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martedì 22 agosto 2017

Mia Sorella Gemella 3 Parte ( Corrado )




- Che bello continua, cosi è bellissimo dove hai imparato? Continua più forte sto godendo.
- Mi stava per soffocare. Si poggiò, con tutto il corpo sul mio viso mi venni a trovare con naso bocca chiusi dalla fica pressata sopra. Mi scostai. Non aveva lasciato il cazzo. Mi tolsi di sotto e mi misi in ginocchio. E’ glie lo presentai di nuovo, vicino alla bocca.
Lo prese tutto. Le misi le mani sulla testa. La tenni ferma e mi misi in movimento, la chiavavo in bocca, Lei mise le mani sotto a prendermi le palle, E me le accarezzava. Poi fece una cosa insolita, Per me, mise un dito vicino al mio buco del culo, Mi piacque, forzò ed entrò A questo punto fu lei che iniziò a chiavarmi con il dito. E’  a dire il vero non mi dispiaceva, Cosa mi succedeva? mica ero gay. Ma no è lo stimolo pensai. Dopo alcuni minuti aumentai il ritmo e schizzai nella sua gola. Credo che non fosse preparata a ricevere la sborra in bocca, Si liberò poiché le  vennero dei conati di vomito, Sul comodino avevo una coca, glie la passai. Ne bevve un sorso, mi guardò era incavolata.
- Stronzo non potevi tirarti indietro? Sborrarmi in bocca e quanta ne avevi?.
- Scusami ma tu che hai fatto. Mi stavi per soffocare quando ai goduto mi hai pressato la fica in faccia stringendo le cosce, Pensando a quello che mi aveva detto mamma, Glie lo dissi; Poi scusa ma un pompino fatto a regola deve essere con sborrata finale in gola, potevi ingoiare il tutto.
- Sei tutto matto, devo ingoiare la tua sborra?. Non ne parliamo più, ti è piaciuto il dito nel culo, Che ne pensi vogliamo metterci qualcosa a vicenda?.
- Cosa, mettiamo? E’ poi queste sono pratiche che fanno i gay ed io non lo sono di certo.
- Che c’entra è solo un gioco, ci piacerà vuoi?
- Proviamo cosa usiamo?.
- Aspettami un attimo arrivo subito.
- Pochi minuti ed arrivò, Rimasi a guardare quello che aveva tra le mani. Due vibratori, Dove cavolo li hai presi questi affari? Guarda che io non, mi faccio mettere quel coso nel culo, Un dito va bene, accettare di farmi mettere quel coso sarebbe, Come dire sei gay.
- Parli troppo e per niente, Questo più grande lo metti a me, Questo più piccolo a te credo che sia, un vibratore anale.
- Ma mi dici che senso ha?. Se vuoi posso incularti io, E’ con il mio cazzo almeno è vero. E’ non mi sottometto a farmi inculare e finisce qua.
- Tu mi inculi per davvero? io sono pronta, desidero provare il cazzo, Se mi svergini è meglio farlo in fica, E’ a te che desidero dare il dono della mia verginità, Lo vuoi fare, mi vuoi scopare?. Se non te la senti, fammi il culo, te lo do volentieri, Ma prima, proviamo, anche a te, E’ normale che non sei gay, E’ lo stimolo, che ti fa eccitare. O il senso del proibito, fammi contenta dai.
- Va bene, se quando lo metti Non mi va la facciamo finita d’accordo?
- Certo tranquillo, se tu dopo mi vuoi inculare, A me non lo metti, desidero che sia tu a rompermi il culo E’ non uno di plastica.
- Va bene, come vuoi che mi metto?.
- Mettiti sopra di me, Nella posizione del sessantanove Cosi tu mi lecchi la fica, io ti succhio il cazzo e ti inculo.
- Non ho ancora capito il motivo per cui accettai di farmi piantare quel coso nel culo. Il dito mi era piaciuto non dico di no, Pensai proviamo, Tanto lo sappiamo io e lei, Nel frattempo si era distesa, Io mi posizionai sopra di lei, Come avevamo stabilito, La fica non emanava un buon odore, lei iniziò a pompare il cazzo, Mise il vibratore, vicino al mio buco del culo, Passai la lingua tra le grande Labbra. Dopo alcuni secondi il cattivo odore, scomparve, Mi fece sobbalzare quando mi penetrò con quel vibratore, Non mi procuro dolore, Ma nel primo momento sentivo solo un fastidio, Si fermò per un po’, Credo che volesse farmi abituare ad averlo dentro, Intanto continuava a succhiarmi il cazzo, Quando iniziò a muoverlo, devo essere sincero, iniziò a piacermi, Sentivo come un’onda di calore, venirmi da dentro, In quel momento non mi pentivo di avere accettato, Se poi scoprivo che avrei potuto avere tendenze gay, pazienza, Meglio godere nell’immediato, il futuro non mi interessava, Solo il presente era importante e mi piaceva, Godevo internamente, per il forte piacere che provavo, Lei continuava a incularmi. E’ io a leccarle la fica, ero arrivato al limite, Dovevo sborrare. Cara togliti sto per venire, sto per sborrare, Non si tolse, aumentò le velocità, sia nel succhiare il cazzo che nell’incularmi, sborrai e fu come una liberazione, Non mi era mai capitato di godere così tanto, Mi sfilò il vibratore dal culo, mi tolsi da sopra e mi distesi al suo fianco ero contento, ma molto stanco.
- Ti è piaciuto e tantissimo vero amore?. E’ tu che non volevi, Hai visto ho ingoiato lo sperma, è un pompino completo, vero amore? Io voglio che tu sia contento di me. Riposati sarai stanco. Vado io a fare quello che ti ha chiesto la mamma, riposati.
- Mamma mi aveva chiesto di innaffiare tutte le sue piante. La ringraziai mentalmente e pensando che ero un ragazzo fortunato, Mi venne da pensare a mia zia, E’ con questo pensiero mi addormentai con il sorriso sulle labbra. Mi svegliò mia sorella.
- Amore alzati è tardi. E’ tra poco arrivano i nostri vecchi. Non vorrai farti trovare a letto, Io ho preparato il pranzo e tu mi hai aiutato, fai presto.
- Feci la doccia, riuscii appena in tempo a mettermi in ordine che i miei entrarono, Per fortuna mia sorella aveva anche rassettato E’ mamma ci ringraziò, Disse: ho dei figli meravigliosi, Io e mia sorella ci scambiammo uno sguardo d’intesa, Non era facile stare da soli, Una mattina, feci finta di non  sentirmi, bene, E’ lo dissi a mamma, mi tasto la fronte e mi disse: Penso che hai qualche linea di febbre, Resto a casa oggi avviso tuo padre che oggi non vado in ufficio.
- I miei avevano un ufficio di pratiche varie, Passò una mezzora e mamma mi portò un caffè latte e dei biscotti.
- Ora dimmi quale è il tuo problema? Io ti ho assecondato ma tu non hai niente.
- E’ vero mamma, ma vedi quanto tempo che è passato? Non è mai il momento giusto per stare insieme.
- E’ va bene forse lo volevo anche io, Dammi il tempo di andare in bagno e ti raggiungo.
- Non sei arrabbiata? Comunque devo dirti che veramente non mi sento tanto bene.
- Allora lasciamo stare rimandiamo.
-Cosa? non se ne parla, prendo un’aspirina,  Un succo d’arancia e mi sentirò bene, Tu vai al bagno che io vado di la a prendere quello che mi serve, Mi fece il segno di ok, Andò di la. Io dopo aver preso l’aspira, ritornai in camera, Oggi è sesso pensai. Mi vorrà dare il culo, è bello da parte sua. Io desidero chiavarla, è possibile che con due donne, io debbo fare solo sessantanove?. Non dico che non sia bello e soddisfacente. Ma vorrei fare la mia prima scopata. Entrò la mamma. Mio Dio si era presentata nuda.
- Cosa c’è mi hai già vista nuda, ti meravigli?.
- Mamma è vero che ti ho già vista nuda. Ma era nel letto e con poca luce. Cosi è diverso, sei una grandissima gnocca.
- Grazie amore, baciami per prima cosa. I preservativi li hai comprati?.
- Si li ho comprati, Mi sono recato in una farmacia lontano dal nostro quartiere.
- E perché?  Ce n’è una a due passi da casa.
- Mamma ma tu ti rendi conto di com’è fatta la dottoressa. Quella ti fa sballare. E’ io a chiedere i preservativi a lei non ci ho provato neanche.
- Ti piace? a dire il vero è veramente molto bella.
- Bella e bona, da mozzare il fiato.
- Cosi tanto ti piace, te la vorresti scopare?.
- Magari, farei pazzie per averla.
- E’ mamma ti farà il regalo, Ci parlo io è mia amica e se ti confido un segreto lo terrai solo per te?.
- Certo, cosa hai da dirmi?.
- Io e la tua bella farmacista, qualche volta ci incontriamo nel suo appartamento E’ facciamo un menage a tre. Mentre noi due facciamo l’amore, saffico. Il marito ci tromba a turno. Se vuoi ti faccio partecipare, lo facciamo in quattro.
- E’ come faremo? che diranno? Siamo madre e figlio.
- Lo sanno già che ti ho fatto un pompino, Che abbiamo fatto un sessantanove stupendo, Che sei molto bravo di lingua E’ lei maliziosamente. Mi ha chiesto me lo fai provare il tuo giovane torello? sta a te, se tu accetti io organizzo.
- Fai pure anche se non lo so. Con il marito presente, non mi prende, la vergogna, Il confronto, con il cazzo a chi ce la più grande. Magari faccio la figura del giovincello con il piccolo pistolino.
- Ma tu vuoi scherzare, quando lui vede il tuo cazzo, Sarà lui a sentirsi male ha un pistolino. Quando mi scopa mi fa quasi solletico, Adesso pensiamo a noi. Leccami la fica, E’ un po’ anche al  buchetto, cosi si dilata. Poi ci mettiamo un pochino di lubrificante.
- Mi aiutò a mettere il preservativo. Prese il tubetto del lubrificante, lo mise sul cazzo,  lo spalmo per tutta la superficie, Si distese, apri le cosce, E mi invitò a mettermi nel mezzo, Mai invito, fu più gradito, Fu lei ad aprire le grandi labbra ed a scoprire il clitoride. Lo presi tra le labbra e lo martellai con la lingua. Reagì, indurendosi, lo lasciai e scesi giù. Leccai quel poco spazio, tra fica e il buco del culo, Questa mattina dovevo dedicarmi a lui. Gli misi, due dite nella fica, la chiavavo. Passai la lingua sul buco del culo. Era di un colore sul marrone ed aveva dei raggi a maglieria. Sembrava un piccolo sole disegnato da un bambino. Era un po’ slabbrato. Pensai, che quel buco ne aveva visti di cazzi. Mi dedicai con molto impegno, desideravo portarla al culmine del piacere.
- Amore che bello, io sono pronta, quando vuoi inculami. Fammelo sentire questo grosso cazzo nella pancia voglio sentirlo e non essere delicato, voglio che mi pompi in culo con forza. Dammelo amore mio.
- La feci mettere alla pecorina, Mi piazzai di dietro, guidai il cazzo diedi una spinta ed entrai. Il cazzo le scivolò dentro come niente. Era come avevo pensato chi sa quante volte si era fatta inculare. La presi per i fianchi, iniziai ad andare dentro e fuori. Lei emetteva dei piccoli gemiti e mi invocava di fotterle il culo con forza.
- Amore è bello essere inculata da te. Mi sento il culo bello pieno e lo sento nella pancia. Come godo amore ce la fai a resistere ancora un po’?.
- Si mamma perché?. Cosa vuoi che faccia?.
- Esci piano, piano, togliti il preservativo e chiavami. Mettilo nella fica.
- Mi tolsi il preservativo. E’ come aveva detto, glie. lo misi nella fica. E’ iniziai a chiavarla. Che bello, mamma è bellissimo e la mia prima Chiavata. Mi devo tirare indietro quando mi viene da sborrare? io non resisterò molto.
- No amore sborrami in fica. Non ho più l’età per restare incinta, Fammi sentire tutto il tuo piacere. Chiavami con vigore, mi piace sentire il cazzo che mi pompa. Sarò una troia. Ma tu sei giovane e ai cosi tanta. E’ cosi grande energia. Mi fai sentire bene. Chiavami amore mio.
- Diedi dei colpi che il mio pube. Toccando il suo culo, faceva un rumore a me piacevole. Anche se era nuovo alle mie orecchie. Ero al limite. Diedi un affondo e mi bloccai. Scaricai tutta lo sperma che si era accumulato. Nell’attesa della mia prima chiavata. Attesi un po’ e ricominciai a pompare.
- Amore calmati riprendiamo dopo se vorrai. Fammi riprendere fiato. Mi hai distrutta, anche se piacevolmente. Erano anni che non godevo così tanto, lasciami riposare un poco, e dopo riprendiamo se vuoi.
- Forse è veramente il caso che ci riposiamo. Ti dispiace se mi riposo anch’io?. A dire il vero mi viene da dormire.
- E tu dormi, io vado a farmi la doccia e poi chiamo la tua farmacista.
- Dovrei essere gelosa. Ma non lo sono e mi fa piacere, se organizziamo l’incontro a tre.
- Mamma uscì sorridendo. E’ io pensando, a tutti gli avvenimenti della giornata. E’ con un pensiero fisso, dovevo sverginare mia sorella gemella. Era da quando iniziammo a capire, che il cazzo non era solo per fare la pipi. Che noi due desideriamo scopare. Devo trovare il momento in cui staremo da soli; Con questi pensieri mi addormentai. Mi svegliò la mia gemella.

- Dormiglione e malato immaginario. Alzati che il pranzo e pronto, ma che ci fai nudo?. 

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