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In Vacanza da Mia Cognata





 Mio fratello a sposato una polacca. Un matrimonio ben riuscito mai, un dissapore. Una bambina splendida. Tutto andava nei migliore dei modi. Sino a che non mi invitarono a passare un po’ di tempo da lui. Premetto che loro vivono a Varsavia. Loro hanno un ristorante. Mio fratello mi chiese, se gli davo una mano. ‘’ sono un cuoco ‘’ Al mio arrivo, cera la moglie, a  ricevermi. Io la conoscevo solo per foto. Era capitato che quando loro si erano sposati. Io ero negli USA. Rimasi sorpreso vedendola. Bellissima. È in più mi accolse, come ci conoscevamo da sempre. La sorpresa più grande. Fu che parlava l’italiano, quasi perfetto. Il suo nome Beata.
Beata mio fratello è un uomo fortunato, sei bellissima.
- Grazie Mario mi avvisata, che sei un casanova.
- Bella presentazione mi a fatto. Chi sa cosa penserai di me.
- Quello che pensano tutti in famiglia,. Che non ti sposi, perché ti piace, scopare in giro, a tutte quelle che puoi. E’ ci provi con tutte. E’cosi, vero?. Non lo so chi mi a dipinto cosi. Non mi sposo per due motivi. Come sai il lavoro mi porta in giro per il mondo.
- E’ non mi va, di lasciare una donna da sola.
- Qui da noi la troverai, una che ti farà perdere la testa. Se sarà bella come te, di sicuro la perderò.
- Dimmi ci stai provando con me. Non fai altro che farmi dei complimenti. Lascia stare, siamo arrivati. I soliti saluti, abbracci.
Iniziai a lavorare, scherzavo sempre con Beata. Conobbi una sua cugina, molto bella. A confronto, a mia cognata, non reggeva. I mesi passavano, è io pensavo di andarmene. Non potevo restare, i motivi, erano due. Non potevo aiutare mio fratello per sempre. E’ Beata era diventato la mia ossessione. Informai mio fratello che entro dieci giorni, tornavo in Italia. Una mattina mi svegliai, molto presto. Ero nervoso, al pensiero che non l’avrei più vista, mi rendeva nervoso. Scesi giù al ristorante. Pensai di fare dei dolci. Mentre lavoravo.
- Buongiorno come mai cosi presto a lavoro?.
- Non potevo dormire, cosi sono sceso.
- Perché vai via. Lo sai che per merito tuo il locale va bene. Mi girai di scatto. Mi venni a trovare a pochi centimetri da lei. Dovevo fermarmi non lo feci. L’abbracciai, cercai la sua bocca. Lei non rifiuto la mia lingua, che, gli avevo messo in bocca. Senza lasciare la sua bocca. Gli sollevai il vestito. Era senza mutandine. Mi sbottonai i pantaloni. Lei mi fermo. Rapida si inginocchio, tiro fuori il cazzo. Inizio a leccarlo, tutto in torno. Gli misi le mani sulla testa, la forzai delicatamente. Lo prese in bocca, inizio a fare un pompino. Mi sembrava che mi tirava, tutto da dentro. E’ il piacere era immenso. Io non volevo godere, cosi desideravo scoparla. La feci alzare, la girai verso il tavolo, la feci prendere la posizione, alla pecorina. Sollevai il vestito. Cazzo che culo. Era un’armonia, di curve. Non potevo, perdere molto tempo. Guidai il cazzo, entrai nella figa. La presi per i fianchi. E’ iniziai a chiavarla.
- Caro fai in fretta o paura. Non pensare a me. Godi, tu. Aumentai il ritmo, l’orgasmo arrivo, come una liberazione, mi svuotai, dentro alla figa, senza pensare a nulla. Mi sarebbe piaciuto continuare. Non si poteva. Ci rimettemmo in ordine appena in tempo scese mio fratello.
Dieci giorni dopo, Beata mi porto all’aeroporto. Anche lei mi aveva consigliato di andarmene. Adesso sono rimasto, innamorato di lei. Sono riparti per, gli USA. Il tempo, cura tutti i mali.


1 commento:


  1. salve sono nuovo, trovo i racconti, possono essere scritti un po male, credo che non tutti siano, esperti, nel saper raccontare, ci sono errori, non siamo, qui a giudicare l'ortografia, grammatica, ho altro, dico solo al amministratore del blog continua, è grazie, per il tempo che perdete, non ce pubblicità, vuol dire che non ci guadagni nulla su

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