ricevermi. Il solito saluti abbracci. E’ il difficile era capirci. Restai molto sorpreso, parlava, l’italiano quel tanto di capirci. Come ci avviammo, notai che indossava, un vestito corto, e di quelli leggeri. Nel sedersi il vestito era salito su, gli aveva, scoperto, un bel po’ di cosce. Cercavo di spiarla senza farmi notare. Almeno credevo. Notai che si stava divertendo. Ebbi vergogna. Arrivati a casa sua. Era una, bella. villetta. Mi fece vedere la mia camera. Mi disse, che pochi minuti, il pranzo, era pronto. Mi indico la doccia. Il marito, cioè, il nonno. Era emigrato negli, USA. Non si era fatto sentire più. come fui pronto. Andai in cucina. 
- Siediti Fabio, è pronto.
- Mentre mangiavamo. Non guardavo nel piatto, ero incanto a guardare lei.
- Fabio che fai sei incantato a guardarmi.
- Scusami nonna, se bellissima.
- Grazie ma non scusarti. E’ poi chiamami per nome. Lo sai vero, che il mio è Diadora.
- Mi fa piacere,. Che facciamo dopo pranzo. Cosa vuoi fare, io sono abituata a farmi un sonnellino, fuori, prendo un po’ di sole, è mi addormento. Indossai il costume, andai fuori lei era li distesa, sull’asciugamano. Cazzo era senza reggiseno. Aveva delle belle tette. Mi distesi, il mio pensiero andava a lei. E’ il cazzo inizio a ingrossarsi. Guardai lei. Sorrideva. Pensai adesso la bacio, mi potrà respingere, farà casino?.Mi accostai, a lei, i corpi si toccavano. Gli feci una carezza, al viso. Mi chinai per baciarla. Lei sorridendo mi venne incontro. Passai la punta della lingua, tra le sue labbra. Lei apri la bocca, si prese la mia lingua. Mi aveva messo la mano dietro alla mia testa. Misi la mano nella mutandina. Al tatto, senti che aveva, il pube folto di peli. Misi un dito tra le labbra. Trovai subito il clitoride, era abbastanza grande. Lo presi con due dite, quasi potevo fargli una sega. lei mi abbasso le mutande. Mi prese il cazzo, mi accarezzava lentamente. Ora desideravo chiavarla. Lasciai di baciarla. Gli sfilai le mutandine. Mi distesi su di lei. Guidai il cazzo, diedi un colpo di reni, entrai in lei. Restai fermo per un po’. Desideravo provare il piacere. Di essere dentro di lei. In quella fica calda. E’ accogliente.
Lei mise i piedi sulle mie natiche. Mi teneva stretto a lei. Iniziai a chiavarla. Mi chiamava amore. Misi la mano dal, di sotto, gli misi un dito nel culo, chiavavo, è gli stuzzicavo il buco del culo. Amore mio chiavami forte, cosi che belloo. ‘’Lei non disse cosi poi successivamente,  trovai la parola, nella sua lingua, è questa, fuck me’’. Durai un bel po’.  non sapevo cosa fare se sborrarle dentro, ho tirarmi fuori. Mi tirai fuori, stavo continuando con la mano. Ma lei lo prese è continuo con la bocca. Non resistevo più. La bloccai con il cazzo che gli toccava la gola. E’ sborrai, è buttai  fuori tantissima. Lei ingoio tutto mi lascio solo quando, mi pulì, tutta la cappella.
Rimasi un mese, scopavamo tutti i giorni. E’ si faceva di tutto.
 Mi dispiaceva partire. Promisi a le è a me stesso che l’anno successivo sarei ritornato.

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