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sabato 19 agosto 2017

Nella Trappola Della Zia. ( Un Lettore)


                                 Nella Trappola  Della zia       
Salve sono io, sono un ragazzo di venti anni. E’ voglio raccontarvi, la mia storia. Come cita il titolo. Mia zia mi attiro in una trappola.  Io e da tempo che mi scopo mia sorella,. E’ facciamo ancora oggi dei sessantanove favolosi. Prima che inizio a raccontarvi la storia di mia zia. Vorrei raccontarvi il giorno che convinsi  Anna a farsi inculare. Non era molto propensa  a farsi fare il culo. Ma dopo mia insistenza, Accettò. Ma con la promessa, che se gli faceva troppo male mi sarei fermato e non l’avremmo fatto. Fu così. che un pomeriggio, eravamo da soli. Si decise di provarci; Da quando esce con un ragazzo ed miei lo sanno. Ci lasciano più liberi. Anche perché, di comune accordo, si decise di non mostrare ai nostri che eravamo tanto, legati stando sempre insieme. Cosi fu che mio padre la fini di rompere i cosiddetti. Eravamo in attesa del momento giusto. E’ una mattina di comune accordo, si decise di non andare a scuola. La solita scusa, i docenti in sciopero. Di solito imitavo la firma di mamma, così firmavo le giustificazioni. Restati soli, Anna mi raggiunse nella mia camera. Era già nuda, si infilo sotto le coperte, mi abbracciò dicendo


- Riscaldami fratellino, ho freddo. Oh che bella sorpresa sei già pronto?. Il pensiero di farmi il culo ti eccita molto?. Quanto è grande, dai lasciamo stare in pace il mio buchetto. E’ facciamoci una bella sana scopata, vuoi?.
- Si lo voglio ma prima, voglio il tuo prezioso buco. Prima o poi lo farai, allora dallo a me, invece che ad uno sconosciuto. Magari sarà brutale.
- Ho capito, non ho scampo, mi vuoi rompere il culo. Facciamo cosi, sarò io a mettermi sopra cosi posso decidere se continuare oppure no. Vado a prendere un po’ di crema.
- Non è necessario ho del lubrificante, per l’occasione.
- Stronzo dove l’hai preso? da mamma vero?. Io sono convinta che tu e mamma scopate. Hai fatto il culo anche a lei?. Puoi dirlo, tanto non sarò io a giudicare. Anche io non mi sto comportando da sorella ti sembra?. Se lei l’ha preso nel culo posso anche io. E’ così avete scopato?.
- Si l’abbiamo fatto. E’ la sopportato benissimo di prenderlo nel culo.
- Lo sapevo, è una troia vero?. Chissà i pompini. Bene non ne parliamo più, prendi il lubrificante. ‘’ Non era vero che mi scopavo mamma. L’avevo detto cosi non si sarebbe tirata, indietro ‘’
- Presi il flacone da sotto al letto. Glie lo diedi, se ne spruzzo un poco sulle dita e mi lubrificò la cappella. Poi ne mise un poco al buco del culo. E’ si mise a cavalcioni su di me prese il cazzo e lo guidò all’imboccatura del culo. Io la presi per i fianchi cercando di spingere dal di sotto mentre. Lei forzava da sopra. La capocchia si aprì la strada. Ed  entrò, ci fermammo. La guardai aveva soffocato il grido di dolore. Amore se non vuoi togliti.
- Stronzo, prima hai insistito, adesso fai il bravo?. Lo voglio tutto l’ha preso mamma, lo posso prendere anche io. Dammi tempo.
- Non le risposi, cosa potevo dirle. Forzò di nuovo, e lentamente si impalò del tutto. Nella posizione in cui eravamo. Vedevo il suo buco, dilatato che come un fodero avvolgeva il cazzo. Stesi le mani, presi ad accarezzarle le tette. I  capezzoli sembravano due fragole rosse. Erano già duri per l’eccitazione. Li stringevo, quasi a procurarle un lieve dolore. Era un suo desiderio, mi aveva confidato che le piaceva un mondo.
- Caro mio, che ho fatto? sono una stupida. Mi sento di non potermi muovere. Con questo grosso palo che ho dentro.
- Tranquilla il più è fatto. Adesso prova a salire e scendere molto lentamente. Si mosse salì un poco e ridiscese. Gli misi un dito, tra le labbra della fica, per stuzzicarle il clitoride. Lentamente mi resi conto che, aveva aumentato il ritmo stava aumentando saliva e scendeva e quando si fermava giù, io le natiche, toccavano il pube. Si muoveva, con il corpo, iniziò a gemere di piacere.
- Caro mmmm. si avevi ragione, come è bello. Ora si che mi sento piena. Non è come scopare, provo qualcosa di molto diverso è un poco doloroso, ma è un dolore piacevole. Cosa mi sono persa sino ad oggi; Quando sei pronto sborrami nel culo. Caro mio ce la fai a mettermi un dito nella figa? è bellissimo.
- Il ritmo di salita e discesa, aumentava sempre di più. Il buco del culo si era lubrificato molto bene. E’ per me non solo era eccitante perché la stavo inculando. E’ mi eccitava molto di più, vederla salire e scendere sul cazzo. Usciva quasi del tutto poi riscendeva. Lo inghiottiva tutto sino alla radice. Era molto eccitante e per questo non resistetti più. La presi per i fianchi, la tenni ferma. Mi mossi io da sotto, furono sufficienti pochi movimenti e sborrai. Dovetti farmi forza per non gridare. Lei gridò e mi chiamò amore. Senza sfilarsi il cazzo dal culo. Si chino verso di me è baciandomi dappertutto.
- Amore mio, mi ami vero? O si che mi ami.
- Amore ti amo ma è meglio. Se andiamo a fare la doccia, sono senza preservativo. E’ mi voglio lavare. 
- Nel culo mica mi ingravidi.
- Certo che no. Ma pensa in questo momento il povero cazzo dove sta. E’ cosa ti esce dal culo rifletti. Mi fece una smorfia, aveva capito, Andammo a farci la doccia insieme. Dopo esserci rivestiti. Lei mi fece una proposta assurda.
- Marco mi è venuta un’idea. Noi due ci amiamo, se andiamo via, in paese straniero dove nessuno ci conosce, potremmo vivere come una coppia. Possiamo dire che siamo sposati.
- Ti ha dato di volta il cervello?. Dai mettiamoci a studiare che è la miglior cosa da fare. Da quel giorno scopavamo e ci facevamo della inculate, che non finivano mai. Un sabato pomeriggio Anna era a casa. Eravamo da soli, mi chiese, di vedere il sito dei racconti di incesti. Rimase sorpresa, eccitata, si decise di andare sul letto; avevamo appena finito di farci una stupenda scopata. Che suonarono al citofono. Anna mi gridò vai tu, e vedi chi è. Risposi al citofono era la zia. Quella che si era fatta toccare le tette e fatta vedere nuda. ‘’La zia ricca ‘’. Dopo aver avvisato anna e siccome le volevo chiedere una cosa, attesi vicino all’ascensore. Ciao zia. E’ la più bella della famiglia e non solo.
- Grazie dongiovanni. Quando ti decidi a venire un po’ da me?.
-  Zia io verrei molto volentieri ma non so come fare.
- Me la vedo io, tranquillo, i tuoi ci sono?.
-C’è solo Anna è di là che fa la doccia. Andiamo dentro vuoi qualcosa da bere? dimmi.
- Mi fai un caffè?
- Certo volentieri vieni, la portai in cucina. La guardai e sottovoce le sussurrai: sei bellissima!. Voglio venire da te per avere la possibilità ed il tempo di baciarti tutta, leccarti tutta. Sempre che tu lo voglia ovviamente.
- Certo, tu vieni e mi farai tutto quello che desideri.
- Misi la caffettiera sul fornello. Arrivò Anna, si salutarono e come di consueto, iniziarono a spettegolare, di tutti e di tutto, secondo. E’ una mia idea, le donne non sono cattive, è nella loro indole criticare. Le lasciai alle loro chiacchiere andai nella mia camera. Mi misi al portatile, per scrivere. Tutta la storia che state leggendo. Non mi resi conto del tempo trascorso.  Arrivo mamma mi chiamò. Non l’avevo sentita arrivare Avevano preparato il pranzo. E’ di li a poco arrivarono, sia mio padre che le sorelle.
- Marco tua zia mi ha chiesto se vuoi passare un po’ di tempo da lei?. Lo zio è fuori per affari.
-  Si, mi piacerebbe, quando devo andare?
- Se vuoi, puoi partire con me oggi nel pomeriggio. Devo fare delle compere. E’ dopo riparto, per fare ritorno.
- Va bene dopo pranzo preparo un borsone ed il portatile.
- Mamma mi fai il regalo che ti ho chiesto?.
- Marco ne devo parlare con papà.
- Buona notte, troverà mille scuse.
- Posso sapere di che regalo si tratta?
- Zia io amo la fotografia. Ho chiesto a mamma un apparato professionale. E’ come hai sentito si rimanda sempre.
- Prepara quello che vuoi portare con te. E vieni con me adesso, andiamo a vedere, quello che vuoi, e mi aiuti.
- Ti ringrazio zia, quella che desidero, costa.
- Non stare a preoccuparti, sei l’unico maschio in famiglia dobbiamo coccolarti. Vai preparati, mentre aspettiamo gli altri.
- Andai in camera mia, presi un borsone, iniziai a mettere dei vestiti, arrivò mamma.
- Ti serve aiuto, devo stirarti qualcosa?.
- Ma no mamma lo sai che lo so fare da me.
- Io lo so, sono venuta per dirti, che tu e lei non me la date a bere. Non sono così stupida sai?. Voi siete d’accordo. E’ tu te la vuoi scopare e lei ti vuole.
- Mamma ma che dici. Che cosa credi che io pensi solo a scopare?
- Tu figlio mio hai la fica al posto della testa. Ti dico di approfittare della situazione. La gioventù passa presto. Basta che non mi trascuri. Che tu mi voglia bene sempre.
- Mamma tu sarai sempre, la mia preferita. Il mio amore per te non avrà mai fine. - Mi sbottonai, i pantaloni e li calai giù, insieme ai box. Lei tornò si inginocchiò. E’ lo prese in bocca ed iniziò a farmi un pompino rapido. Mi fece una carezza ed andò dalla zia. Finii di preparare il bagaglio, appena in tempo che mi chiamarono per il pranzo. Erano già a tavola, papà e le mie sorelle erano arrivate. Durante il pranzo mamma disse della mia imminente partenza. Mia sorella Anna si rabbuio. E’ dato che era seduta al mio fianco. Mi diede un calcio sotto al tavolo. Feci finta di niente. Dopo che avevamo finito di pranzare. Io e zia uscimmo, ci recammo al centro commerciale. Lì c’era Media World, guidai zia al reparto. E’ gli  mostrai la camera che desideravo. 
- Caro prendila, non è così cara. E’ desidero che prendi tutti gli opzionali. Un po’ piace anche a me e ne capisco qualcosa, non avere timore del prezzo.
- Grazie zia ti amo.
- Me lo dimostrerai caro.
- Guardandoci, sorridevamo, consapevoli del sottinteso. Presi la macchina una Minolta. E’ non sto qua a raccontarvi i prezzi, non interessa a nessuno. Lei pagò con la carta di credito. Quando vidi la cifra sul display mi spaventai, usciti dal negozio.
- Amore sei contento?. Mi auguro che le prime foto le farai a me.
- Zia sarai la mia modella preferita. Ho un desiderio, io lo chiedo, se non ti va fa nulla. Solo che sono cosi contento che non voglio che ti arrabbi.
- Non mi arrabbio e che sarà mai?. Anche se penso che qualcosa ho capito. Comunque dimmi.
- Desidero fartene, molte ma nuda, mentre ti spogli. Foto cosi, hai capito.
- E’ come pensavo. Mi hai vista nuda, e vuoi farmele. E’ parliamoci chiaro andiamo a casa mia per scopare. E’ per le foto. Ti direi di sì ma dico di no. E’ per un motivo semplice, se qualcuno le vede sul tuo Pc, io che figura ci faccio?.
- Zia tu sei pratica di computer. C’è un piccolo programma che crea dischi virtuali, ti farò vedere come funziona.
- D’accordo se ne sarò sicura le faremo.
- Ti ho già detto che ti amo. Girammo per i negozi dove comprò molta roba. Alla fine caricata tutta la spesa in auto partimmo per casa sua. Ero felice di tutto.  Il  suo regalo. E’ tutto quello che mi aveva regalato. La guardavo il vestito gli scopriva un po’ le cosce. E’ pensai tra poco mi voglio mettere con la testa tra quelle cosce, ‘’quello che non potevo immaginare era che zia mi aveva attirato in una trappola’’ La prima sorpresa fu che al nostro arrivo. Lo zio era li ad attenderci. Lei recitò, con fare amoroso. Gli disse caro già sei tornato?. In quel momento non riuscii a capire la recita. Non potevo immaginare nulla. E’ credevo a tutto quello che dicevano. Dopo aver messo la spesa a posto. La zia si mise ai fornelli per la cena. Lo zio mi prese e mi portò nel salone.
- Siediti bevi un aperitivo, un Campari è buono.
- Si lo prendo, con un po’ di acqua gassata. Mi passo il bicchiere, mi invitò di nuovo a sedermi. Lui si mise vicino molto vicino.
- Marco io so bene perché mia moglie ti ha portato qui. Vuole che tu la scopi ed è poco dire scopare. Lei vuole tutto da te. Tranquillo, sono al corrente di tutto. Dopo cena andiamo sul letto e ce la spassiamo. Mi auguro, che non hai pregiudizi. Dimmi hai mai partecipato ad un incontro, a tre?.
- Si ho avuto, un’esperienza del genere. E’ non rimasi molto contento. - Sai quando si organizza, un incontro a tre o di più, si devono accettare dei compromessi. Ma  tu. hai. mai inculato un uomo e se sì dopo hai ricambiato?.
 - Non capisco che vuoi dire ricambiare.
- Ti spiego, se io mi faccio inculare da te. Dopo voglio inculare te, questo è ricambiare. E’ poi è molto eccitante. Non credere, che uno è gay solo perché lo prende qualche volta nel culo. E’ un modo di provare nuove sensazioni. Che ne pensi?.
- Zio in verità non lo so, è tutto nuovo. Quando una persona tentò di incularmi. Ci manco poco che lo prendevo a pugni. Se poi in una situazione. Diversa accetterei, non posso dirtelo. - Ragazzi a tavola è pronto.
- Durante la cena, si parlava un po’ di tutto. Zio si divertiva, a raccontare, barzellette sexy. Finita la cena, tutti e tre rassettammo la cucina. Zio preparò dei drink. Ad un  tratto zia mi venne vicino e mi baciò. Fu lei a darmi la lingua. Si intrufolò nella mia bocca, si mise a giocare con la mia. Ero un po’ impacciato, per la presenza di zio. Ma lui risolse, togliendomi dall’imbarazzo. Prese una mia mano e la mise sul culo di zia. Poi si mise dietro a me. E’ mi baciava sul collo. Mi trovavo tra loro due. Lo zio si accosto a me. E’ sentivo il suo cazzo, pressare contro il mio culo. Non so il motivo, ma quel contatto non mi dispiaceva. Zia smise di baciarmi. E’ iniziò a spogliarmi. Mentre lo zio faceva altrettanto. Io aiutavo la zia, restammo nudi tutti e tre. E’ mi invitarono a distendermi per terra. Era ricoperto da un folto tappeto. Si distesero anche loro, guardai lo zio. Cazzo, aveva un fisico invidiabile, dei pettorali d’atleta. Era ben messo, un cazzo di tutto rispetto. Era più grande del mio almeno credo. Puntava un poco verso l’alto. Non so spiegarmi, il motivo.  Ma in quell’istante pensai io questo cazzo lo prenderei in bocca. E’ se vuole anche in culo.
- Amore mi hai detto che volevi baciarmi. E’ leccarmi tutta. Inizia datti da fare mio giovane stallone. Voglio che sia chiaro, se non vuoi starci. A fare l’amore o per meglio dire scopare dillo. E’ non ne facciamo nulla. Mi basta che mantieni per te quello che è successo.
- Zia, lo voglio.  E ‘non vi dovete offendere, se, il rapporto con lo zio non mi va. Desidero provare tutto. E’ se non mi va, non voglio forzature, d’accordo?.
- Certo, capisco. E’ adesso fai cosi mettiti sopra di me, nella posizione del sessantanove. E’ leccami la fica, e se ti va anche il mio buchetto prezioso, cioè, il buco del culo.
- Presi la posizione che mi aveva detto. Lei apri le cosce, la sua fica, era rasata, aveva una. Piccolissima striscia, nera, al centro. In quell’istante, pensai che va dal parrucchiere, la striscia era perfetta. Passai la lingua, a spatola, per assaggiare i suoi umori. Gli misi un dito tra le labbra cercai il clitoride. E’ iniziai a farle un ditalino. Io leccavo E’ lei, aveva preso il mio cazzo e lo leccava. Sentii una lingua, leccarmi il buco del culo. E’ andai in estasi, provavo un piacere, stupendo. E’ lui con la lingua cercava di penetrarmi. E’ zia che mi succhiava il cazzo. Avevo preso il clitoride tra le labbra, era diventato duro come un cecio. Lo lasciai e mi dedicai al buco del culo. Non sapevo, neanche io a chi dare la precedenza, mi piaceva un sacco leccare sia il culo, che la fica. Mi alternavo dedicandomi un po’ all’uno, e all’altro. Zia mi disse di andarle sopra, voleva chiavare. Mi spostai, mi distesi su di lei. Zio si mise, a cosce aperte sul suo viso e lei iniziò a leccargli le palle.
- Marco sbattigli il cazzo dentro a chi aspetti?.
- Guidai il cazzo,  è diedi una spinta di reni. Entrai in lei, che bello questa sì che era una fica. La sentivo stringersi attorno al cazzo. E’ si era adattata, al mio cazzo. Alzai il viso per guardare che faceva lo zio. Mi trovai il suo cazzo dritto vicinissimo alla mia bocca. Mise le mani sulla mia testa e mi forzò verso il suo grosso cazzo. Ma senza violenza. Forse sono ripetitivo. Ma non mi era mai capitato, che qualcuno mi invogliasse a prendergli il cazzo in bocca. E’ io come un automa presi la punta della capocchia tra le labbra. Passai la lingua. E’ sarò sincero, mi piacque. La zia mi aveva messo le mani sul culo per tenersi. E’ si chiavava da sola. Lo zio mi forzò ancora ed io aprii la bocca. E’ come uno finocchio. Iniziai a fargli il pompino. Non mi fregava più di nulla, mi piaceva. Forse in me, c’era della omosessualità latente. Pensai, vuol dire che posso divertirmi di più. Zio, mi tenne la testa ferma e si muoveva lui, dopo un po’, me lo tolse di bocca. Quasi mi dispiacque. Mi chiese di uscire dalla fica della zia. Feci come mi aveva chiesto, si mise alla pecorina.
- Marco fottimi il culo. Mi piace hai un bel cazzo e me lo devi dare tutto. E’ non essere gentile. Il mio culo ne ha visti anche più grossi, del tuo.
- Mi piazzai dietro di lui. E’ fu la zia a guidare il cazzo, vicino al buco del marito.
- Dai Marco, sfondagli il culo a questa vecchia baldracca.
- Diedi una spinta, entrai senza difficoltà. Era vero che quel culo ne aveva visti di cazzi. Zia gli si mise davanti, a cosce aperte. E’ mentre io lo inculavo. Lui gli leccava la fica.
- Marco amore che bello. Mi sento che mi stai inculando bene è così che si fa. Continua più forte, più svelto.
- Aumentai il ritmo e dopo tanta eccitazione. Ero arrivato al limite. Ero riuscito a rimandare ma ora non resistevo più. Aumentai il ritmo, chiusi gli occhi e immaginai che ero nel culo di zia. E’ in quell’istante, sborrai e fu come una liberazione. Esplosi, è ne usci tanta di sperma. Diedi un colpo e mi fermai. Trattenendolo ben fermo. Mi sfilai dal culo, ero un po’ stanco. Mi distesi sul tappeto. Lui si mise su zia, e la chiavò. Zia stese la mano a prendere la mia. Mi invitò ad avvicinarmi. Mi chinai su di lei, e le cercai la bocca. E’ mentre loro, due, scopavano. Io la baciavo, lui sborrò poi si mise al mio fianco.
- Ragazzi che ne pensate di uno spuntino e dopo ricominciamo?.
- Ma brava la zia, è insaziabile. E’di fatti di lì a poco ci sdraiammo di nuovo per terra. Chiesi a zia il perché non si andasse in camera da letto. La risposta fu che non si violava la sua camera. Quella era sua e del marito. Non lo capirò mai. Decisi di volermi scopare zia. Ma tra quello che pensavo è quello che loro due progettavano era molto diverso. Dopo baci e toccamenti per eccitarci. Se mai ce ne fosse stato bisogno. Baciai zia dandogli la lingua. Mi distesi su di lei che. Prese il cazzo, con la mano, è lo guidò. Entrai, e cominciai a chiavarla. Ma successe qualcosa a cui non ero preparato,. Oppure lo ero ma non volevo pensarci. Lo zio si piazzò dietro di me, pose il cazzo vicino al mio buco del culo. Potevo tirarmi indietro. E’ fare come col dottore. Ma credo che la situazione e il momento fossero molto diversi tra loro. Non mi ribellai, è lui spinse. Io mi fermai di chiavare e restai in attesa che me lo mettesse tutto dentro. Lui spinse con fermezza ma anche con delicatezza. Non emisi un gemito. Anche se quell’intrusione non mi piaceva. E’ non provavo nulla. Solo un fastidio ed un lieve dolore dovuto alla penetrazione. Arrivato a metterlo tutto, si fermò. E’ mi disse che dovevo abituarmi, ad averlo dentro, Sarà ma io ci credevo. poco, Deve piacerti, per avere, eventuale piacere. Iniziò a muoversi piano. E’ io a scopare la zia, molto lentamente. Il cazzo nel mio culo, si era lubrificato, e il fastidio, era molto diminuito. Non posso dire se era piacevole. Ma  neanche al contrario. Io non so spiegarmi cosa provavo, era indescrivibile. Credo che ad eccitarmi fosse soprattutto la situazione. Mi stavo chiavando la donna dei miei più accesi desideri. Mentre lo zio che mi inculava. Pensai sono un ragazzo di diciannove anni. Cosa si poteva aspettare di più, dalla vita?. ‘’Visto che c’erano molti dei suoi amici che non conoscevano una donna e che si sparavano seghe, a non finire?’’ Lo zio mi aveva preso per i fianchi, aveva aumentato il ritmo. In quella situazione non potevo fare i movimenti di chiavare. Cosi era zia che chiavava. E’ si muoveva dal di sotto. Voglio essere sincero, questo racconto è una confessione, pertanto devo raccontare il vero. Iniziai a provare piacere, nell’essere inculato. Credo che lo zio lo capì, aumentando il ritmo si era chinato su di me. Mi fece girare, con la testa verso di lui. Non capivo cosa voleva. Mi bacio sulla bocca. E’ mi diede la lingua. E’ iniziammo a baciarci, non mi faceva senso, baciare un uomo. Ad un tratto lui diede un affondo e si bloccò. Che, cazzo mi fece male, sia con il cazzo che con la bocca. Mi aveva dato un morso sul collo, sborrammo insieme. La zia dopo alcuni secondi  gridò anche lei. Aveva goduto anche lei con noi. Eravamo stanchi. Restammo ancora un poco. E si andò tutti a fare la doccia. Restai a casa da loro per quindici giorni e fu stupendo. Lo zio la mattina andava a lavoro. E’ io e zia da soli. La prima cosa dopo colazione. Un bagno in piscina. E’ dopo un bellissimo e lunghissimo sessantanove. Gli feci vedere il disco virtuale. E’ si sentì sicura ed accettò di fare da modella. Mi accontentava, senza protestare. Prendeva le posizioni, che le chiedevo. E’ dopo riguardandole sul PC, ci eccitavamo. Quel giorno, decisi che quello del fotografo di professione sarebbe stato il lavoro della mia vita. E cosi è stato oggi ho uno studio mio. Lo zio mi fece un regalo, che non mi sarei mai aspettato. Mi regalò un’auto. Avevo preso la patente. E’ mio padre mi disse che non poteva comprarmi un auto. Per fare ritorno a casa partii da solo. Con la promessa che se lo desideravo. Il venerdì pomeriggio, potevo andare da loro e ripartire la domenica. Ci ritornai molte volte. E’ ogni volta passavamo due notti di sesso. Per onore della verità. Sino a che il rapporto con loro è andato avanti. Ho fatto di tutto. Dal  fare dei sessantanove con lo zio. E’ a incularci a vicenda, in seguito. Ho avuto altri incontri a tre o di più. Ma non ho mai più avuto rapporti con altri uomini. Ho continuato a scopare e tutto il resto sia con mia madre, che con mia sorella gemella. La zia o entrambi gli zii mi avevano teso una trappola. Ma da questa cosa io ne avevo tratto solo vantaggi e benefici.




     










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